«Stiamo rendendo Siemens Xcelerator accessibile alle Pmi». Peter Körte su metaverso industriale, IA, quantum computing e…

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«Per affrontare le principali sfide della manifattura italiana ed europea, oggi la digitalizzazione non basta più. Resta necessaria, ma la partita si vince solo realizzando ecosistemi aperti di partner, con un approccio collaborativo, che consentano alle aziende di crescere, diventare più sostenibili e rimanere competitive su scala globale». Lo afferma Peter Körte, che oltre a essere chief technology officer e chief strategy officer è anche membro del Board di Siemens AG, multinazionale tedesca leader nel settore tecnologico, operativa in ambiti come l’automazione industriale, la digitalizzazione, l’energia, la mobilità e le infrastrutture intelligenti.

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L’azienda, infatti, ha dato vita a Siemens Xcelerator, una piattaforma digitale e al contempo un ecosistema di oltre 400 partner che offre soluzioni modulari per digitalizzare e migliorare le operazioni in modo semplice e flessibile. In pratica, le aziende possono selezionare le applicazioni specifiche di cui hanno effettivamente bisogno, come la gestione energetica o la manutenzione predittiva, senza dover adottare un sistema complesso e mantenendo la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato. Inoltre, la collaborazione tra aziende permette una distribuzione più efficace del know-how, facilitando l’adozione di tecnologie anche nelle piccole e medie imprese, spesso meno strutturate e con meno risorse. Siemens Xcelerator affronta sfide chiave come la connettività, l’interoperabilità e la carenza di competenze, integrando soluzioni avanzate. In breve, questo approccio permette anche a chi ha meno esperienza di ottimizzare i processi.

Integrando tecnologie come il cloud computing, l’intelligenza artificiale industriale e il digital twin, il metaverso industriale secondo Siemens, consente alle aziende di simulare e ottimizzare operazioni reali in un ambiente digitale altamente realistico e immersivo. È progettato per creare un mondo virtuale in cui aziende e professionisti possano interagire in tempo reale con rappresentazioni digitali di impianti, macchinari e sistemi complessi come fabbriche, infrastrutture, edifici e reti di trasporto.

D: Siemens Xcelerator è un ecosistema aperto di partner: come far sì che la collaborazione favorisca l’innovazione senza compromettere la qualità o creare problemi di integrazione?

Peter Körte, chief technology officer, chief strategy officer e membro del Board di Siemens AG.

R: L’ecosistema aperto è uno degli elementi centrali della strategia di Siemens Xcelerator. La nostra piattaforma è progettata per consentire ai nostri partner di integrarsi facilmente, garantendo al contempo che le soluzioni offerte siano di qualità e compatibili tra loro. Abbiamo adottato un approccio rigoroso in due fasi: prima verifichiamo la legittimità commerciale dei nostri partner, poi ci assicuriamo che le soluzioni tecniche soddisfino i requisiti di interoperabilità. Una volta che un partner entra a far parte della piattaforma, facciamo in modo che tutte le applicazioni siano compatibili e che i clienti possano utilizzare un singolo account per accedere a tutte le soluzioni disponibili. Questo garantisce che l’integrazione avvenga senza intoppi e che le soluzioni di Siemens e dei suoi partner possano lavorare insieme senza problemi. Abbiamo già oltre 400 partner sulla piattaforma e siamo in grado di integrarli completamente in meno di 50 giorni. Questa velocità è essenziale per rimanere competitivi e per rispondere rapidamente alle esigenze in continua evoluzione dei nostri clienti.

D: Siemens Xcelerator è una piattaforma flessibile e modulare. Come prevedete che evolverà nei prossimi cinque anni, considerando lo sviluppo rapido di tecnologie come l’IA, il calcolo quantistico o il 5G?

R: La piattaforma Siemens Xcelerator è progettata per essere modulare e scalabile, in modo da adattarsi rapidamente alle esigenze in evoluzione delle aziende. Guardando ai prossimi cinque anni, prevediamo che le citate tecnologie avranno un impatto significativo su come le industrie operano e su come gestiscono i loro dati. Il 5G, ad esempio, fornirà una connettività estremamente veloce e affidabile, consentendo alle aziende di collegare in rete una vasta gamma di dispositivi e sensori. Questo aumenterà notevolmente la quantità di dati raccolti e permetterà una gestione in tempo reale delle operazioni. La nostra piattaforma è già pronta per supportare questa transizione, poiché Siemens Xcelerator è in grado di gestire l’enorme flusso di dati e di convertirlo in informazioni utili per prendere decisioni rapide ed efficaci. Il calcolo quantistico, sebbene ancora in fase iniziale, potrebbe rappresentare un cambiamento epocale nella capacità di risolvere problemi complessi in modo molto più veloce rispetto ai computer tradizionali.

