La giunta ha approvato il bilancio di previsione. Il primo dopo l’uscita dal Piano di riequilibrio, iniziato nel 2013 e concluso nel 2024. Una manovra da 50 milioni di euro, che prevede investimenti per circa 30 milioni di euro per il completamento delle opere pubbliche in corso e dei progetti in itinere: dalla riqualificazione della piazza dello Scalo all’ultimazione dei Piloni. Ma pure il nuovo ascensore inclinato, i parcheggi di interscambio e tutto il resto. Previste altresì 12 assunzioni al Comune, oltre alle cosiddette “verticalizzazioni” per quel che riguarda il personale interno. Si interverrà altresì sulla digitalizzazione e sul Piano urbano della mobilità sostenibile. Vale a dire il Bus Rapid Transit e le piste ciclabili e ciclopedonali. Ieri il via libera da parte del sindaco e degli assessori. A fine febbraio il bilancio di previsione arriverà all’attenzione del consiglio comunale. Sarà quella la prova del nove per tutti, sia sul piano amministrativo che politico. Occorreranno almeno 17 voti (su 33). Nulla è scontato considerando le fibrillazioni in corso.
Ad illustrare i numeri in giunta è stato l’assessore (tecnico) Adriano Piacentini. Il sindaco Riccardo Mastrangeli si è soffermato sulle risorse stanziate sul versante delle opere pubbliche e sulla visione programmatica alla base del suo mandato. Il prossimo mese sarà sicuramente molto intenso sul piano politico. Però è già evidente che Mastrangeli in aula punterà sulla necessità di non interrompere tutti i lavori in corso. Sicuramente evidenzierà il fatto che chi dovesse non votare il bilancio si assumerebbe questo tipo di responsabilità. In ogni caso la domanda rimane la stessa: ci saranno i numeri in consiglio comunale? Fra l’altro è ormai chiaro che il presidente dell’aula Massimiliano Tagliaferri proseguirà con il fissare le sedute ordinarie in prima convocazione. Dunque occorrerà garantire e mantenere il numero legale: 17 presenti su 33. In questo momento non ci sono certezze. Perché Riccardo Mastrangeli può contare su 16 voti. Massimiliano Tagliaferri nell’ultima seduta ordinaria si è astenuto sulla maggior parte delle delibere. La sua posizione è nota: chiede l’azzeramento della giunta e una verifica politico-amministrativa finalizzata a cercare di ricostruire il perimetro di centrodestra della maggioranza originaria. La distanza che separa il sindaco e il presidente del consiglio comunale appare davvero incolmabile.
Anche e soprattutto perché non ci sono iniziative che vadano nella direzione di un confronto. Le posizioni appaiono cristallizzate. A cominciare dal rapporto (inesistente) tra sindaco, giunta e maggioranza da una parte e 8 “dissidenti” del centrodestra dall’altra. Fra questi ci sono i due esponenti di Forza Italia, partito fondamentale della coalizione ad ogni livello: nazionale, regionale, provinciale, comunale. Non sfugge a nessuno che Frosinone è un Comune capoluogo e come tale ha un peso politico non indifferente nello scacchiere regionale. Infine, il centrodestra ha vinto le ultime tre tornate elettorali e governa ininterrottamente dal 2012. Sono tutti elementi che nessuno sembra voler prendere in considerazione.
Riccardo Mastrangeli anche ieri in giunta ha fatto capire che porterà il bilancio all’attenzione dell’aula chiedendo un voto per la continuità politico-amministrativa. Se poi il documento dovesse essere bocciato, allora si aprirebbe la strada delle elezioni anticipate. Opzione che il sindaco ha ribadito di non temere e per certi versi, anzi, di auspicare. Ci sono quindi gli 8 consiglieri delle opposizioni. Potrebbero mantenere il numero legale indipendentemente dal voto che esprimeranno (favorevole, contrario o di astensione)? Non resta che aspettare l’evolversi della situazione. A fronte degli 8 “dissidenti” ormai fuori dalla maggioranza, sono stati 3 gli eletti nelle liste della minoranza che hanno deciso di sostenere Mastrangeli. Potrebbero delinearsi altre “sponde”. Di certo è già in corso un lavoro “diplomatico” non indifferente. A conferma di come non ci sia la volontà di una “ricucitura” che riparta dal centrodestra. La sensazione forte, infine, è che Riccardo Mastrangeli e Massimiliano Tagliaferri resteranno ognuno sulle proprie posizioni. Il futuro della consiliatura passa dall’esito del voto sul bilancio.
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