Energy Release, il governo accelera nella transizione green: tempi stretti per accedere al bando 

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Energy Release, tempi stretti per accedere al bando del governo: il progetto 

Manca poco più di un mese alla chiusura del bando di Energy Release. Sarà infatti il 14 Febbraio il giorno in cui termina la possibilità di accedere da parte delle aziende italiane al bando aperto dal Governo. Energy Release 2.0 è un meccanismo finalizzato a favorire l’installazione di nuova capacità di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili realizzata da clienti finali energivori. La misura prevede un periodo di anticipazione di durata pari a 36 mesi, durante il quale il GSE cede l’energia nella sua disponibilità alle imprese energivore in cambio dell’impegno alla realizzazione di impianti rinnovabili attraverso i quali verrà restituita, nei venti anni successivi, l’energia anticipata secondo i criteri stabiliti nel Decreto-Legge 9 dicembre 2023, n. 181 e dal Decreto Ministeriale n. 268 dello scorso luglio.

Un progetto illuminato, attraverso cui lo Stato investe per incrementare la potenza produttiva di energia da fonti rinnovabili in particolare per quegli utilizzatori che hanno un consumo annuo superiore a 1 GW: un bacino potenziale dell’’industria e dei servizi che interessa circa 5.000 imprese. Soggetti che, partecipando al bando, potranno avere a disposizione per il triennio 2025-2027 energia elettrica a un prezzo bloccato di 65 €/MWh (prezzo materia prima) per un quantitativo totale – messo a disposizione da parte del GSE – pari a 23 TWh a fronte di un impegno a costruire un impianto per la produzione di energia da fonte rinnovabile (tipicamente fotovoltaico) che sia in grado di generare nei venti anni successivi una quantità di energia pari al doppio di quella ricevuta a prezzo scontato nel triennio 2025/27.

Spiega Guglielmo Fabricatore, partner dello studio DWF: “Nella sua nuova configurazione l’Energy Release ha già dato avvio a importanti partnership tra società industriali – di regola una società energivora, partecipante necessario, e una società specializzata nella realizzazione e gestione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili – e sta suscitando l’interesse di banche e investitori, anche di private equity. Le modalità tecniche di funzionamento, contratti di anticipazione e restituzione e sistema di garanzie, il prezzo strike di 65 €/MWh (pari all’LCOE-levelized cost of electricity di fotovoltaico ed eolico) per l’intero periodo e il volume di energia elettrica nella disponibilità del GSE finalizzata al meccanismo sono ritenuti efficienti dal punto di vista industriale e finanziario. È infatti positivo anche il parere espresso da Confindustria che nell’audizione del 20 gennaio ha proposto di completare il ruolo del GSE, che secondo lo schema attuale agisce esclusivamente come acquirente centralizzato di energia rinnovabile dai produttori con strumenti finanziari di tipo CFD (contract for difference), attraverso l’affidamento del compito di rivendere sul mercato i contratti di lungo termine (sempre mediante CFD)”.

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“E’ un’opportunità grandissima per le imprese italiane: è molto importante inviare la candidatura in queste 4 settimane, ancora prima di iniziare a pensare alla selezione dei partner per la costruzione del vero e proprio impianto” commenta Moreno Scarchini, imprenditore e CEO di EnergRed. “Noi abbiamo già consigliato a molte aziende di farlo e siamo già al fianco di un utilizzatore energivoro che ha scelto di farlo.  I vantaggi assicurati dall’Energy Release si sommano a quelli del nostro modello di partnership Care&Share che ormai da anni consente alle PMI italiane di dotarsi di energia rinnovabile di alta qualità a basso costo senza alcun investimento od onere di gestione. L’intera infrastruttura è a carico nostro. Come società impegnata a investire nella generazione distribuita e nell’autoconsumo sia fisico che virtuale, crediamo fortemente che questo bando sia un grande strumento per traghettare l’industria italiana verso l’autonomia e la libertà energetica in un periodo internazionale sempre più tumultuoso e imprevedibile”.

Aggiunge Alberto Stecca, Ceo e founder di Silla Industries, “Il nuovo bando testimonia l’impegno del Governo italiano per riconvertire soprattutto le imprese più energivore ad un’autoproduzione di energia green. Il fotovoltaico in particolare è una delle infrastrutture che meglio permette di gestire l’efficientamento energetico in modo versatile, sposando anche la mobilità elettrica, in particolare in un paese come l’Italia, in cui il sole davvero illumina le nostre giornate a tutte le latitudini. A maggior ragione con il nuovo filone energetico della bidirezionalità: tra qualche mese l’automobile elettrica, caricata di giorno con la luce del sole, potrà retrocedere energia verde alla casa o all’impresa, con un ulteriore risparmio di costi e di ottimizzazione intelligente dei consumi. Approfittare di questa finestra temporale per candidarsi è cosa buona e giusta”.

 



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