Siemenx Xcelerator è una piattaforma modulare in continua evoluzione. È già pronta per gestire l’enorme mole di dati che deriverà dalla maggiore diffusione del 5G nell’industria ed è un tassello fondamentale per realizzare il metaverso industriale di Siemens. 

Anche se siamo ancora lontani da un’implementazione diffusa del calcolo quantistico, Siemens sta monitorando da vicino questi sviluppi, poiché in futuro potrebbe rivoluzionare settori come la simulazione industriale e la gestione dei big data. Ma c’è un altro fattore di cui tenere conto.

D: Qual è questo fattore?

R: Un altro fattore chiave sarà la crescita delle Pmi. Molte delle soluzioni digitali avanzate sono attualmente utilizzate principalmente da grandi aziende, ma le piccole aziende cominciando ad affacciarsi a queste soluzioni e nei prossimi anni vediamo un’opportunità per estendere ulteriormente questi benefici. Con Siemens Xcelerator, stiamo rendendo queste tecnologie più accessibili, semplici da usare e scalabili, così da aiutare le Pmi a competere su scala globale.

D: Industrial Metaverse secondo Siemens, invece, integra tecnologie avanzate come i gemelli digitali e la realtà virtuale. Quali sono, secondo lei, le principali sfide per una loro adozione su larga scala nelle industrie tradizionali? E come Siemens sta affrontando queste sfide?

Siemens sta collaborando con Nvidia per realizzare il metaverso industriale. Al centro ci sono Xcelerator e la piattaforma Omniverse di Nvidia.

R: L’ Industrial Metaverse ha il potenziale di rivoluzionare l’industria, permettendo di risolvere problemi complessi in modo più rapido ed efficiente. Tuttavia, la sua adozione su larga scala non è priva di sfide. Le tecnologie avanzate, come i gemelli digitali, hanno bisogno di un’infrastruttura solida e interoperabile per poter essere integrate nel panorama industriale tradizionale. Le tre sfide principali che incontriamo sono la connettività, la interoperabilità e la mancanza di competenze.

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D: La connettività è ancora una sfida?

R: Sì, la connettività rappresenta una sfida significativa: molte delle infrastrutture esistenti, soprattutto nelle industrie più tradizionali, non sono ancora sufficientemente connesse. Questo limita la capacità di monitorare, gestire e ottimizzare i processi in tempo reale. La missione di Siemens è quella di garantire una connessione efficiente tra i sistemi fisici e quelli digitali, migliorando il flusso di dati tra macchinari e reti attraverso soluzioni più aperte e flessibili. Nel caso delle reti elettriche, ad esempio, connettendo tutte le cabine secondarie si potrebbe ottenere una visione più chiara e puntuale di cosa sta succedendo nella rete, consentendo non solo di agire più rapidamente in caso di guasti ma anche – in numerosi casi – di prevederli e dunque evitare che questi si manifestino.

Con Siemens Industrial Copilot, un operatore può impostare e automatizzare un nastro trasportatore senza necessità di avere competenze avanzate in automazione. In passato, tutto questo richiedeva l’intervento di un esperto. Oggi, chiunque può farlo grazie alla semplicità delle soluzioni.

D: Le aziende sono indietro anche quanto ad interoperabilità?

R: La seconda sfida è l’interoperabilità: far sì che i sistemi possano dialogare tra loro, indipendentemente dalla tecnologia o dal fornitore. Oggi, molti sistemi industriali non riescono a scambiarsi dati o a comunicare in modo efficace. È come se ciascun sistema parlasse una lingua diversa. Siemens si impegna a creare un ambiente tecnologico dove ogni sistema, software o hardware, possa interagire senza barriere. Il nostro approccio è simile a quello di una lingua comune: una volta che tutti i sistemi parlano la stessa lingua, possiamo scambiare informazioni in modo fluido e senza interruzioni.

D: La mancanza di competenze è un tema ricorrente, nella manifattura.

R: Molti operatori del settore industriale non hanno ancora acquisito le competenze digitali necessarie per sfruttare appieno le nuove tecnologie. Le industrie tradizionali, come quelle che operano in settori come l’energia o la produzione, hanno personale altamente specializzato nelle loro aree di competenza, ma spesso non sono esperti in software o automazione avanzata. Siemens lavora per semplificare queste tecnologie e fornire formazione, aiutando il personale esistente a sviluppare nuove competenze senza dover rivoluzionare completamente la forza lavoro.

