Chiude il fondo per il contrasto alla povertà educativa – Lombardia Sociale

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Con la Legge di Bilancio del 28 dicembre 2015 (Legge di stabilità 2016) il Governo ha istituito il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, alimentato dai versamenti delle Fondazioni di origine bancaria per il finanziamento di progetti sperimentali mirati. Dopo un primo stanziamento di 360 milioni di euro per il triennio 2016 – 2018, la vita del Fondo è stata ulteriormente prorogata, raggiungendo un valore complessivo di 700 milioni di euro al 2023. La sua gestione operativa è stata affidata all’Impresa sociale Con i bambini, società senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD, e le strategie per l’impiego dei fondi sono definite dal Comitato di indirizzo strategico, nel quale sono pariteticamente rappresentate le Fondazioni di origine bancaria (ACRI), il Governo, le organizzazioni del Terzo Settore e rappresentanti di INAPP e EIEF (Istituto Einaudi per l’economia e la finanza).[1] A livello nazionale, attraverso le attività del Fondo sono stati sostenuti ad oggi più di 800 progetti[2] a valere su 23 bandi, raggiungendo  oltre mezzo milione di bambini e ragazzi insieme alle loro famiglie.

A dicembre 2024, inaspettatamente, con l’approvazione della Legge di Bilancio 2025, il Governo ha definito di non rifinanziare il Fondo, non rinnovando il credito di imposta che consente alle Fondazioni di Origine Bancaria di alimentarlo. Una scelta di cui non sono chiare le motivazioni, a fronte di un quadro di bisogno che non è mutato, e anzi si è ulteriormente inasprito a seguito degli anni della pandemia, e dell’assenza di definizione di altre forme di policy dedicate che ne possano sostituire l’intervento[3].

 

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Il quadro del fenomeno e gli interventi di contrasto

Il contrasto alla povertà educativa, anche grazie all’istituzione del Fondo, ha assunto un ruolo rilevante nel quadro delle policies rivolte ai minori nel nostro Paese, anche a fronte di dati particolarmente preoccupanti in ordine all’incremento e alla diffusione del fenomeno: i dati ISTAT relativi all’anno 2023, evidenziano che in Italia si trovano in condizione di povertà assoluta oltre 1 milione 295mila minori (13,8%); l’incidenza varia dal 12,9% del Nord, al 15,5% del Mezzogiorno, in linea con i dati dell’anno precedente. Le famiglie in povertà assoluta in cui sono presenti minori sono quasi 748mila, con un’incidenza pari al 12,4%. Le famiglie di altra tipologia con minori, ossia quelle famiglie dove frequentemente convivono più nuclei familiari e/o membri aggregati, presentano i valori più elevati dell’incidenza (25,6%), seguite dalle famiglie numerose costituite dalle coppie con tre e più figli minori, per le quali l’incidenza arriva al 18,8%.[4]

Al contempo, la povertà educativa va intesa come fenomeno multidimensionale che non si limita alla povertà economica del nucleo familiare, ma che è stata definita ormai oltre 10 anni fa da Save the Children come “la privazione, per i bambini e gli adolescenti, della opportunità di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni[5]”. In questa direzione, le anticipazioni dei dati ISTAT relativi alle prime misurazioni del fenomeno, rilevano come nel 2023, il 70,5% dei bambini e ragazzi tra i 3 e i 19 anni non è mai entrato in una biblioteca, un dato in aumento rispetto al 63,9% del 2019. Inoltre, il 39,2% non ha praticato alcuno sport durante l’anno e il 16,8% tra i 6 e i 19 anni non ha fruito di spettacoli fuori casa (12,9% nel 2019), ovvero non sono mai andati nell’arco del 2023 al cinema, teatro, musei, mostre, siti archeologici, monumenti, concerti[6].

A partire dalla creazione del Fondo, le scelte di utilizzo delle risorse dedicate si sono via via diversificate attraverso un’evoluzione delle caratteristiche dei bandi promossi, che si sono spostati da finanziamenti differenziati per fasce di età all’identificazione di target e bisogni specifici fino al potenziamento della comunità educante. Inoltre, negli anni successivi hanno cominciato a prendere piede iniziative di carattere pubblico, promosse tanto da istituzioni del livello centrale, quanto dagli enti regionali (vedi Box – opportunità di finanziamento)[7].

Box: Opportunità di finanziamento, pubbliche e private, per progetti di contrasto alla povertà educativa

