Inaugurazione dell’anno giudiziario, i magistrati protestano contro la riforma del Governo – Notizie d’Abruzzo

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La questione “della separazione delle carriere è certo progetto divisivo che vede contrapporsi una opposta idea delle funzioni e ruolo del Pm. E’ innegabile che le ragioni a sostegno dell’intervento di riforma, al netto di polemiche strumentali e preconcette, è sorretta da argomenti certamente seri che pongono in risalto profili dell’attuale assetto ordinamentale, che sono ritenuti poco in sintonia con il modello processuale di tipo accusatorio e con il ruolo del Pm nel processo, che necessiterebbe di vedere rafforzato il ruolo di garanzia e autonomia del giudice, che si teme condizionato dalla posizione di colleganza con il Pm che del processo è parte. Si sostiene in pratica che vi è un nesso che corre tra ogni modello processuale e l’ordinamento all’interno del quale quel modello si inserisce e che il modello accusatorio non si coniuga con l’attuale assetto ordinamentale. Lo stato attuale determinerebbe un condizionamento ed appiattimento favorito, si sostiene, dalla colleganza che l’esperienza, specie per la fase delle indagini preliminari, dimostrerebbe”. Alla luce del pensionamento del presidente della Corte di Appello, Fabrizia Francabandera, che ha concluso il suo mandato di otto anno, è stato il presidente vicario Aldo Manfredi, a presentare, all’Aquila, la relazione sull’Amministrazione della giustizia nel distretto dell’Abruzzo. Nel suo intervento, l’alto magistrato, anche lui vicino al pensionamento, ha affrontato, mostrando perplessità in un discorso però equilibrato, della riforma della giustizia con il tema, caldo, in particolare della separazione delle carriere. All’inaugurazione dell’anno giudiziario, a L’Aquila, critiche sono state sollevate dal presidente vicario della Corte di Appello di L’Aquila, Aldo Manfredi, non solo sulla riforma voluta dal ministro Carlo Nordio, ma anche sull’abolizione del reato di abuso d’ufficio, sulla cessazione del corso della prescrizione alla sentenza di primo grado, sull’introduzione del processo civile telematico.

Dall’altra parte il presidente vicario della Corte di Appello dell’Aquila, Aldo Manfredi  ha giudicato “positivamente le più recenti modifiche al codice di rito a maggiore garanzia dei soggetti raggiunti da richieste di misura cautelari, troppe volte smentite dall’esito successivo del processo, quando ormai pregiudizi spesso irreparabili si sono determinati a carico delle persone indagate”.

Per l’alto magistrato ci sono anche misure positive introdotto dal Governo. “Così con favore – ha continuato Manfredi – va vista la modifica dell’art 335 c.p.p. con la introduzione di una rigorosa puntualizzazione in senso oggettivo delle condizioni in forza delle quali un fatto possa essere ritenuto notizia di reato da iscrivere e, soprattutto, una altrettanta puntualizzazione in senso soggettivo delle condizioni in forza delle quali quella notizia di reato debba essere “soggettivamente” inscritta a carico di una determinata persona, all’evidente scopo di limitare l’abuso delle indagini meramente esplorative. In questo senso si segnalano poi gli artt. 335 ter e 335 quater c.p.p. che superano il principio della insindacabilità della iscrizione da parte del P.M., introducendo il più che opportuno meccanismo di controllo della sua tempestività”. Secondo il presidente vicario della Corte di appello abruzzese, “positivo è poi, a mio avviso, l’intervento sugli elementi richiesti a pena di inammissibilità per proporre impugnazione, con la eliminazione di quello relativo al contestuale deposito della dichiarazione o elezione di domicilio ai fini delle notifiche del decreto di citazione”. “Regola che rendeva di fatto più difficile l’esercizio del diritto ad impugnare, in contrasto con il principio del “favor impugnationis” che è garanzia democratica dell’imputato, presunto innocente – ha concluso.

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Un passaggio è stato dedicato a”L’allarmante fenomeno del disagio minorile ed adolescenziale, che vede anche manifestazioni di grave violenza ( basta ricordare l’omicidio, avvenuto a Pescara l’estate scorsa, di un diciassettenne ad opera di due minorenni), il sempre più diffuso accesso ai servizi psichiatrici di adolescenti, è emergenza assoluta che necessita di risposte adeguate, di prevenzione, di idonei percorsi educativi, del coinvolgimento di genitori e scuola, di aiuto nella criticità di tante situazioni, apparendo altrimenti del tutto velleitario il solo inasprimento dell’intervento penale”. Così il presidente vicario della Corte di Appello dell’Aquila, Aldo Manfredi, nella relazione sull’Amministrazione della giustizia nel distretto dell’Abruzzo, presentata nel corso della inaugurazione dell’anno giudiziario che si è svolta all’Aquila. L’alto magistrato ha segnalato anche “il significativo incremento delle iscrizioni per i delitti contro le fasce deboli (violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, atti persecutori), frequentemente a carico di imputati sottoposti a misure cautelari con conseguente necessità di urgente definizione”.

Il presidente della Corte d’appello dell’Aquila, Aldo Manfredi, nel suo discorso per l’apertura dell’Anno giudiziario a L’Aquila, ha definito tra i processi più impegnativi quello “dei tragici fatti verificatisi il 18 gennaio 2017, a Rigopiano, nella quale hanno perso la vita 29 persone, nonché riportato lesioni personali altre otto, tra clienti e dipendenti dell’hotel”.


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