Capita spesso che in una casa ci siano dei vecchi pavimenti, rovinati o anche solo brutti. Per farne di nuovi, a volte si può evitare di demolire quelli esistenti: oltre allo svantaggio economico, infatti, c’è anche il problema della polvere che la fase di rimozione provoca, soprattutto in case abitate. Altro fattore importante sono le tempistiche che si accorciano se non si deve anche rimuovere il vecchio rivestimento.
Rivestire con una nuova superficie che si possa posare sopra ai pavimenti esistenti in molti casi diventa una soluzione vincente, a patto di valutare bene la situazione in cui ci si trova:
- Se si coprono i pavimenti di tutta la casa. In questa caso si può prevedere una superficie continua, che può essere realizzata in legno, piastrelle, resina o altro, e di solito basta tagliare le porte esistenti di 1 centimetro circa e non ci sono problemi (attenzione solo a due punti critici: eventuali porta finestre su terrazzi e balconi e porta blindata, che possono essere più difficili da tagliare)
- Se si deve rivestire solo una parte di pavimento, quello di una stanza oppure (e la situazione è ancora più complessa) del corridoio e dei disimpegni. In questi casi si viene a creare un dislivello tra i diversi ambienti, perché lo spessore del nuovo rivestimento crea un dislivello, seppur a volte minimo. Le soluzione per evitare questo inconveniente sono la resina, che ha uno spessore al massimo di 3 millimetri, o le piastrelle in gres ultrasottili (oramai ne producono quasi tutte le aziende). Altra strada è quella di optare per rivestimenti come sisal, moquette, linoleum…
Il consiglio è di evitare superfici con spessori di più di 3 /4 millimetri, perché se lo spessore è superiore – per smussare i mini gradini tra i diversi ambienti – bisogna prevedere delle soglie in metallo.
Ecco allora una serie esempi che illustrano le varie soluzioni
Utilizzare la resina per coprire i vecchi pavimenti
La resina è la soluzione ideale per rivestire con poco spessore un pavimento esistente. Che questo sia in piastrelle o in altro materiale, il consiglio è sempre di chiedere a un tecnico specializzato un sopralluogo per valutare se il fondo esistente è adatto.
Spesso si fa un primo strato di rasante che uniforma il tutto e che nel caso delle piastrelle colma le fughe.
Resina sulle piastrelle in finto cotto
In questa sala della foto sotto, c’erano piastrelle simil cotto che sono state rivestite con una resina di colore chiaro per ottenere un risultato finale più luminoso e contemporaneo.
Sono necessari 3 passaggi per i quali occorre una settimana circa di tempo. Nell’ultimo step viene dato lo strato protettivo che può essere lucido o opaco.
Poi dopo un paio di giorni di asciugatura si possono mettere i mobili.
Il costo viene valutato di volta in volta a seconda della superficie e di molti fattori che possono cambiare in ogni singolo cantiere, ma in linea di massima il costo non è economico, è simile a quello che si paga per un parquet. Quindi si opta per la resina se piace esteticamente, non in un’ottica di risparmio.
Resina sopra il finto cotto, accostata al parquet
La resina è stata la soluzione scelta anche in questa casa al lago, dove la sala e la cucina avevano un pavimento in finto cotto, molto datato, che rendeva l’immagine della casa triste e totalmente fuori moda.
Grazie alla resina tutto lo spazio si è uniformato e ora sembra non solo più moderno, ma anche molto più grande. Una percezione che si ottiene soprattutto grazie all’assenza delle fughe.
L’abbinamento della resina con il legno tra l’altro è molto adatto, perché i due materiali staccano ma non in modo troppo deciso, come invece succedeva nella versione precedente.
Resina per rivestire i gradini della scala
Sempre nella stessa casa, anche la scala esistente è stata rivestita in resina per creare una situazione continua e uniforme. I gradini sono stati prima rasati e poi, per evitare che lo spigolo fosse un punto troppo delicato oltre che scivoloso, sono stati inseriti dei profili in acciaio sul bordo di ogni scalino.
