De Blasis (PD Alto Tammaro): ”La diga di Campolattaro tra energia, acqua e turismo sostenibile”

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Scrive Alessandro De
Blasis del PD Alto Tammaro
: «La diga
di Campolattaro, da quasi 20 anni utilizzata solo per la fondamentale funzione
di laminazione delle acque, sta finalmente per vedere realizzato il suo pieno
potenziale. Con le opere di adduzione (acquedotto), l’acqua del lago, una volta
potabilizzata nei pressi di Ponte, andrà a rifornire anche il nuovo serbatoio
in località Guardiola di Campolattaro, con la derivante integrazione
dell’esistente serbatoio di Sella Canala nel comune di Colle Sannita,
soddisfacendo così le esigenze idriche del territorio dell’Alto Tammaro e del
Fortore. Una risorsa fondamentale, quindi, per far fronte all’emergenza idrica,
che già quest’anno, con la consistente riduzione degli apporti idrici dal
Molise, ha interessato la provincia di Benevento.

La immaginata centrale di
pompaggio di cui si narra dal lontano 2007, invece, sfrutterebbe l’invaso per
produrre energia rinnovabile, contribuendo alla stabilità del sistema
elettrico. È importante sottolineare che il livello dell’acqua del lago non
potrà mai scendere sotto i 358 metri sul livello del mare, un limite fissato
per tutelare l’ecosistema e garantire il mantenimento delle sue funzioni
primarie, compresa quella turistica e paesaggistica. Un’infrastruttura
strategica in un Paese come l’Italia che, tra dipendenza dai combustibili
fossili ed interconnessioni di rete limitate, subisce i danni economici e
sociali di un costo dell’energia fuori scala rispetto agli altri paesi europei.

Oltre ai benefici energetici
e ambientali, gli interventi in programma sulla diga rappresentano
un’importante occasione di sviluppo economico per il territorio.

Centrale di pompaggio: in
media, un impianto di questo tipo garantisce lavoro per circa 20-30 operatori
diretti tra tecnici, personale specializzato e addetti alla manutenzione.

Gestione delle opere di
adduzione (acquedotto): anche in questo caso, sono previste diverse opportunità
occupazionali per la gestione e il monitoraggio dell’infrastruttura, con un
impatto positivo su tutta la filiera legata alla potabilizzazione e alla distribuzione
dell’acqua.

Inoltre, durante la fase di
costruzione, entrambe le opere creeranno posti di lavoro, coinvolgendo imprese
e manodopera locali e portando un beneficio diretto all’economia del
territorio.

Il vantaggio di ospitare le
rinnovabili.

Dal 1° gennaio 2025 è entrato
in vigore il TIDE (Testo Integrato Dispacciamento Elettrico), il nuovo sistema
varato da ARERA che ha mandato in pensione il vecchio PUN (Prezzo Unico
Nazionale) e introdotto un sistema di prezzi zonali. Con questo nuovo meccanismo,
le aree dove sono presenti impianti di produzione da fonti rinnovabili, come il
Sannio, dal 2026 potranno godere di bollette elettriche più basse.

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I cittadini delle zone che
ospitano infrastrutture energetiche verdi, quindi, potranno scontare un
risparmio diretto rispetto a chi vive in territori meno integrati nel sistema
delle rinnovabili. Questo significa che il progetto della centrale di pompaggio,
capace di generare 570 MWe, avrà un impatto diretto e positivo sulle tasche dei
residenti.

Tuttavia, nonostante
l’importanza di questi progetti, non mancano “resistenze” locali legate, non di
rado, a una cattiva e talvolta persino interessata (dis)informazione. È vero
che per decenni la diga ha svolto solo la funzione di laminazione, ma oggi
abbiamo l’occasione di trasformarla in una risorsa produttiva per il territorio,
capace di rispondere alle esigenze ed alle sfide dell’oggi, dalla conclamata
crisi idrica dei nostri territori alla necessità di soddisfarne il fabbisogno
energetico in modo sostenibile per l’ambiente.

La diga, con i nuovi
progetti, non cancella il passato, ma lo trasforma in una risorsa per il
futuro, valorizzando il territorio in modo sostenibile.

Si ricorda, inoltre, che
quello di Campolattaro è un lago artificiale, quindi naturalmente soggetto a
svuotamento per ragioni di sicurezza idraulica ed infrastrutturale, per
manutenzioni e per cicliche rimozioni del materiale litoide. L’attuale
svuotamento è condizione imprescindibile e propedeutica per la realizzazione
delle opere di derivazione, ovvero per la realizzazione di quelle opere che
permetteranno la fruizione delle sue acque invasate per uso potabile ed
irriguo.

La centrale di pompaggio e le
opere di adduzione sono infrastrutture che integrano perfettamente la gestione
delle risorse idriche ed energetiche, rispettando l’ambiente e portando
benefici tangibili al territorio.

La diga di Campolattaro
diventerà una risorsa a 360 gradi, capace di contribuire alla transizione
energetica, migliorare la gestione dell’acqua e creare posti di lavoro.

È un esempio concreto di come
il progresso possa andare di pari passo con la sostenibilità, garantendo
benefici immediati e costruendo un futuro migliore per il territorio e le
Comunità che lo abitano».

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