Kraftwagen: l’Era dell’Ingegneria – Giochi sul Nostro Tavolo

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Da buon ingegnere quale sono (civile, ma fa lo stesso), potevo io esimermi dal provare un gioco che si presenta come “l’Era dell’Ingegneria”?!? Certo che no… oltretutto se il design del gioco è opera di un autore che ha messo la firma su una delle meccaniche più interessanti e ricche di scelte come la rotella di Glen More!

p.s.: tra donne e motori, io ho sempre preferito le prime.

KRAFTWAGEN: L’ERA DELL’INGEGNERIA

Kraftwagen: l’Era dell’Ingegneria è un gioco euro competitivo di Matthias Cramer (Glen More, Glen More II: Chronicles) per 2-4 giocatori, durata 75-90 minuti, edito nel 2024 da Arcane Wonders e localizzato nello stesso anno da Giochix (lo trovate in vendita qui sul sito dell’editore). Il gioco è in realtà una reimplementazione di Kraftwagen, gioco uscito un po’ in sordina nel 2015.

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Saldo e stralcio

 

L’accoppiata Matthias Cramer e meccanica della ruota delle azioni (se così la vogliamo chiamare), ci riporta subito alla mente il grandissimo classico del genere euro Glen More, reimplementato nella sua seconda versione Glen More II: Chronicles, a mio avviso ancor più capolavoro del primo capitolo.
Questo Kraftwagen: l’Era dell’Ingegneria promette di riproporre la stessa meccanica di selezione delle azioni, applicata a un gioco più asciutto, meno complesso e con un’ambientazione probabilmente più affascinante: lo sviluppo del mercato automobilistico a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900. Impersonerete una casa automobilistica che dovrà sviluppare i modelli migliori da mettere sul mercato e vendere.

GRAFICA E MATERIALI

Per onestà intellettuale, qui mi sento di dover dividere tra gli aspetti estetici della grafica e della produzione e gli aspetti pratici, di gioco.

Da un punto di vista prettamente estetico siamo di fronte a una produzione asciutta ma completa, perfettamente funzionale alla tematica, senza particolari svolazzi, ma che esteticamente aiuta non poco a calarsi nell’ambientazione. Su tutte le tessere carrozzeria sono rappresentati infatti i numerosissimi modelli di auto dell’epoca, così come gli ingegneri e gli investitori che fecero la storia del settore. Personalmente, ho apprezzato molto il tratto grafico retrò, con una paletta colori scelta ad hoc per restituire un senso di lusso unito al lato “sporco” (quello dei motori) dell’ambientazione automobilistica.

Cosa diversa se parliamo della funzionalità. Oltre a numerosi errori o imprecisioni grafiche (nulla di trascendentale, ma dettagli che potevano essere ripuliti da una revisione più accorta pre-produzione), troviamo anche un’ergonomia non proprio all’altezza. Le macchine sul mercato con sopra tessera motore, operari, addetto vendite, prezzo e tessere bonus, risultano poco chiare alla vista. Oltre al fatto, che molti token sono davvero molto piccoli e poco maneggevoli. Personalmente, avrei optato per un po’ più di legno e un po’ meno cartone, per diversificare e far risaltare i dettagli importanti per il gioco.

Inoltre, in giochi come questo si vede la differenza tra un Ian O’Toole (tanto per citare il re, l’unico che riesce a rendere chiari anche i giochi di Lacerda) e un grafico diciamo “normale”: non tutte le informazioni sono infatti correttamente rappresentate con una grafica di accompagnamento.

REGOLAMENTO

Anche nel regolamento ho notato qualche incertezza, che ha necessitato qualche chiarimento su BGG. Nulla di così impattante (ci sono numerosi esempi nel regolamento che aiutano a sciogliere le zone d’ombra), però ormai, leggendo tanti regolamenti, riesco a distinguere quelli chiari alla prima da quelli non del tutto chiari (e parliamo di un peso medio, nulla di complicato insomma).

Detto questo, le meccaniche principali del gioco direi che sono 2: la ruota delle azioni e il mercato.
La ruota è la stessa di Glen More (ripresa anche da Heaven & Ale), dove si selezionano le azioni da svolgere in un circuito chiuso (ruota o quadrato che sia) e gioca sempre chi è ultimo, consentendo anche di eseguire più turni consecutivamente, se gli avversari optano per scelte più avanzate nel tracciato.

ll mercato è la fase finale di ogni round, dove ogni acquirente e investitore comprerà l’auto secondo i propri criteri di scelta predeterminati (per livello di carrozzeria, motore, lusso o prezzo). La particolarità è che saremo noi sia a mettere le auto sul mercato (accoppiando le caratteristiche scritte pocanzi), sia a scegliere quali clienti e investitori interverranno a fine round.

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PRO

  • Il sistema di scelta delle azioni è sempre al top: tattico, profondo al punto giusto e stimolante;
  • A me è piaciuto tanto anche il gran premio, dove ogni casa oltre a vendere macchine, potrà competere con le altre, creando la propria macchina da corsa, per spingere il brand. L’ho trovato ben legato sia alle meccaniche che all’ambientazione;
  • L’interazione indiretta è molto presente in questo gioco, creando un certo dinamismo al tavolo, che si traduce in una costante corsa ad accaparrarsi le azioni/tile migliori e a mettere sul mercato le macchine più competitive;
  • I turni risultano a conti fatti davvero molto rapidi e fluidi, con azioni semplici e dirette, che mantengono i tempi morti su valori accettabili anche in 4 giocatori.

CONTRO

  • Il principale difetto di Kraftwagen: l’Era dell’Ingegneria penso risieda nella poca controllabilità del mercato, che diventa di fatto croce e delizia del gioco. Soprattutto in 3-4 giocatori, risulta sempre molto difficile capire a priori cosa accadrà realmente nella fase mercato e fino all’ultima mossa potranno accadere stravolgimenti che potrebbero ribaltare le sorti delle vendite;
  • La ruota delle azioni dà una certa garanzia circa la diversità di ogni partita… ma alla lunga non vedo elementi di grande variabilità che possano garantire una longevità particolare. In un mercato, come quello attuale, dei giochi da 2-3 partite e via (quando va bene) non è un problema, sia chiaro.

PECULIARITÀ

  • Kraftwagen: l’Era dell’Ingegneria è un peso medio in tutto e per tutto. Si inserisce in quella fascia di giochi euro dal carattere definito, senza però velleità di complessità particolari o incastri troppo ragionati;
  • Il gioco dà sicuramente il suo meglio in 3 o ancor di più 4 giocatori. In 2 risulta sicuramente più controllabile, ma meno avvincente. Il mercato diventa di fatto troppo largo.

CONCLUSIONI

Kraftwagen: l’Era dell’Ingegneria è a conti fatti un buon peso medio, che mette insieme delle meccaniche interessanti con una tematica di grande fascino. La caoticità della fase mercato può scoraggiare gli amanti del cinghiale euro particolarmente deterministico; d’altro canto le regole intuitive e la linearità possono invece incentivare giocatori anche non del tutto avvezzi al genere, potendo utilizzare questo titolo come trampolino di lancio per giochi più complessi. Il gioco dà il suo meglio in 3-4 giocatori, e risulta invece un po’ più debole in 2, configurazione che non consiglio.

Si ringrazia l’editore per la copia recensore, fornita in cambio di una recensione imparziale e intellettualmente onesta.



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