‘‘All’indomani dell’alluvione del novembre 2023, dissi che da parte nostra non ci sarebbe stata mezza parola polemica verso la Regione Toscana per rispetto delle famiglie e delle imprese colpite. Ci siamo concentrati sull’emergenza, offrendo collaborazione a tutti i livelli istituzionali – dal governo al Parlamento Europeo, fino alle amministrazioni locali – per portare risorse e soluzioni concrete.’’ Lo ha dichiarato l’europarlamentare di FdI-ECR Francesco Torselli, intervenendo alla conferenza stampa a Campi Bisenzio dal titolo ‘Le bugie della Regione Toscana sull’alluvione 2023’.
Chiara La Porta, deputato toscano di FdI, ha aggiunto: ‘‘Il governatore della Toscana, che immediatamente dopo i giorni dell’alluvione del novembre 2023 non aveva perso occasione di utilizzare quella tragedia come tema ricorrente per la propria visibilità sui media, da quando è stato prorogato come commissario, invece, latita. Mesi e mesi di attacchi al Governo Meloni, accusato di essere assente o disattento, senza mai ammettere una certezza: le responsabilità erano e sono sue. In primo luogo, perché come presidente della Toscana in carica da anni non ha saputo gestire correttamente il lavoro di tutela e messa in sicurezza dei territori; in secondo luogo, come commissario straordinario all’emergenza, ha proseguito su questa linea di inefficienza. Chissà, forse Giani, invece di lavorare, sta ancora cercando qualcuno a cui dare colpe. Gli va ricordato che è solo lui il commissario per l’alluvione del novembre 2023, anche se prova a nascondersi dietro un dito ‘dimenticandosi’ di questo incarico.’’
Paolo Marcheschi, senatore di FdI, ha proseguito il dibattito evidenziando come “il territorio regionale toscano, secondo i dati della Corte dei Conti, è stato quello che, dal 1999 al 2019, ha ricevuto i maggiori finanziamenti statali per gli interventi necessari alla messa in sicurezza del territorio e per la prevenzione del dissesto idrogeologico: un totale di 602,78 milioni di euro, con, rispetto alla media nazionale, durate medie superiori ai cinque anni per la realizzazione dei progetti. Nonostante questi numeri di denari monstre, le politiche regionali toscane – e purtroppo l’alluvione del 2023 ne è una triste conferma – hanno dimostrato di essere completamente fallimentari e inadeguate. Alla sinistra e a Giani, che si riempiono la bocca di ‘rispetto dell’ambiente’ e del ‘green senza se e senza ma’, va spiegato che i finanziamenti pubblici, richiesti oggi continuativamente al governo Meloni come se fosse un bancomat, avrebbero dovuto essere utilizzati nel tempo con correttezza, coscienza e metodo.’’
Guardando a Prato e provincia, Matteo Mazzanti, coordinatore provinciale di FdI a Prato, ha dichiarato: ‘‘Il nostro lavoro nei Comuni della Provincia di Prato, colpiti dall’alluvione, continua. Con fatica strappiamo risposte ai nostri interrogativi e siamo sempre più convinti che, non solo il territorio poteva essere gestito e curato in maniera diversa, ma che ci siano stati dei meccanismi che non hanno funzionato nella gestione dell’emergenza.’’
Roberto Valerio, capogruppo di FdI a Campi Bisenzio, che ha moderato l’evento, ha concluso denunciando la mancata messa in sicurezza dell’argine della Marina, segnalando gravi negligenze. “Esattamente un anno fa, ho presentato una richiesta di accesso agli atti che ha permesso di accertare come l’argine della Marina fosse stato segnalato già dieci anni fa dalla Polizia Municipale attraverso una relazione dettagliata. Questo rapporto portò all’emissione di un’ordinanza urgente per la messa in sicurezza dell’area. Tuttavia, l’ente preposto si limitò ad effettuare un semplice sfalcio dell’erba, senza risolvere le criticità strutturali. Sul perché non sia stato messo in sicurezza l’argine, ad oggi, nessuno mi ha fornito una risposta. Anzi, su questa vicenda sembra regnare il silenzio, con bocche rigorosamente cucite.”
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