alle donne assegni più bassi di 400 euro

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La stretta sulle pensioni anticipate decisa dal governo Meloni ha considerevolmente ridotto le uscite dal lavoro prima dell’età della vecchiaia. L’allungamento delle finestre e il passaggio di Quota 103 al sistema contributivo hanno portato a una riduzione delle pensioni anticipate del 15,7% nel 2023. Altro che le 333mila raggiunte da Quota 100 nel 2020. Il tutto mentre la Ragioneria di Stato prevede tredici mesi in più nel 2040 per la pensione anticipata e di vecchiaia.

Ma c’è un altro dato interessante nel monitoraggio sui flussi diffuso dall’Osservatorio dell’Inps, il fatto che le donne prendano in media un assegno di circa un terzo più basso rispetto agli uomini, circa 400 euro in meno. Ma andiamo per ordine.

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Il flop delle pensioni anticipate

Sono passate da 255.119 a 215.058 le pensioni anticipate nel 2024, mostrando una riduzione del 15,7% in un anno dopo l’ulteriore stretta dei requisiti di accesso decisa dal governo Meloni. Sostanzialmente stabile invece il numero delle pensioni di vecchiaia, passate a 254.213 dalle 256.342 dell’anno precedente. I dati diffusi dall’Inps non lasciano dubbi, la riduzione delle pensioni anticipate si deve principalmente al passaggio al sistema contributivo per Quota 103 e all’allungamento delle finestre. Novità che sembrano non essere piaciute troppo a chi è ormai prossimo alla pensione. Meglio attendere i 67 anni per prendere quella di vecchiaia.

Fallimento totale invece per Opzione donna. Nel 2024 le lavoratrici che hanno lasciato anticipatamente il lavoro con questa misura sono state 3.489 contro le quasi 12mila del 2023, vale a dire il 70,92% in meno in un anno. Nonostante i 35 anni di contributi versati quasi la metà è uscita con assegni inferiori a mille euro al mese. Quelle che hanno ottenuto più di 2mila euro sono appena 274.

Questi sono gli “effetti nefasti della ‘cura’ Meloni-Giorgetti – ha tuonato la deputata e vicepresidente del M5s Chiara Appendino -. Questo Governo ha tolto alle lavoratrici un diritto facendo cassa sulla loro pelle, così oggi andare in pensione con Opzione donna è come vincere alla lotteria. Cos’ha da dire la Giorgia Meloni che, quand’era all’opposizione, scendeva in piazza per difenderla? La cancellazione, di fatto, di Opzione Donna ha le sue impronte digitali. L’ennesimo, vergognoso tradimento elettorale”.

Le pensioni delle donne sono più basse del 29%

Sotto la lente anche gli importi degli assegni, risultati per le donne inferiori di un terzo rispetto a quelli degli uomini. Le pensioni liquidate alle donne nel 2024 hanno avuto un importo medio di 1.047,71 euro, quasi il 29% meno rispetto agli uomini, che invece hanno preso 1.475,28 euro al mese. In media dunque le pensioni delle donne sono più basse di oltre 400 euro rispetto a quelle degli uomini.

Guardando solamente alle pensioni anticipate legate al numero di anni di contributi versati l’importo medio mensile per le donne si attesta a 1.886,83 euro, mentre per gli uomini è di 2.231,06 euro, il 15,43% in più.

Inps, 1,6 miliardi per le pensioni pagate all’estero

A quanto ammontano invece le pensioni erogate all’estero? Durante un convegno Massimo Colitti, dirigente area pensioni in regime internazionale e pagamento delle pensioni all’estero dell’Inps, riferisce che nel 2023 la cifra totale delle pensioni pagate all’estero è ammontata a circa 1,6 miliardi di euro. Oltre 310mila assegni, che rappresentano il 2,3% del totale delle pensioni pagate dall’Inps. Il 60% è stato ‘spedito’ in Europa, il 21% in America settentrionale, il 10% in Oceania e il 7% in America meridionale.

Sono ben 160 i Paesi in cui gli ex lavoratori italiani si stanno godendo la pensione, anche se negli ultimi anni si registrano meno pagamenti verso le nazioni di emigrazione più antica, quelle che ospitano i pensionati italiani più anziani. Proprio per questo tra il 2019 e il 2023 si è registrato un calo del 6,7% del numero delle pensioni erogate all’estero. Quelle pagate agli italiani si sono ridotte del 14,2%, quelle destinate a stranieri sono cresciute del 23,5%. In totale il numero di pensioni pagate all’estero destinato a stranieri risulta pari al 26,3%.

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