Aspettando il condono Salva-Milano, scatta il processo per la maxi-torre

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Mentre a Roma il contestatissimo disegno di legge del Salva-Milano si è perso tra le nebbie del Senato (e trai i giustissimi dubbi di una parte del Pd), nella capitale lombarda i nodi vengono al pettine. Ieri infatti la gup Teresa De Pascale ha rinviato a giudizio per abusi edilizi otto fra costruttori, architetti, funzionari e dirigenti del Comune per la realizzazione della ‘Torre Milano’, un grattacielo di 82 metri per 24 piani edificato via Stresa 22.

E’ il primo processo per l’urbanistica fantasiosa di Milano, ma le inchieste sono oltre 20

L’immobile, affacciato su piazza Carbonari, era stato autorizzato con una semplice Scia, essendo stato definito come “ristrutturazione edilizia”, dopo la totale demolizione e ricostruzione dei due edifici precedenti, rispettivamente da 2 e 3 piani. Meraviglie dell’edilizia milanese. La costruzione dell’edificio, partita nel 2018, è stata completata nel 2023. Il processo, che partirà il prossimo 11 aprile, è il primo dalle circa 20 inchieste su urbanistica e cantieri della città aperte negli ultimi due anni e mezzo a Milano giunto a celebrazione.

Abusi edilizi e lottizzazione abusiva in concorso le accuse

L’inchiesta dei pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici, coordinati dall’aggiunta Tiziana Siciliano contesta a vario titolo le ipotesi di abusi edilizi e lottizzazione abusiva in concorso ai costruttori Stefano e Carlo Rusconi come rappresentanti legali della società Opm, all’architetto Gianni Maria Ermanno Beretta dello studio Beretta Associati come progettista e direttore lavori (per il quale invece è scattata la prescrizione per l’accusa di false asseverazioni nel procedimento edilizio), agli ex dirigenti del Comune di Milano Giovanni Oggioni (già direttore delle Sportello Unico Edilizia e membro della commissione per il paesaggio) e Franco Zinna, ex numero uno della Direzione Urbanistica di Palazzo Marino e ai tre funzionari dello Sportello unico edilizia di Palazzo Marino che si erano occupati della pratica ‘Torre Milano’.

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Caduto l’abuso d’ufficio per i funzionari pubblici

Per le contestazioni di abuso d’ufficio ai funzionari pubblici – presenti nella chiusura delle indagini preliminari di dicembre 2023 e nella richiesta di rinvio a giudizio – il gup ha disposto sentenza di non luogo a procedere, dopo la cancellazione del reato, accogliendo la richiesta della Procura.

Gli imputati sono tutti accusati di aver procurato “un ingiusto vantaggio economico di rilevante gravità” ai costruttori, grazie al “mancato pagamento” dei “pesi economici correlati al reperimento delle aree” e degli “oneri di urbanizzazione”. La “lottizzazione abusiva” si qualificherebbe, in particolare, per aver iniziato una “trasformazione edilizia urbanistica” in assenza di un “piano urbanistico attuativo”, obbligatorio per gli edifici con altezze superiori ai 25 metri.

Sarebbero stati quindi violati i limiti di legge “inderogabili” su “densità, altezza e distanza” degli edifici provocando la “compromissione del paesaggio urbano” e il tutto senza prevedere un aumento dei “parcheggi”, né del “verde”, nonostante i nuovi “carichi urbanistici” stimati in 102 appartamenti per 320 abitanti.

Il comune di Milano non chiede di costituirsi parte civile (pur essendo parte lesa)

Una vicina di casa di 61 anni si è costituita parte civile con l’avvocato Antonella Forloni, lamentando il “deprezzamento” della propria abitazione e la “diminuzione” di “visuale” ed “esposizione alla luce del sole”. Il Comune di Milano, invece, pur ritenuto parte offesa dei presunti reati, non ha ritenuto di costituirsi parte civile.

Il legale dei costruttori: “Processo inutile, rispettate norme e orientamenti amministrativi”

Per Michele Bencini, legale di Stefano Rusconi, si tratta di “un processo superfluo, nel senso che se ne potrebbe tranquillamente fare a meno, perché la situazione di Torre Milano è una situazione che rispettava perfettamente quelle che erano le norme e gli orientamenti della giurisdizione amministrativa. Dovremmo fare un processo per dimostrarlo? Faremo un processo per dimostrarlo, ci mancherebbe altro. E’ un peccato perché nell’interesse di tutti non si dovrebbero celebrare processi inutili, semplicemente”.



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