La lista Ferrari sindaco ha commentato la posizione dei gruppi Pd e Anselmi sindaco in merito all’ordine del giorno sulla questione siderurgica
PIOMBINO — “Durante l’ultimo Consiglio comunale, il Pd e la lista Anselmi Sindaco hanno presentato un ordine del giorno sulla crisi siderurgica così politicamente mal scritto e privo di contenuti che, dopo un confronto iniziale in aula, sono stati costretti a ritirarlo su invito dell’altro gruppo di minoranza, il Movimento 5 Stelle – Rifondazione Comunista”.
A commentare l’accaduto la lista Ferrari sindaco ritenendo che i due gruppi di opposizione abbiano presentato un documento inadeguato che “denota anche una scarsa conoscenza dell’argomento, dimostrando la confusione che regna all’interno della coalizione di opposizione”.
“L’ordine del giorno, come al solito strumentalmente denigratorio nei confronti dell’Amministrazione Ferrari, svilisce gli sforzi che quest’ultima sta portando avanti con il Governo sul delicato tema della siderurgia. È importante ricordare che, se oggi possiamo parlare di una prospettiva di salvataggio per Piombino, ciò è merito dell’impegno costante di questa amministrazione, che ha cercato con determinazione una soluzione al disastro ereditato. – hanno commentato dalla maggioranza – I nuovi accordi di programma, sviluppati con la collaborazione di Governo, Ministeri, Regione e Comune, vedono il sindaco Ferrari e l’assessore Nigro impegnati attivamente e in prima linea, con un ruolo da protagonisti.Ignorare questi sforzi e proporre un documento privo di una visione seria lo riduce a un ennesimo atto puramente propagandistico, che strumentalizza le legittime preoccupazioni dei lavoratori a fini politici. Questo è inaccettabile, non solo per noi, ma per tutta la città, direttamente colpita dalla crisi siderurgica”.
“Entrando nel merito del documento, – hanno proseguito – le ragioni del ritiro sono evidenti. Si avanzavano richieste già in corso di sviluppo, come la convocazione di un tavolo operativo, e si proponevano soluzioni tecnicamente irrealizzabili, come il revamping di impianti di laminatoi che saranno sostituiti da nuovi progetti più moderni e sostenibili. Inoltre, emergono gravi lacune su temi fondamentali, come la riqualificazione professionale, che richiederebbe un intervento attivo della Regione Toscana, non del Governo, come erroneamente sollecitato. Colpisce, inoltre, il silenzio del consigliere comunale e regionale Gianni Anselmi, che avrebbe gli strumenti per attivare direttamente il governatore Giani su un tema tanto cruciale.Questo atteggiamento dimostra come il Pd, anziché lavorare per costruire soluzioni reali, preferisca perpetuare lo scontro politico, trascurando le vere necessità della comunità. Al contrario, l’Amministrazione Ferrari continua a lavorare con serietà e impegno, in stretta sinergia con il Governo, per garantire una prospettiva concreta e solida alla città e ai lavoratori”.
“Cogliamo inoltre l’occasione con questo comunicato per smentire le voci circolate in merito al presunto danno arrecato dal Memorandum del 2024 agli 810 lavoratori che, a inizio mese, sono stati trasferiti tra gli inattivi. – hanno proseguito da Ferrari sindaco – Ad oggi, non essendo ancora stato sottoscritto un nuovo accordo di programma con Jsw, resta valido quello precedente del 2018, che impegna la proprietà al pieno mantenimento dell’occupazione. Tale impegno rimarrà in essere qualora non si concretizzi l’arrivo del secondo soggetto industriale, Metinvest Adria. In tal caso, Jsw resterebbe vincolata a tale accordo che la obbliga a mantenere operativi i tre impianti e a garantire la piena occupazione. Invitiamo tutti a basarsi sui fatti: mentre qualcuno si concentra su una sterile opposizione politica, il Comune, insieme al Governo, sta costruendo le basi per il rilancio del polo industriale, evitando di ricadere negli errori e nelle promesse disattese dei governi di centrosinistra del passato. La maggioranza resterà compatta nel rigettare ogni provocazione politica priva di utilità concreta. Ai lavoratori e alle loro famiglie dobbiamo risposte serie, non slogan propagandistici”.
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