Liste d’attesa, visite anche la sera e nei fine settimana per accorciare i tempi

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La Regione Piemonte accelera sulla riforma del sistema di prenotazioni sanitarie, con nuove misure per ridurre le liste di attesa e migliorare l’accesso ai servizi, mentre affronta sfide di efficienza e comunicazione.


Prestazioni extraconvenzionali e integrazione delle agende

Prestazioni da garantire anche in orario «extraconvenzionale» e condivisione del cento per cento delle «agende» delle Asl con la piattaforma del Centro unico prenotazioni per agevolare il più possibile i cittadini.


La riforma del Cup con intelligenza artificiale

In attesa del nuovo software del Cup implementato con l’intelligenza artificiale (la gara bandita da Azienda Zero partirà a breve), la Regione cerca soluzioni per lanciare un segnale in linea con le richieste del governo, e prima ancora dei piemontesi. Questo, con la consapevolezza che la riforma del Centro prenotazioni non sarà la panacea per risolvere i problemi: a monte servono assunzioni, e a latere misure complementari.

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Misure complementari e confronto con le Asl

Alla voce «misure complementari», fa fede l’incontro convocato venerdì pomeriggio al Grattacielo Piemonte dall’assessore alla Sanità Federico Riboldi con il direttore Antonino Sottile – primo di una serie di confronti settimanali e mensili – protrattosi fino a sera. «Una nuova modalità di gestione dell’assessorato – premette Riboldi -, basata sul costante confronto e sulla collaborazione tra le Asl». Presenti i direttori generali delle aziende al gran completo, richiesti di condividere, integrare e dare corso ad una serie di misure.


Offrire visite ed esami anche serali e nei weekend

Prima: attivarsi per offrire visite/esami in orario serale, anche oltre le ore 20, e nei week-end. «Parliamo di un impegno volontario e pagato con le prestazioni aggiuntive – precisa l’assessore -: i primi riscontri sono positivi». Seconda: comunicare al Cup tutti i posti disponibili nelle agende aziendali per agevolare le prenotazioni da parte degli utenti (oggi il discorso riguarda oltre il 90 per cento delle agende pubbliche ma ci sono ancora margini di miglioramento). Significa, in sintesi, che in ogni Asl/ospedale ci sono più posti liberi di quanti siano a conoscenza degli operatori del Cup incaricati di dare risposte ai cittadini. Riboldi punta anche sulla interazione e collaborazione tra le Asl: «Se in una le liste di attesa sono più contenute, può mettere a disposizione posti per le altre, nel rispetto dei quadranti territoriali».


Unità centrale per liste d’attesa e controllo

Sempre venerdì, la Regione ha insediato l’«Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e dei tempi e delle liste di attesa», composta da una sfilza di direttori e dirigenti: un ulteriore organo di controllo voluto dal governo per contenere i tempi delle prestazioni.


Oltre le liste d’attesa: costi ed efficientamento

Liste di attesa, il punto nodale, ma non solo. A margine dell’incontro, sono stati affrontati altri temi, più e meno significativi. Alla prima categoria appartiene il capitolo dei costi: dalla dismissione delle sedi in affitto non indispensabili («Lavoriamo ad un impiego più razionale del patrimonio pubblico» – Riboldi) alla ricognizione delle spese energetiche degli ospedali in vista, dove sarà possibile, di interventi di mitigazione con il ricorso ai Fondi Fesr per l’efficientamento energetico.


Decoro, giardini terapeutici e comunicazione attiva

E ancora: verifica dello stato dell’arte del finanziamento per le prestazioni aggiuntive di medici e infermieri, individuazione di «addetti al decoro» per le strutture sanitarie, aumento dei «giardini terapeutici» nel contesto degli ospedali (sulla falsariga di quelli realizzati da tempo al Mauriziano e al San Luigi) con il ricorso alla società partecipata regionale «Agrion», nuovi loghi delle Asl, comprensivi del simbolo della Regione. Una banalità, penserà qualcuno, con riferimento all’ultimo punto. In realtà, l’inserimento del simbolo della Regione in quelli delle aziende risponde ad una volontà di uniformità che passa anche da aspetti di questo tipo.


Staff di comunicazione per la Sanità piemontese

Non ultimo: uno staff di comunicazione per ogni azienda con un ruolo «attivo»: dare notizie sulla Sanità piemontese, quella che funziona.



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