La sostenibilità rimane un tema chiave per Siemens. La piattaforma Building X è progettata per ottimizzare l’efficienza energetica degli edifici, monitorando e riducendo il consumo energetico.

D: L’intelligenza artificiale sta trasformando rapidamente l’industria manifatturiera. In quali aree Siemens vede il maggior potenziale dell’IA a breve termine? E come preparate i vostri clienti ad adottare queste soluzioni su larga scala?

R: L’intelligenza artificiale offre un potenziale straordinario, soprattutto nelle aree della manutenzione predittiva, ottimizzazione operativa e automazione dei processi. Con Siemens Xcelerator, raccogliamo dati provenienti da una vasta gamma di settori industriali, come quello dell’acciaio, dell’energia e dell’industria alimentare, e utilizziamo questi dati per creare soluzioni intelligenti che possano migliorare l’efficienza e la produttività.

D: Che cosa si può fare nella manutenzione preventiva, nell’ottimizzazione operativa e nell’automazione dei processi, con l’IA?

R: Quanto alla manutenzione predittiva, ha un grande potenziale a breve termine. L’IA può monitorare costantemente lo stato delle apparecchiature e prevedere eventuali guasti prima che si verifichino, riducendo al minimo i tempi di inattività e migliorando la produttività. Grazie alla capacità di raccogliere ed elaborare grandi quantità di dati in tempo reale, si possono fornire alle aziende soluzioni che le aiutino a ottimizzare l’uso delle risorse e a evitare costosi malfunzionamenti. Un altro ambito in forte crescita è quello dell’automazione dei processi. Con l’IA generativa, siamo in grado di automatizzare compiti complessi che, fino a poco tempo fa, richiedevano ingegneri altamente specializzati. Ad esempio, con Siemens Industrial Copilot, un operatore può impostare e automatizzare un nastro trasportatore senza necessità di avere competenze avanzate in automazione. In passato, tutto questo richiedeva l’intervento di un esperto. Oggi, chiunque può farlo grazie alla semplicità delle soluzioni. Questo tipo di democratizzazione della tecnologia è essenziale per affrontare la carenza di competenze e rendere le aziende più agili e resilienti.

D: Quali sono i pilastri principali della strategia di crescita di Siemens in Europa, e come vi state adattando alle sfide attuali come la transizione energetica, la digitalizzazione industriale e le politiche regolatorie europee sempre più stringenti?

Building X affronta le sfide di diversi stakeholder, tra cui gli utenti degli edifici, gli investitori immobiliari, le società immobiliari e i gestori delle strutture. Agisce come un’unica fonte dati per eliminare la complessità e supporta gli obiettivi ad emissioni zero.

R: La nostra strategia di crescita in Europa si basa su tre pilastri chiave che rispondono direttamente alle sfide e alle opportunità attuali. Il primo è la sostenibilità. La transizione energetica e le normative ambientali europee ci spingono a offrire soluzioni che aiutino i nostri clienti a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Per esempio, strumenti come Building X sono progettati per ottimizzare l’efficienza energetica degli edifici, monitorando e riducendo il consumo energetico, un aspetto sempre più centrale per le imprese che vogliono allinearsi ai nuovi standard ambientali e contenere i costi. Il secondo pilastro è la digitalizzazione, un elemento cruciale per migliorare la competitività e accelerare i processi aziendali. Non si tratta solo di velocizzare le operazioni, ma anche di renderle più agili e adattabili alle esigenze in continua evoluzione del mercato. Con Siemens Xcelerator, offriamo soluzioni modulari e flessibili, pensate per rendere la digitalizzazione accessibile anche alle piccole e medie imprese, che costituiscono il cuore dell’economia europea. La nostra piattaforma permette alle aziende di scegliere le applicazioni di cui hanno bisogno, integrando il digitale senza la necessità di investimenti eccessivi o competenze avanzate. Infine, puntiamo sulla globalizzazione. La concorrenza internazionale, specialmente con l’avanzamento della Cina nella digitalizzazione, impone alle aziende europee di essere più rapide e reattive. Le nostre soluzioni, che combinano hardware e software, forniscono ai clienti europei strumenti avanzati per restare competitivi in un contesto globale sempre più dinamico, promuovendo al contempo resilienza e adattabilità. In definitiva, la nostra strategia mira a supportare la crescita delle aziende europee, consentendo loro di affrontare le sfide attuali e prepararsi al futuro.

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