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l’intervista
COSENZA «Eh beh, inutile dirlo, certo che sono contento». Sono queste le prime parole pronunciate da Mimmo Chiappetta, nonno materno della piccola Sofia, la neonata ritrovata ieri sera dalla polizia dopo essere stata rapita nella clinica “Sacro Cuore” di Cosenza. «Sono tati momenti terribili, brutti, bruttissimi – ha ammesso l’uomo –. Se ho pensato anche al peggio? Sì, soprattutto al peggio, perché i bambini quando spariscono difficilmente si trovano».
Mimmo Chiappetta ha tenuto a ringraziare la polizia, «ha fatto un lavoro di squadra incredibile – ha affermato – dico grazie a loro e a tutta Cosenza. Io sono di qui, ma è da 52 anni che vivo fuori, quindi questa città la conosco poco, non mi aspettavo tutto questo calore». La bambina è stata riportata a casa, ma il nonno ha rivelato che sua figlia Valeria non si è ancora ripresa dallo shock. «E’ molto giù, non saprei dire se vorrà rimanere qui a Cosenza».
Alla domanda su come sia stato possibile il rapimento della piccola Sofia, il nonno ha replicato con un quanto mai eloquente «questo non dovete chiederlo a me. Qui (al “Sacro Cuore”, ndr) l’entrata e l’uscita e la stessa. Non ci sono dieci uscite, non è un ospedale. È una cosa brutta che possa essere presa e portata via una bambina senza controllo».
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