Più rugby in tv, meno razzismo negli stadi. E poi Milan e Juventus

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Saremmo andati volentieri, domenica, al rugby. Ragionava, Vanni Zagnoli, editore e videomaker della testata che porta il suo nome,  ma  non l’ha fatto perchè ha vissuto un fuori programma allo stadio Tardini. Il nostro dopo partita allo stadio Ennio Tardini è particolare, fra caricamenti di video d’ambiente, brani di domande in sala stampa e altro ancora. Il Parma giocava alle 15, le Zebre alle 16,30. E’ un non senso. “La gara, soprattutto in serie A – spiega Zagnoli -, va assaporata, anche il dopo partita: il deflusso, il saluto alla squadra, il passaggio al parcheggio, magari il mangiare qualcosa dopo, eventualmente il ripassare da casa. Le 18 sarebbero state un orario congruo, per sportivi parmensi, per andare anche all’ovale, che in Emilia Romagna non è una religione, a differenza del Veneto. Fare iniziare l’ex pro 14 alle 16,30 significa che il match finisce entro le 18,30, ma uno sportivo crociato arriverebbe non prima delle 17,30, dunque perderebbe l’intero primo tempo”.

Saranno sicuramente state esigenze televisive.

“Direi con Skysport, però dispiace, dal momento che le partite di rugby delle Zebre a Parma sono poche, non è come il calcio che ne ha 25, interne, fra campionato, coppa Italia e amichevoli. Più le amichevoli estive in Trentino Alto Adige. Basterebbe poco, per evitare questo tipo di sovrapposizione, considerato fra l’altro che il pubblico al Lanfranchi è storicamente non sovrabbondante, almeno quando si paga”.

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Perchè far passare un mese fra il termine del girone d’andata e la final 8 di coppa Italia? Sarebbe bello disputare subito, dunque nel weekend, la final 8, invece se ne fanno passare 4 e  cambia magari lo stato di forma, chi ha toccato il top per inseguire gli ultimi posti magari cala di intensità. “Anzi – argomenta Zagnoli -, personalmente opterei per un bel torneo anche con la serie A2, turni a eliminazione diretta in casa delle squadre più deboli, in maniera da incendiare l’entusiasmo in piazze mai state in serie A1: Cividale, Orzinuovi, Vigevano e Cento, Nardò e Piacenza. Per non parlare di piazze lontane dall’A1 come Urania Milano e Livorno”.

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Le analisi, le opinioni, le interpretazioni di vannizagnoli.it. Nessun atto di presunzione, solo parere di chi, da 40 anni studia sport e società, costume e cronaca, politica e organizzazioni. Dal 2014 dedicando l’anima al web.

Chissà se anche stavolta finirà in nulla di fatto, il razzismo, a Reggio Emilia.  La Reggiana ha pagato 10mila euro di multa, tutto qua.

“Rammento Alessandro Bianco – spiega Zagnoli – o un altro granata, sulla cui identità, ovviamente, la Reggiana ha sempre fatto scudo. Il caso di razzismo in Reggiana-FeralpiSalò, al quale poi l’ufficio inchieste non ha dato seguito”.

Servirebbe un comunicato della Reggiana in cui la società chiede scusa, a nome di tutta la Reggio vera, infangata da un branco di idioti. Come già avvenuto a margine di Sassuolo-Modena, quando 20 baby teppisti, finti tifosi granata, provocano ultras canarini nel parcheggio della curva ospite, dopo il 2-0 sul campo”.

Mi spiace per il comune di Reggio Emilia, per la provincia.

“Invito il sindaco Marco Massari e il presidente della provincia Giorgio Zanni a scrivere anch’essi contro quanto accaduto quella domenica al Mapei stadium-Città del tricolore. E’ stata la settimana dell’228° anniversario del debutto della bandiera italiana, apparsa, appunto, per la prima volta, in questa città. Serve individuare subito i colpevoli, dare un segnale. Nessun torto arbitrale autorizza a insulti all’arbitro, nè ai giocatori ospiti, nè alla tifoseria ospite, mai. Tantomeno in una città, in una provincia così ricca, di tanto”.

Con la Feralpi Salò ci fu la denuncia in sala stampa del capitano, forte, dura, senza se e senza ma.

La storia delle frasi da campo, che non devono uscire dal campo, è fasulla. Campo, fuori, dentro, anche nella vita, serve sempre fairplay, al di là del razzismo. L’Italia dev’essere esemplare, fredda, anche tra i tifosi.

Torniamo al discorso del campo

Il gol di Portanova si poteva anche convalidare. Nessun errore al Var – e i granata dalla scorsa stagione ne hanno subiti vari – autorizza reazioni esagerate, non è solo un discorso di razzismo. Fairplay, si chiamava la trasmissione di Rino Tommasi, scomparso da poco.

“L’espulsione di Lucchesi c’era, la Reggiana ha perso anche l’allenatore William Viali, all’intervallo, molto nervoso, comunque nonostante l’uomo in meno ha caratterizzato anche la ripresa. Viali è stato probabilmente espulso per il contatto con un giocatore del Bari, al rientro in spogliatoio”.

