Rassegna stampa aumentata ESG/ 398

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In questo numero: Usa, Trump blocca i fondi green dell’Ira – Normativa omnibus, la prima bozza della Commissione Ue – La Francia chiede una pausa delle regole Esg dell’Ue – Csrd, la Germania vuole ritardare l’applicazione alle pmi – Fondi climatici in crisi nel 2024 dopo il boom – Obiettivi climatici, Sbti supera quota 10mila aziende

La “Rassegna stampa aumentata ESG” di ETicaNews, è un resoconto di analisi e commenti, principalmente orientato a livello internazionale, che punta la lente su alcuni dei principali snodi dell’informazione sui temi di sostenibilità negli ultimi sette giorni. Dando la precedenza agli argomenti su cui l’attenzione di ETicaNews è costante.

usa, trump blocca i fondi green dell’ira

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

  • OGGETTO – Appena insediato, il presidente Donald Trump ha bloccato con un ordine esecutivo oltre 300 miliardi di dollari di finanziamenti per le infrastrutture verdi negli Stati Uniti
  • DATA – 22 gennaio 2025
  • FONTE – Donald Trump halts more than $300bn in US green infrastructure funding
  • PAROLE CHIAVE: Donald Trump, finanziamenti, infrastrutture green, fondi, ordine esecutivo, agenda climatica, Joe Biden, Inflation Reduction Act, Green New Deal, combustibili fossili

Appena tornato alla Casa Bianca, il presidente Donald Trump ha bloccato oltre 300 miliardi di dollari di finanziamenti per le infrastrutture verdi negli Stati Uniti. Il nuovo ordine esecutivo, che sospende immediatamente l’erogazione di prestiti e sovvenzioni federali ai produttori e agli sviluppatori di infrastrutture green, è stato firmato lunedì 20 gennaio, a poche ore dal suo insediamento, insieme a decine di ordini esecutivi che annullano le politiche dell’agenda climatica del predecessore Joe Biden. Secondo un’analisi del Financial Times, i fondi sospesi, che erano stati stanziati in base all’Inflation Reduction Act e a una legge bipartisan sulle infrastrutture, includono quasi 50 miliardi di dollari in prestiti del Dipartimento dell’Energia già concordati e altri 280 miliardi di dollari di richieste di prestito in esame. La mossa è in linea con le promesse di Trump durante la campagna elettorale di porre fine al “Green New Deal” di Biden e di aumentare la produzione di combustibili fossili.

normativa omnibus, prima bozza della commissione ue

  • OGGETTO – La Commissione europea ha delineato i dettagli della sua imminente proposta di semplificazione normativa “Omnibus” nel suo “competitiveness compass report”
  • DATA – 24 gennaio 2025
  • FONTE – First details of EU Omnibus plans emerge in leaked draft Commission report
  • PAROLE CHIAVE: Commissione europea, normativa omnibus, semplificazione, rendicontazione Esg, finanza sostenibile, due diligence, Tassonomia, dati, investitori, pmi, catena di approvvigionamento

La Commissione europea ha delineato i dettagli della sua imminente proposta di semplificazione normativa “Omnibus” nel suo “competitiveness compass report”, che sarà pubblicato il 29 gennaio. In una bozza della relazione vista da Responsible Investor, Bruxelles ha scritto che realizzerà uno «sforzo di semplificazione senza precedenti», che inizierà con «una semplificazione di vasta portata nei settori della rendicontazione finanziaria sostenibile, della due diligence sulla sostenibilità e della Tassonomia». Nel documento, la Commissione ha anche delineato i punti chiave della normativa Omnibus, tra cui garantire uno «stretto allineamento» dei dati richiesti con le esigenze degli investitori, «tempistiche proporzionate» e un focus sulle «attività più dannose». Altri punti che verranno affrontati sono: metriche finanziarie che non scoraggiano gli investimenti in transizione in società più piccole e gli obblighi proporzionali alla scala di attività delle diverse società. Infine, la Commissione si è impegnata a esaminare l’effetto a cascata per evitare che le aziende più piccole nella catena di approvvigionamento siano soggette in pratica a richieste di reporting eccessive.

la francia chiede pausa a regole esg dell’ue

  • OGGETTO – La Francia ha chiesto una pausa e rielaborazione delle normative europee, a partire dalle regole Esg, per rilanciare la competitività dell’industria Ue
  • DATA – 24 gennaio 2025
  • FONTE – France Calls for ‘Massive’ Regulatory Pause as Economy Flags
  • PAROLE CHIAVE: Ue, Francia, normativa, regole Esg, competitività, deregolamentazione, Stati Uniti, semplificazione, burocrazia, rendicontazione Esg, industria