Resina per trasformare il bagno
Questo vecchio bagno rivestito in piastrelle lucide, molto ben conservato, era completamente superato dal punto di vista dello stile: quante volte ci capita di trovare un bagno di questo tipo, che proprio non ci piace? Non sempre si può o si vuole rifare tutto, per limitare i costi e i tempi. Ed è un problema che diventa ancora più rilevante quando non ci troviamo in un cantiere ma in una casa abitata, come è successo in questo caso. Cambiare sì, ma non demolire e riempire la casa di polvere e di macerie.
La resina per il bagno – scelta in una tonalità chiara e molto neutrale – è stata utilizzata per rivestire il pavimento e la parete con i sanitari e la doccia, fino al soffitto: sotto ,è stata fatta una rasatura per non far vedere le fughe e per compensare la parte da 240 centimetri in su, dove non c’erano le piastrelle.
La parete di fronte e quella che circonda la finestra sono state invece rivestite con resina di colore azzurro/verde, per movimentare lo spazio e renderlo più luminoso e brillante.
Il risultato finale è completamente diverso da quello originario, con grande soddisfazione dei padroni di casa che in poco tempo hanno messo a punto questa grandissima trasformazione.
Coprire le vecchie piastrelle con il parquet
Nuovo parquet di piccolo formato perché somigliasse al vecchio
In una casa anni ’60 in ogni stanza c’era un parquet, ma il corridoio era in piastrelle economiche e senza alcun fascino. Si è deciso quindi di rivestire le piastrelle esistenti con un parquet posato a spina di pesce, in rovere, per riprendere lo stesso disegno di posa dei parquet delle stanze e del soggiorno.
Proprio per abbinare al meglio il colore e non notare troppo le differenze, si è lamato il parquet di tutta la casa e lo si è poi tutto verniciato; è stato però inevitabile inserire delle soglie nei raccordi tra corridoio e stanze.
La scelta di un parquet di piccolo formato ha permesso però di utilizzare un legno di spessore molto ridotto, cosa che non sarebbe stata possibile con listoni di grandi dimensioni.
Il vecchio pavimento in piastrelle senza fascino è stato coperto da un parquet di piccolo formato e basso spessore. Poi è stato lamato e verniciato in tutta la casa per attenuare le differenze tra corridoio e stanze.
Nuovo parquet sulle piastrelle e necessità del taglio delle vecchie porte
Ecco una tipica casa anni ’50, in cui i pavimenti originali erano già stati sostituiti in una ristrutturazione precedente con delle piastrelle molto scadenti. Per questo motivo si è scelto di cambiare faccia al look della casa, ricoprendole interamente con un parquet in rovere posato a spina classica italiana.
Partiamo da come era la casa, con una vista della zona giorno, dove sono state mantenute le porte, che per permettere la posa del legno a terra sono state tagliate di circa 1,5 centimetri. Sono stati demoliti quasi tutti i muri e si nota anche una porzione di pavimento in cui mancano le piastrelle.
Vista del controcampo del soggiorno, dove è stato posato il parquet sopra le piastrelle e la cucina in muratura (foto del “prima e dopo” che è stata arredata in modo completo).
Parquet sulle piastrelle anche in bagno
Infine lo stesso procedimento è stato utilizzato per mettere il parquet in bagno: è incredibile la trasformazione da come era prima a come è diventato, con la zona della doccia sotto alla finestra piastrellata e il resto tutto rivestito con lo stesso parquet della zona giorno.
Mettere il parquet sopra al marmo, in tutta la casa
In un altro appartamento (foto sotto) il pavimento in marmo esistente non piaceva alla proprietaria perché troppo freddo, anche se si trattava di un bel pavimento di pregio.
In questo caso si è deciso di rivestire tutta la casa, compresi i bagni, con un nuovo parquet a spina francese in rovere chiaro prefinito, che non necessitava quindi di lamatura e verniciatura ed è stato incollato direttamente sul marmo esistente, perché era perfettamente liscio e in bolla.
Poiché sono stati cambiati la porta blindata e così anche le due grandi portefinestre che si affacciano sul terrazzo con un modello a doppia anta scorrevole, non è stato un problema alzare la quota del pavimento. Lo spessore del nuovo legno non era quindi importante e si è potuto scegliere il pavimento che più piaceva, senza limiti di nessun tipo. Il risultato finale ha cambiato completamente l’aspetto della casa in soli due giorni di posa.
