Reggio Emilia Ai tempi del liceo giocava insieme al sindaco Marco Massari. «Lui amava la pallacanestro mentre io ero appassionato di pallavolo, ai tornei scolastici ci dividevamo i successi», spiega Carlo Pasini. Erano i tempi del Liceo Moro che, con la generazione del 1960, avrebbe formato la classe dirigente del Comune reggiano, considerato che tra gli alunni figurava anche Graziano Delrio. Non erano in classe insieme, ma in pochi avrebbero immaginato ai tempi che Massari e Pasini si sarebbero ritrovati anni dopo a lavorare fianco a fianco in Giunta. «Mi ha invitato a casa sua – spiega l’assessore alla Rigenerazione Urbana e Sviluppo sostenibile, terzo intervistato della rassegna domenicale della Gazzetta di Reggio, Un caffè con l’assessore – proponendomi una nuova sfida. Ero andato in pensione da poco grazie alla legge Fornero ma la vita a volte di presenta delle opportunità. L’idea di lavorare per la città mi ha stuzzicato».
Come procede, assessore?
«L’ho definita una sfida complicata ma interessante, è un mondo per me nuovo ma allo stesso tempo mi era già capitato di interfacciarmi con l’amministrazione».
Il mandato generale della giunta è basato sulla sostenibilità: di cosa si sta occupando in particolare?
«Abbiamo da un punto di vista dell’edilizia sociale l’esigenza di ridurre il consumo di suolo e valorizzare gli spazi già esistenti. L’obiettivo, secondo quanto rimarcato dal Pug, è non andare oltre il 3% di consumo del territorio urbano. Con la riduzione del potere d’acquisto, dobbiamo evitare al ceto medio di fare i conti con affitti elevati».
Sul Bosco Ospizio si sta giocando la partita più importante della giunta sino a questo momento?
«Questo è un progetto che nasce anni fa, quando siamo arrivati il nero su bianco era già tanto messo. Ho incontrato più volte i comitati dei cittadini e ho dato loro rassicurazioni. Premesso che poco distante dal supermercato saranno piantati altri alberi, sarà mio compito vigilare sulla tutela ambientale. Scelte differenti spettano invece al privato».
Sulla rigenerazione urbana i macro ambiti sembrano essere due, Fiere ed ex Reggiane. È d’accordo?
«Alle Fiere nascerà un progetto importantissimo grazie ai fondi di Max Mara. Si tratta di un polo industriale fermo da anni che genererà mercato e renderà Reggio di nuovo attrattiva per quanto riguarda la moda. Il progetto che è stato realizzato alle ex Reggiane me lo sento in parte mio, considerato che Stu è nata dalla sinergia tra Iren e Comune; è stata fatta una riqualificazione degli spazi pubblici che dovrà proseguire, lì e altrove, anche da un punto di vista energetico».
Cosa intende?
«Andremo incontro a una razionalizzazione dei contratti, trovando fornitori che possano proporre un risparmio sia economico che ambientale. Vorrei aggiungere una cosa su Stu».
Ovvero?
«Stu sta andando alla grande e ora deve diventare non solo società di costruzioni ma anche società di servizi, non solo a Santa Croce ma pure nell’area Nord».
Più di una persona, al momento della sua nomina, ha pensato che lei rappresenti Iren in Comune. Come risponde?
«Capisco il ragionamento considerato che ho lavorato 35 anni in Iren, qualcuno di noi in fondo ha delle etichette. Rispondo che prima di tutto non curo direttamente i rapporti con Iren che spettano ad un altro assessore (Davide Prandi, ndr) e poi che Iren stessa è una risorsa importante per la città, sia da un punto di vista dei dividendi che dei servizi».
Su Studio Alfa cosa ci dice?
«Studio Alfa è un “b-to-b”, ovvero un’azienda che lavora per gli altri e che fa 28 milioni di fatturato. Vale lo stesso ragionamento, è una sorta di eccellenza reggiana».
Dove vive?
«Ho sempre vissuto nel quartiere Gardenia, ma ho deciso di trasferirmi insieme a mia moglie ad Albinea. Vengo giù tutte le mattine per lavorare, ma quando sono a casa sono solito coltivare il mio cortile; me ne prendo cura meticolosamente».
È la sua passione?
«Sì ma ne ho altre, a partire da quella dello sport tra ciclismo, nuoto e passeggiate in collina. Per due volte ho partecipato alla maratona di New York; mi ritrovo molto in questa disciplina, richiede tenacia sia fisica che mentale».
Ha altri interessi particolari?
«Mi piace l’attualità ed è da anni che sono abbonato al Sole 24 Ore. Durante la mia vita ho viaggiato tanto. L’area della Cina e Giappone mi ha affascinato ma non sono mai riuscito ad andarci. Potrebbe essere la volta buona, ovviamente con mia moglie, con cui sono sposato da più di 40 anni». l
(3 – continua)
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