Anno Ente finanziatore Bando
2019 Ministero istruzione Contrasto alla povertà educativa e prevenzione nei confronti della capacità attrattiva della criminalità
2020 Dipartimento per le politiche della famiglia – Presidenza Consiglio dei ministri Educare in Comune
2020 Agenzia per la Coesione Territoriale Progetti per il contrasto alla povertà educativa da finanziare nelle Regioni del Mezzogiorno
2020 Ministero dell’istruzione Bando per progetti di contrasto alla povertà educativa nelle scuole (prot. 1364)
2020 Ministero dell’istruzione Bando per progetti di contrasto alla povertà educativa nelle scuole (prot. 1365)
2020 Agenzia per la Coesione Territoriale Progetti per il contrasto alla povertà educativa da finanziare nelle Regioni Lombardia e Veneto
2020 Regione Friuli Venezia Giulia Finanziamento di iniziative e progetti in attuazione dell’Accordo di Programma tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Regione FVG (C. Terzo settore/educazione)
2021 Regione Liguria Mind the gap
2021 Regione Sardegna Avviso per progetti qualificanti in materia di inclusione multiculturale rivolta a minori
2021 Regione Sicilia Manifestazione di interesse per la realizzazione del “Piano triennale per il contrasto alla dispersione scolastica e alle povertà educative”
2021 Dipartimento per le politiche della famiglia – Presidenza Consiglio dei ministri Educare insieme
2021 Sport e Salute SpA “Sport di tutti – Inclusione”
2021 Unione Buddhista Italiana Bando Umanitario UBI 2021 per sostenere iniziative a tutela delle persone colpite dalle conseguenze della pandemia
2022 Unione Buddhista Italiana Bando Umanitario 2022 per contrastare l’emergenza educativa
2022 Agenzia per la coesione territoriale PNRR: Bando a sostegno del Terzo settore per combattere la povertà educativa nel Mezzogiorno
2022 Regione Piemonte Contributi per il contrasto del disagio biopsicosociale e della povertà educativa – a.s. 2022-2023 e 2023-2024
2022 Regione Lombardia Finanziamenti di Regione Lombardia per lo sviluppo sociale ed economico delle comunità locali
2022 Regione Lombardia Bando Together
2024 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali DesTEENazione (Programma Nazionale Inclusione e Lotta alla Povertà 2021-2027)

 

I progetti di contrasto alla povertà educativa in Lombardia

Nella nostra regione, l’Impresa sociale Con i bambini ha sostenuto, negli anni, 82 progetti (Tabella 1 tratta dal sito istituzionale di Con i bambini[8]) destinando €70.979.332,00, la percentuale più significativa in Italia (ovvero il 16,7% – Bilancio di Missione 2023[9]).

Inoltre, la Lombardia è stata nutrita da ulteriori iniziative indirizzate al contrasto della povertà educativa minorile. Integrando quanto già espresso nel box precedente, si citano le iniziative messe in campo da Fondazione Cariplo, all’interno delle strategie individuate per la riduzione delle disuguaglianze e attraverso le capillari Fondazioni di Comunità che hanno lavorato strategicamente sul contrasto della povertà, trasversalmente, individuando anche specifiche linee d’azione per il fronteggiamento del fenomeno specifico. Ne è di esempio Fondazione Nord Milano, la quale intende mettere a sistema i soggetti educativi che operano nel mondo della scuola e dell’extra scuola per promuovere lo sviluppo di patti educativi di comunità (Bilancio di Missione, 2023[10]). L’approccio sperimentato da questo soggetto prevede, da una parte, il supporto a progettualità che possano andare a sperimentare e sistematizzare sistemi di welfare territoriali inclusivi e promotivi della crescita delle persone di minore età: un esempio tra tutti il programma QuBì che ha visto nel 2024 la trasformazione in azione pubblica di titolarità dell’ente Comune di Milano, rivolto a famiglie con minori in situazione di povertà. L’altra direzione è intervenire specificatamente e sostenendo soggetti competenti e specializzati su alcune matrici della mutlifattorialità del fenomeno: promuovere il benessere psicologico, potenziare i fattori protettivi nella prima infanzia come l’accesso alle risorse culturali, favorire l’orientamento e il supporto ai giovani NEET, sono alcuni esempi (per maggiore approfondimento si rimanda alla sintesi fornita nel Bilancio di Missione 2023, pag.77).

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Per quanto riguarda, invece, gli interventi promossi dalla stessa regione, la direzione in questi ultimi anni è stata caratterizzata da un importante investimento economico nel contrasto alla povertà delle famiglie, che, come sappiamo, è solo uno dei molteplici fattori che compongono la povertà educativa, erogando contributi economici o prevedendo misure che agevolassero il sostentamento dei costi dei servizi educativi (vedi la misura Nidi Gratis). A fronte della permanenza dei contributi economici quale strategia prevalente di intervento verso le famiglie, si è recentemente evidenziata qualche limitata discontinuità col passato, con qualche spostamento di attenzione verso il rafforzamento del sistema d’offerta (Guidetti, Marcolungo, 2023[11]). Tra gli interventi, infatti, che riguardano lo sviluppo e crescita delle persone di minore età è possibile citare i bandi Sprint che nel tempo sono andati oltre la misura di finanziamento limitatamente dei centri estivi[12] introducendo iniziative maggiormente volte al supporto e promozione del protagonismo giovanile. È pur vero, però, che non si ravvede nelle linee di programmazione o negli investimenti stanziati un chiaro e preciso posizionamento rispetto al contrasto della povertà educativa minorile in quanto tale e nella sua complessità.

 

Quali prospettive per continuare a dare risposta ai bisogni di bambini/e e ragazzi/e?