Nuove piastrelle effetto cementina o graniglia su vecchie ceramiche senza fascino
Anche in questa casa si è proceduto con una copertura totale dei pavimenti esistenti. La scelta qui è caduta sulle piastrelle e non sul legno, perché si voleva un materiale comodo e pratico da usare, senza manutenzione, ma con un certo stile. Esteticamente piacevano le cementine ma, essendo queste abbastanza delicate e troppo spesse per essere posate sul pavimento senza rimuoverlo, il giusto compromesso è stato optare per piastrelle esagonali in gres porcellanato, che imitano l’effetto delle cementine originali. In ogni stanza è stato scelto un diverso colore e differenti composizioni per creare motivi floreali che hanno movimentato la composizione e sono diventati protagonisti della casa, con un grande effetto decorativo.
Anche in quest’altro appartamento con vista mare, in una tipica casa ligure d’epoca, il pavimento della casa era però in piastrelle anni Settanta, alcune in tinta unita, e altre con un decoro non in linea con le caratteristiche originali di questo tipo di palazzo. Il nuovo progetto ha previsto di rivestire tutto con un materiale che fosse più consono allo stile del posto: la graniglia decorata con disegni e greche. Ma essendo una soluzione che richiede molte attenzioni, alla fine si è optato per le piastrelle in gres (di Marazzi) che riproducono lo stesso effetto estetico, aggiungendo però la praticità di un materiale indistruttibile.
Il trucco se i muri sono storti
La posa è stata eseguita creando dei grandi tappeti al centro di ogni stanza, circondati dalla stessa piastrella in formato 20×20 centimetri in tinta unita utilizzata per i bordi laterali. Una soluzione che permette di centrare il tappeto perfettamente in squadra, lasciando i difetti dei fuori squadra lungo i bordi laterali (i muri infatti erano tutto storti e non c’era una parete parallela all’altra). Attenzione: questo tipo di piastrella non è rettificata, quindi richiede una fuga di circa 3 millimetri. Il consiglio è di realizzarla con un colore in tinta, in questo caso un grigio chiaro, per non metterla in evidenza, ma inevitabilmente il motivo floreale viene interrotto dalla fuga.
Zona filtro tra due diverse pavimentazioni
Un caso frequente è quello del corridoio che raccorda ambienti con pavimenti diversi. In questa casa tutta la zona notte, compreso il corridoio, era pavimentata con un gres porcellanato effetto finto legno che era in ottime condizioni. La zona giorno invece aveva un brutto pavimento.
Anche per questioni di budget si è scelto quindi di puntare su un nuovo pavimento in legno molto bello per il soggiorno e di mantenere le piastrelle nelle camere. Restava il problema però di avere vicini due pavimenti (legno vero in sala e piastrelle effetto legno in corridoio) con due colori anche molto diversi e un differente schema di posa (spina nel soggiorno e listoni a correre nelle camere e nel corridoio), che non sarebbero stati bene accostati. Lo stacco tra i due è stato il punto più difficile da risolvere.
La soluzione è arrivata con una scelta economica ma d’effetto: creare una zona diversa, che staccasse completamente da entrambi. Il vecchio gres dell’anticamera è stato allora prima rasato con una livellina e poi è stato dipinto con un’apposita vernice epossidica, la stessa che si usa anche per i pavimenti dei garage e che crea una superficie liscia e unica, senza interruzioni. Non esiste in molti colori, ma il grigio chiaro si è rivelato perfetto proprio per il suo essere un colore neutro, che non dà nell’occhio. Lo ha realizzato un imbianchino in due giornate di lavori e con costo inferiore alla resina.
Rivestimento in sisal per “nascondere” un mini dislivello a pavimento
Un’alterativa alla soluzione precedente poteva essere quella di rivestire il corridoio con un sisal, una moquette o un linoleum, come è stato invece fatto nella casa dell’immagine sotto: il disimpegno è stato rivestito a terra in sisal di colore grigio antracite (ma esiste anche in una bella gamma di toni neutri), mimetizzando anche il piccolo dislivello tra ambienti, un difetto che viene mascherato bene con un rivestimento di questo tipo.
Progetti di interior design e foto: architetto Clara Bona
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