C’è un luogo dove il tempo rallenta, dove le mani danzano su tessuti preziosi, dove il silenzio è rotto solo dal fruscio della seta e dal ticchettio degli aghi. Un luogo dove un sogno prende forma, punto dopo punto, ora dopo ora. Fino a novecento ore di lavoro per un singolo abito. Questo è il regno di Armani Privé, l’alta moda di Giorgio Armani, che quest’anno celebra un traguardo prezioso: vent’anni di bellezza sussurrata, di lusso intimo, di sogni e di emozioni da indossare. “Sono stati un viaggio liberatorio”, cconfida “Re Giorgio“. “Un viaggio che continua, e che mi soddisfa creativamente così come dal punto di vista del business, aspetto mai secondario. L’Haute Couture è la moda quando diventa arte, mi permette di entrare in una dimensione di fantasia e sperimentazione affascinanti”. È infatti qui che lui trova da sempre piena libertà e si abbandona all’estro creativo, giocando con quella “sperimentazione che illumina e ispira“: ogni collezione Armani Privé racconta una storia, un’ispirazione, uno sguardo nuovo sul mondo.
Lanciata nel gennaio 2005, la linea è l’espressione più alta della visione creativa di Re Giorgio, un connubio perfetto tra linee essenziali, lavorazioni pregiate e una manualità impeccabile. “Mi ha consentito di esplorare una faccia diversa del mio stile, insieme complementare e alternativa rispetto al prêt-à-porter”, racconta lo stilista. Fin dalla prima sfilata, in uno spazio parigino raffinato ed essenziale, lo stile di Armani Privé appare inconfondibile. Abiti in cady dal taglio in sbieco che accarezzano la figura, cascate di cristalli, jais e perle che illuminano impalpabili chiffon: creazioni uniche, nate dalle sapienti mani delle sarte che operano nello storico palazzo di via Borgonuovo 11, a Milano.
Ogni collezione è un racconto, un viaggio in mondi lontani, un’interpretazione sempre nuova dello stile Armani. Dal daywear reinventato e impreziosito della collezione Autunno/Inverno 2005/2006, all’Hommage au Japon del 2011/2012, tributo a una cultura che da sempre affascina lo stilista. E poi Nude, eterea e impalpabile, la collezione del 2013/2014 che esalta la femminilità con pizzi effetto seconda pelle. Il sogno è un leitmotiv delle collezioni Armani Privé. Un sogno che si nutre di luoghi esotici, di atmosfere lontane, di colori intensi che si aggiungono alle iconiche tonalità neutre. Come nella collezione Primavera/Estate 2020, dove verde pavone, bluette, fucsia e rosso disegnano fantasiosi motivi ikat. O come nel Rondò armaniano della Primavera/Estate 2023, un trionfo di luce e colore presentato a Venezia, città che ha ispirato la collezione.
“L’alta moda è insieme un sogno e un servizio”, spiega Armani. “Non si tratta di abiti pensati per foto bellissime e di editoriali memorabili, ma di creazioni rivolte a una clientela vera, dalla vita certamente privilegiata, le cui occasioni e impegni richiedono un particolare modo di vestire. È molto stimolante lavorare per loro”, ammette lo stilista. Sono donne “di successo”, dalla finanza allo spettacolo e l’aristocrazia, provenienti da ogni parte del mondo e di ogni età, incluse le “figlie di nostre clienti storiche”. La richiesta è continua, sia in mercati consolidati che in nuovi Paesi, e non conosce crisi. “La manualità oggi è un valore inestimabile”, afferma Armani, che si impegna in prima persona per trasmettere il savoir-faire dell’Alta Moda alle nuove generazioni. “C’è sempre un certo numero di giovani sarte intorno alle première dell’atelier”, spiega, “sono determinato a fare in modo che il ciclo non si spezzi”.
E quale modo migliore di festeggiare questo traguardo se non con una sfilata? I preparativi fervono, è il momento degli ultimi ritocchi: alle 19 di oggi, martedì 28 gennaio, “Re Giorgio” festeggerà i 20 anni di Privé con un monumentale défilé a Palazzo Armani, al 21 di Rue François Premier. “Se parliamo di Alta Moda, Parigi è irrinunciabile. Venti anni fa mi sono concesso questo regalo: qui ho potuto fare viaggi di stile bellissimi”, ricorda. Una scelta che si è rivelata vincente, un amore ricambiato dalla Ville Lumière, che ha ospitato le sfilate di Armani Privé in luoghi iconici, dai musei ai palazzi più sontuosi, fino all’ambasciata d’Italia. “È un po’ come una laurea“, ammette, sottolineando il valore simbolico di sfilare nella capitale mondiale dell’Haute Couture. E oggi, con Palazzo Armani, al 21 di Rue François Premier, a due passi da Avenue Montaigne, questo legame si consolida ulteriormente. Un edificio storico del 1864, restaurato con cura per riportarlo all’antico splendore, che ospita l’Atelier e gli uffici di Armani Privé. “A Parigi bisogna essere parigini, giusto?”, commenta lo stilista con un pizzico di orgoglio. Ma il suo sguardo già è rivolto al futuro: “Creare è la mia ragione d’essere nel mondo”.
Credit foto: Stefano Guindani
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