L&G AM : Le nuove aspettative sul taglio dei tassi d’interesse potrebbero rappresentare un freno per l’oro, che però può ancora contare sugli acquisti delle banche centrali e l’andamento degli utili suggerisce che i miner stanno raccogliendo i frutti di un prezzo più alto
Commento a cura di Elisa Piscopiello, Senior ETF Analist di L&G AM
Gli ultimi dati macroeconomici hanno portato profondi mutamenti nelle aspettative sul taglio dei tassi della Federal Reserve, che saranno meno di quanti il consenso credesse (uno o forse due nel 2025), a causa della crescita che si mantiene robusta e di un’inflazione che rimane ancora elevata.
Ciò ha portato a un rialzo nei rendimenti dei Treasury statunitensi, un evento che, per chi investe in oro, ha sempre rappresentato una cattiva notizia, per via della correlazione inversa esistente tra questo e il dollaro. Qui però sorge un grande interrogativo: la moneta americana manterrà la sua posizione dominante sulle altre valute anche nel 2025?
Questa domanda non è scontata, in quanto la politica del nuovo presidente Donald Trump è ancora oggi un grande elemento di incertezza, esattamente come lo è la geopolitica, che nonostante la recente tregua in Medio Oriente resta una grande fonte di volatilità. Lo scenario globale e le misure inflazionistiche del nuovo governo di Washington (se saranno pienamente attuate) spingono gli investitori a cercare soluzioni considerate un rifugio sicuro e quindi andrebbero a sostenere la crescita dell’oro, compensando l’effetto dei Treasury.
Un altro elemento a favore del metallo prezioso è il debito Usa, che ha raggiunto i 36 trilioni di dollari a un ritmo molto preoccupante e che le politiche di Trump non andrebbero certo a ridurre. L’oro ha anche un lungo track record che dimostra come le sue performance siano state migliori quando l’inflazione era alta e lo scorso dicembre l’indice CPI per gli Stati Uniti segnava 2,9%, ben al di sopra del target del 2% inseguito dalla Fed.
Oltre al contesto macroeconomico, le banche centrali continuano a giocare un ruolo chiave nel mercato di questa commodity. Nel terzo semestre dello scorso anno, la domanda ha superato i 100 miliardi di dollari per la prima volta, dimostrano quanto l’appeal dell’oro come riserva di valore sia non solo alta, ma anche durevole nel tempo, con gli istituti di credito che ne hanno riconosciuto la capacità di ottenere performance positive nei momenti di crisi e di offrire un rischio creditizio molto basso.
La Cina, in particolare, a causa delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, sta facendo di tutto per ridurre la sua dipendenza dal dollaro e, a questo scopo, la Banca Popolare Cinese ha fatto registrare il più grande volume di acquisti di oro nel 2023, per un ammontare di 225 tonnellate aggiunte alle sue riserve esistenti. Per quanto riguarda lo scorso anno, nell’arco del 2024 Pechino è passata dal tenere il 4,6% al 6% delle riserve totali in FX e, nonostante i prezzi molto elevati, ha portato avanti i suoi acquisti anche nel quarto trimestre.
Per avere una panoramica completa di ciò che ci si può aspettare dal mercato dell’oro, è opportuno esaminare anche il settore estrattivo privato, che, dal nostro punto di vista, può beneficiare di numerose opportunità in termini di creazione di valore e di attività di M&A. A dimostrazione di ciò, si possono citare diverse transazioni di alto profilo che dimostrano l’estrema dinamicità del settore:
- L’acquisto di De Grey Mining da parte di Northern Star Resources per oltre 2,5 miliardi di dollari a un premio del 40%
- L’acquisizione di Centamin da parte di Anglogold Ashanti per più di 2,5 miliardi a un premio del 38%
- L’acquisizione di Osisko Mining per 1,3 miliardi a opera di Gold Fields, che così è diventato l’unico operatore del progetto Windfall, in Quebec, che, se oggi fosse operativo, si classificherebbe nella top 10 delle attività estrattive di più alto livello
Da un punto di vista più strettamente finanziario, si osserva come il comparto dell’estrazione dell’oro sta attraversando una robusta espansione, in termini sia di ricavi, sia di utili, come dimostrano i risultati del terzo trimetre presentati dalle varie società, i quali per la maggior parte mostrano valori di crescita a due cifre. Inoltre, altri nomi dovrebbero pubblicare i loro bilanci nel mese di febbraio e le previsioni parlano di una crescita a due cifre anche per la prima metà del 2025.
Questi valori sono molto importanti in quanto l’andamento delle azioni delle società minerarie costituisce una fedele approssimazione dell’andamento della commodity stessa; inoltre, dal punto di vista degli investimenti presenta anche vantaggi aggiuntivi.
Noi di L&G Asset Management abbiamo deciso di lanciare un ETF che racchiudesse un pool di imprese focalizzate esclusivamente sull’estrazione dell’oro (e non dell’oro e di altre commodity) al fine sì di massimizzare la purezza dell’investimento, ma anche perché così vengono attenuati i possibili effetti negativi provenienti dall’andamento di mercato di altri metalli e da fattori aziendali che dipendono più dalla produzione e dall’azionario globale.
Se vuoi saperne di più : ETF cosa sono e come funzionano
Fonte: ETFWorld.it
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