Criminalità a Cassino, allarme all’apertura dell’Anno giudiziario. «Ma pochi giudici a combattere i clan»

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Pochi giudici a contrastare la «massiccia» presenza della criminalità organizzata. A lanciare tracciare il bilancio il presidente della Corte d’Appello di Roma, Giuseppe Meliadò, nella relazione alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario. «Il dato che spicca è quello della criminalità organizzata – ha detto -, con la massiccia presenza di associazioni a delinquere anche di stampo mafioso sia a Roma che nei territori di Velletri, Latina, Cassino e Frosinone». E nello scenario di radicata presenza dei clan malavitosi, di matrice campana e sinta, come più volte segnalato anche nelle relazioni dell’Antimafia al Parlamento il nervo scoperto è rappresentato dal Tribunale di Cassino. Sede salvata nel 2013 e definito “ufficio giudiziario cerniera per il Lazio” con 330.000 residenti dislocati in tre Province (Frosinone, Latina e Caserta) e 68 Comuni, ma che, ormai da anni, resta affetto da carenza di giudici e personale. La pianta organica conta 24 magistrati, di cui due presidenti di sezione e 22 giudici, 12 dei quali assegnati alla sezione unica civile e 10 al penale, con vacanza temporanea di almeno cinque togati. «Lo stesso Csm – ha spiegato Meliadò nella sua relazione – dopo un’accurata indagine statistica, ha individuato Cassino come uno dei Tribunali in maggiore sofferenza del Paese e ha assegnato ben due magistrati in applicazione extradistrettuale per consentire il raggiungimento degli obiettivi fissati dal Pnrr».

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L’ASSEGNAZIONE

Ma Cassino non sembra essere un ufficio “appetibile” e lo spiega il presidente della Corte d’Appello di Roma. «Il procedimento di assegnazione si è però concluso, per la carenza di aspiranti, con l’assegnazione di un solo magistrato, con successiva deliberazione lo stesso Csm ha approvato il bando per un’ulteriore applicazione extradistrettuale il cui esito è però ancora non definito. Il Tribunale versa, pertanto, in una condizione di grave criticità con riferimento al carico di lavoro pro-capite dei singoli magistrati, in buona parte riconducibile al turnover del personale di magistratura e alle frequenti assenze per congedo straordinari». Ma Cassino soffre anche la logistica, la sede, infatti, è dislocata in tre strutture (piazza Labriola: settore penale; via Tasso: settore civile; via San Marco: settore lavoro e previdenza e ufficio del Giudice di pace). Ed anche questa “peculiarità” è stata sottolineata in apertura di anno giudiziario: «Ciò pone problemi irrisolti di gestione dei servizi e del personale perché occorre assicurare un adeguato livello di presidio». Una situazione di grande criticità se raffrontata al tribunale di Frosinone e viene spiegata, indirettamente, sempre nella relazione: «L’organico del Tribunale di Frosinone comprende 23 magistrati professionali (inclusi il presidente del Tribunale e 1 presidente di sezione) e 16 magistrati onorari. Al 1° luglio 2023 erano effettivamente presenti in servizio 22 magistrati ordinari e 11 magistrati onorari; al 30 giugno 2024 erano effettivamente in servizio 23 magistrati ordinari e 11 magistrati onorari».

Nella Città Martire non va meglio al personale amministrativo. La pianta organica presso il Tribunale di Cassino prevede 83 dipendenti, mentre alla data del 30 giugno 2024 risultano in servizio 65 unità (compreso il personale in posizione di distacco e applicazione), con una scopertura complessiva del 21,6%. «L’accentuata carenza di personale amministrativo è stata fonte di rilevanti disagi e difficoltà organizzative non fronteggiabili con le risorse in servizio anche perché le cancellerie civili del Tribunale sono dislocate su tre distinti edifici», ha concluso il presidente Meliadò. Uno scenario ben noto al presidente del Tribunale Lucio Aschettino che, lo scorso anno, intervistato dal Messaggero aveva lanciato l’allarme: «Mancano cinque giudici». Ieri il presidente dell’ordine degli avvocati, Giuseppe Di Mascio, ha detto: «Una carenza che pone in grave difficoltà il lavoro di tutti, insieme al presidente Aschettino ci attiveremo già lunedì mattina, con un documento, per la richiesta di aumento della pianta organica».

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