La Francia ha chiesto un’importante rielaborazione delle normative europee, a partire dalle regole ambientali, sociali e di governance (Esg). La richiesta, contenuta in un documento datato 20 gennaio, arriva mentre il blocco lotta per rilanciare la sua competitività in un contesto di ampia deregolamentazione nell’altra sponda dell’Atlantico guidata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In un documento di 22 pagine visto da Bloomberg, il governo francese ha scritto che il processo di semplificazione deve iniziare con «una massiccia pausa normativa». Inoltre, si legge, la legislazione recente deve essere riesaminata e rivista poiché è chiaro che le leggi sono «mal adattate al nuovo contesto di concorrenza internazionale esacerbata e alle politiche non cooperative dei nostri principali concorrenti internazionali». La spinta francese coincide con l’applicazione pianificata di una serie di nuovi requisiti di rendicontazione Esg per le aziende europee ed è in linea con le crescenti pressioni da parte dell’industria affinché l’Ue riduca la burocrazia.

csrd, la germania chiede rinvio per le pmi

Il governo tedesco sta spingendo per apportare modifiche significative alla tempistica di attuazione e ai requisiti di rendicontazione della Corporate Sustainability Reporting Directive (Csrd) dell’Ue. In particolare, la Germania vorrebbe ritardare di due anni l’entrata in vigore degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità per le piccole imprese ed eliminare i requisiti di rendicontazione specifici per settore introdotti dalla normativa tramite gli European Sustainability Reporting Standards (Esrs). La Csrd, con entrata in vigore dal 2024 per le grandi aziende, 2025 per le medie e dal 2026 per le pmi, ha ampliato in modo significativo il numero di aziende tenute a fornire informazioni sulla sostenibilità da circa 12mila a oltre 50mila. Inoltre, la lettera chiede anche di aumentare la soglia di dimensione delle imprese tenute a segnalare ai sensi della Csrd, il che ridurrebbe significativamente il numero di società incluse. I cambiamenti proposti sono stati recentemente delineati in una lettera trapelata, firmata da ministri del governo di Berlino e indirizzata alla Commissione europea. Le proposte arrivano poco prima delle elezioni federali in Germania il mese prossimo, indette a seguito del crollo della coalizione di governo.

fondi climatici in crisi nel 2024 dopo il boom

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

I dati di Morningstar rivelano che nel 2024 gli investitori hanno ritirato circa 30 miliardi di dollari in totale dai fondi comuni incentrati sul clima e sull’energia pulita. I risultati mettono fine a un boom durato quattro anni, in cui il patrimonio gestito in fondi climatici è cresciuto di oltre sette volte, raggiungendo la cifra record di 541 miliardi di dollari. L’anno scorso, invece, il patrimonio è sceso a 533 miliardi di dollari. Il 2024 è quindi il primo anno dal 2019 in cui gli investitori hanno disinvestito più capitale di quanto ne abbiano investito sul clima. I dati di Morningstar sui fondi aperti e negoziati in Borsa rivelano anche le vendite sono scese da un picco di 151 miliardi di dollari a livello globale nel 2021 a rimborsi per 29 miliardi di dollari l’anno scorso. Questi dati mettono in evidenza le sfide che il settore privato deve affrontare, nonostante la spinta globale per affrontare i cambiamenti climatici, a causa delle difficili condizioni economiche e delle politiche anti-Esg del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

obiettivi climatici, Sbti supera quota 10mila aziende

  • OGGETTO – La Science Based Targets initiative ha annunciato il raggiungimento del traguardo di oltre 10mila aziende che hanno fissato obiettivi di riduzione delle emissioni basati sulla scienza o si sono impegnate a farlo
  • DATA – 21 gennaio 2025
  • FONTE – SBTi Passes 10,000 Companies Committing to Science-Based Climate Targets
  • PAROLE CHIAVE: Sbti, obiettivi climatici, emissioni, Net zero, aziende, crediti di carbonio

La Science Based Targets initiative (Sbti) ha annunciato il raggiungimento del traguardo chiave di oltre 10mila aziende che hanno fissato obiettivi di riduzione delle emissioni basati sulla scienza o si sono impegnate a farlo. Il risultato segna una crescita significativa per l’organizzazione fondata nel 2015, con il numero di imprese che si sono impegnate a raggiungere obiettivi climatici che è aumentato del 29% nell’ultimo anno. All’inizio del 2024, infatti, il numero di società nella piattaforma era fermo a quota 7.425. La Sbti ha anche rivelato una crescita significativa del numero di aziende con obiettivi climatici già convalidati, che ora ha superato quota 7mila, in aumento di oltre due terzi rispetto alle circa 4.200 alla fine del 2023. La crescita delle aziende che partecipano all’iniziativa arriva nonostante un anno tumultuoso per la piattaforma, che ha visto il suo precedente ceo dimettersi a seguito delle polemiche scatenate da un piano controverso per consentire l’uso di crediti di carbonio nei piani Net zero delle aziende.

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