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Resta un signor punto, per la Reggiana.

Chi ha pronunciato le parole razziste va individuato e denunciato e tenuto lontano dagli impianti sportivi.

“Qualche sera fa – conclude Zagnoli -, al bar Mary di Baragalla, ho trovato un mio ex compagno di squadra, nella Pieve Landi, di quando avevo 15 anni. Oggi è un ex carabiniere, dice che il presidente Salerno, architetto di professione, dovrebbe dimettersi da consigliere di Lega, per dare un segnale contro gli arbitraggi sfavorevoli. Non sono d’accordo: il verdetto del campo, il lavoro dei direttori di gara, va rispettato, sempre e comunque, anche quando sbagliano”.

Reggio da quando eravamo bambini, ostenta la propria diversità, il suo essere unica nei diritti civili, nell’accoglienza. “Accoglienza, appunto. Sarebbe bello se proprio nei momenti di maggiore tensione, durante e dopo le partite, lo speaker invitasse alla sportività. Ringraziasse sempre il pubblico arrivato da lontano. La stessa squadra arbitrale, la dirigenza ospite. Molto seriamente. Da qui si prova a cambiare la cultura, di uno sport così appassionante, come il calcio. Invece spesso sono gli stessi dirigenti di riferimento di club a essere ultrà, di pensiero”. E’ importante quando una società si aggiudica la coppa disciplina, il Cittadella ne ha parecchie, in bacheca, per il comportamento esemplare dei tifosi e anche dei calciatori, con il minimo di cartellini meritati, sul campo.

Partiamo dal Milan, adesso di Sergio Conceiçao. Ne parliamo con Vanni Zagnoli

“E’ un buon allenatore, non so quanto e se si rivelerà davvero migliore di Paulo Fonseca, grigio, alla Roma, con un 5° e un 7° posto. Appena meglio era andato Rudi Garcia, abbiamo visto che bel flop ha fatto a Napoli, non solo per colpa del presidente Aurelio de Laurentiis”.

La realtà è che il Milan poteva tranquillamente proseguire con Stefano Pioli, o comunque aspettare, con Paulo Fonseca, comunque brillante in Champions league, con il successo inatteso a Madrid, con il Real.

“Soprattutto, a Milano avevano visto giusto con Marco Giampaolo, peccato fosse stato giubilato dopo appena 7 gare, ignobile, per un tecnico così offensivo e illuminato. Zvonimir Boban sicuramente era deluso ma di fatto poi è stato indotto ad andarsene anche lui”.

Chi è Giampaolo lo dimostra in carriera, con il bel gioco, vincendo  col Lecce a Empoli, contro Roberto d’Aversa.

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Thiago Motta sta facendo peggio di Massimiliano Allegri, non era facile, certo incide tanto l’infortunio a Bremer

Peraltro il punto di Bergamo e i tre con il Milan lo rilanciano, dopo quell’infinità di pareggi, a Bergamo non è stata una mezza sconfitta. A Bruges, lo 0-0 è stato conservativo, eccessivamente difensivo, però il Club belga non è una cattiva squadra e questo pari potrebbe essere utile per rientrare fra le prime 8, manca giusto un turno.

Su Skysport, Fabio Caressa processa Kvaratskhelia: “Ingrato, nei confronti del club che l’ha valorizzato”. Sì, ma appena forse il 50° giocatore della serie A, per l’ingaggio. A Parigi prenderà 10 milioni di euro, netti.

“Nessuno però che ricordi il dato essenziale – sottolinea Zagnoli -. Il Napoli vanta appena un quarto di finale, in Champions, si è aggiudicato solo la coppa Uefa, nella storia, non ha disputato altre finali. Il Psg raggiunse una sola finale, in più vinse una coppa delle Coppe, negli anni ’90. Soprattutto, prima o poi farà come il Manchester City, dovrebbe essere stabilmente fra le migliori 4 d’Europa e aggiudicarsi finalmente la prima Champions della sua storia. Il Napoli, onestamente, è lontano, nonostante Antonio Conte. Valeva la finale due stagioni fa, quando si aggiudicò lo scudetto, contro il Milan pagò le assenze e qualche decisione arbitrale avversa. Kvara ha dato spettacolo per 6 mesi, poi ha inciso molto meno”.

A proposito di campioni. In provincia, hanno difficoltà a convincerli.

“Rashford ha detto no, grazie, al Como, neopromossa molto ricca. In genere si convincono calciatori al tramonto, come Sergi Roberto, l’inglese ha 27 anni e vuole ancora la Champions. In provincia, penso al Sassuolo, alla Mapei, al di là dei bilanci, il grande cannoniere, di classe e potenziale mondiale, arriva mal volentieri, è durissima ingaggiarlo”.

Al Como auguriamo di salvarsi e, nel giro di altri due campionati, di raggiungere la Conference league, l’8° posto non è impossibile.

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