La prima risposta a questa domanda riprende quanto già pubblicamente dichiarato per primo da Rossi Doria e, da ultimo, da 19 assessori che hanno recentemente sottoscritto una lettera comune al Ministro Valditara[13]: il fenomeno della povertà educativa minorile deve in primis rientrare nell’agenda pubblica del Paese, nonché regionale, in quanto problema attuale e con possibili e significativi impatti sul futuro. Perché si possa strutturalmente farvi fronte, sono necessarie risorse continuative e una visione di lungo periodo, perché si possa mettere a sistema ciò che si è già dimostrato efficace, senza dimenticare di continuare a monitorare l’evoluzione dei bisogni.

È dunque estremamente preoccupante, pur se i tempi previsti per la chiusura del fondo non sono immediati, il fatto che la sua interruzione sia avvenuta in totale assenza di un pensiero strategico rispetto a differenti strategie e linee di policies da implementare per affrontare il fenomeno.

Se da una parte speriamo ancora in un ripristino del fondo, anche attraverso un ripensamento del suo funzionamento, dall’altro è necessario promuovere, ad ogni livello di governo, pensieri e strategie tanto di tipo politico quanto tecnico, per valorizzare quanto fatto e quanto ancora è in cantiere attraverso il Fondo, e gli apprendimenti che ne derivano grazie in particolare alla grande attenzione valutativa che è stata posta a fianco dell’implementazione dei progetti.

Sviluppare forme e capacità diverse di rispondere ai bisogni significa infatti maturare e consolidare competenze specifiche e, al tempo stesso, promuovere sempre più forme collaborative e di integrazione interistituzionale e tra pubblico e privato: le esperienze dei progetti finanziati da Con i bambini, i crescenti contesti che sperimentano i patti educativi di comunità, il modello della comunità educante che, traducendolo secondo un lessico lombardo, significa riconoscere l’importanza di reti territoriali prossime ai cittadini, di cui le persone sono protagoniste e, al tempo stesso, soggetti che contribuiscono con proprie risorse, sono gli elementi che non devono mancare in una policy sul contrasto della povertà educativa minorile. Reti che richiedono manutenzione continua, risorse e persone dedicate specificatamente alla loro cura e che hanno nei loro presupposti, proprio per la collocazione della povertà educativa al confine tra le aree sociali, educative, scolastiche, culturali, lo sviluppo di una capacità di agire secondo logiche e pratiche di integrazione tra policy e tra istituzioni.

Questo comporta una sempre maggiore attenzione nella costruzione dei welfare locali, dove rimane un ruolo fondamentale del soggetto pubblico, ma che evidentemente non è più sufficiente: è richiesta interdisciplinarità, sussidiarietà, collaborazione e co-responsabilità.

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Infine, portiamo all’attenzione il potenziale di tutte le valutazioni negli anni svolte durante e post svolgimento delle numerose progettualità sopra citate: questo è un patrimonio conoscitivo dei bisogni delle giovani generazioni e delle pratiche socio-psico-educative risultate all’evidenza efficaci che sarebbe utile valorizzare.

 


  1. Informazioni disponibili sul sito di Con i bambini al link https://www.conibambini.org/contrasto-della-poverta-educativa-minorile/
  2. https://www.conibambini.org/progetti-sostenuti/
  3. Per approfondimenti si veda l’intervista di Sara De Carli al Presidente dell’Impresa Sociale Con i bambini Marco Rossi Doria pubblicata su Vita il 7.01.2025 https://www.vita.it/poverta-educativa-minorile-il-fondo-che-tutti-vogliono-ma-che-il-governo-non-ha-rinnovato/
  4. Le statistiche dell’ISTAT sulla povertà – anno 2023, 17 ottobre 2024 –
  5. Save the Children (2014), La lampada di Aladino. L’indice di Save the Children per misura­re le povertà educative e illuminare il futuro dei bambini in Italia, Roma
  6. https://www.legiornatedibertinoro.it/news/poverta-educativa-in-crescita-i-dati-istat/
  7. Per approfondimenti si veda Guidetti C, Cinotti G, Comporre sguardi diversi sul contrasto alle povertà educative, in Prospettive Sociali e Sanitarie n.2, 2023
  8. https://www.conibambini.org/progetti-sostenuti/ alla presente pagina è possibile effettuare una ricerca dei progetti sostenuti dal Fondo per territorio e/o bando.
  9. https://www.bilanciodimissione.it/conibambini-2023/wp-content/uploads/2024/06/Bilancio-di-missione-conibambini_2023.pdf Nel conteggio delle risorse, sono compresi i progetti multiregionali che hanno riguardato anche la Lombardia, se non in maniera esclusiva.
  10. https://www.fondazionecariplo.it/static/upload/bil/bilancio-di-missione-2023.pdf
  11. In cerca di un nuovo modello. Lo stato del welfare in Lombardia (a cura di Ghetti, Guidetti, Gori, Pozzoli, Maggioli Editore, 2023)
  12. Per approfondimento: https://lombardiasociale.it/2024/04/03/bambini-adolescenti-e-giovani-nuove-opportunita/
  13. https://www.vita.it/poverta-educativa-il-governo-ripristini-il-fondo-la-lettera-dei-comuni/

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