Nota stampa | Proroga mostre alla GALLERIA D’ARTE MODERNA | Fino al 9 marzo 2025

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(AGENPARL) – Roma, 30 Gennaio 2025

(AGENPARL) – gio 30 gennaio 2025 NOTA STAMPA
Prorogano fino al 9 marzo 2025 le mostre alla Galleria d’Arte Moderna: «La poesia ti guarda». Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023) e L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano
Roma, 30 gennaio 2025 – Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma vengono prorogate fino al 9 marzo 2025 le due mostre attualmente in corso: «La poesia ti guarda». Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023), dedicata ai sessant’anni dalla nascita di uno dei sodalizi artistici più interessanti sorti nel contesto delle neoavanguardie e delle ricerche verbo-visuali italiane, e L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano, esposizione che si concentra su una delle stagioni più originali della cultura artistica italiana della prima metà del XX secolo, con particolare riferimento alle personalità e ai gruppi attivi principalmente a Roma, Milano e Torino.
«La poesia ti guarda». Omaggio al Gruppo 70 (1963-2023)
Il percorso espositivo si concentra sulle opere degli anni Sessanta e Settanta, con un particolare richiamo al periodo 1963-1968, in cui si collocano i due convegni “fondativi” Arte e comunicazione (Firenze, Forte del Belvedere, 24-26 maggio 1963) e Arte e tecnologia (Firenze, Forte del Belvedere, 27-29 giugno 1964), fondamentali per comprendere il retroterra teorico del gruppo e l’intenzione – elaborata ad ampio spettro da semiologi, sociologi, scrittori, musicisti e artisti – di immettere l’arte nel più ampio territorio della comunicazione, in un confronto diretto con la modernità. Attraverso una selezione di opere verbo-visuali dei due fondatori Eugenio Miccini (1925-2007) e Lamberto Pignotti (1926) – alcune opere del quale provengono dalla collezione della Galleria d’Arte Moderna – di Ketty La Rocca (1938-1976), Lucia Marcucci (1933), Luciano Ori (1928 – 2007) e inoltre di Roberto Malquori (1929) e Michele Perfetti (1931-2013), la mostra illustra le scelte poetiche ed estetiche e le modalità espressive degli artisti, con particolare riferimento alle tecniche predilette dal Gruppo come il collage, il décollage, il fotomontaggio.
Le opere, per lo più inedite e/o poco conosciute al grande pubblico, provengono dalla collezione della Galleria d’Arte Moderna, dall’Archivio Carlo Palli di Prato, tra le principali raccolte italiane di poesia visiva, dal MART di Rovereto, dall’Archivio Lamberto Pignotti di Roma, dalla Fondazione Bonotto di Colceresa (VI) e da altre prestigiose collezioni private. Accompagnano il percorso espositivo poesie sonore e cinepoesie, libri d’artista e documenti che illustrano in vario modo le premesse teoriche, le ragioni poetiche e gli esiti espressivi del Gruppo 70.
La mostra è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con l’Archivio Carlo Palli di Prato, l’Archivio Lamberto Pignotti di Roma e la Fondazione Bonotto di Molvena (VI). Organizzazione di Zètema Progetto Cultura. L’esposizione è accompagnata da un catalogo edito da De Luca Editori d’Arte, con contributi critici di Daniela Vasta, Patrizio Peterlini e Lucilla Saccà, un’intervista inedita a Lamberto Pignotti, apparati bio-bibliografici a cura di Elena Rosica.
L’estetica della deformazione. Protagonisti dell’espressionismo italiano
La mostra riflette su alcune delle più importanti personalità che, in percorsi individuali o in seno a gruppi codificati, hanno declinato nell’Italia degli anni Venti-Quaranta la proposta di un linguaggio spiccatamente antiaccademico, incentrato sulla trascrizione del dato soggettivo interiore, un colore antinaturalistico e ribelle, un’idea di forma deviante rispetto al canone “classico” di bellezza. Per questi artisti non è importante la rappresentazione asettica delle cose, la mera “trascrizione” del dato percepito dai sensi, ma piuttosto l’esternazione delle proprie visioni interiori, l’”interpretazione” di quel dato che si tramuta in sguardo inquieto, visioni allucinate e oniriche, forme deformanti e colori ribelli, aggressivi e spregiudicati.

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