«Reati presupposto, whistleblowing e impatti reputazionali», cioè la funzione strategica per le aziende di adeguati assetti organizzativi, Modello 231 e Bilancio di sostenibilità, questo il tema del seminario organizzato ieri pomeriggio nel salone di Confindustria Siracusa. Il Modello 231 è un sistema organizzativo volto a tutelare preventivamente le aziende dal rischio di responsabilità amministrativa derivante da comportamenti illeciti. La sua corretta adozione consente di evitare sanzioni e di mantenere la competitività.
L’obiettivo dell’incontro è stato dimostrare l’attuale stretto legame tra il concetto di rischio (aziendale) e di controllo (anche prudenziale). Le aziende investono continuamente sulla formazione dei propri dipendenti per garantire una crescita costante e poter affrontare meglio le sfide del mercato! Un seminario su iniziativa della Sezione Imprese Metalmeccaniche di Confindustria Siracusa, dopo i saluti del Presidente di Confindustria Siracusa Gian Piero Reale, della vice presidente di Confindustria Siracusa con delega al fisco, finanza e infrastrutture territoriali Maria Pia Prestigiacomo e di Gaetano Ambrogio Presidente Odcec di Siracusa, ha introdotto i lavori Giovanni Musso, vice presidente della sezione Imprese Metalmeccaniche di Confindustria Siracusa.
Sono intervenuti importanti relatori: l’avv. Luca Bassi Orsoni del Foro di Milano, l’avv. Michele Pansarella Studio associato Kpmg, del Foro di Roma e l’avv. Giulio Fortunato Tescione del Foro di Siracusa. Le aziende sono tenute ad adottare un modello organizzativo che funga da sistema di prevenzione; e per questo rientra nelle attività da svolgere un progetto di formazione che sensibilizzi e educhi il personale impiegato nelle aree di rischio. Permettendo al personale di contribuire al funzionamento del modello organizzativo e ad una corretta applicazione della 231, attraverso una sensibilizzazione, una conoscenza ed una corretta applicazione di norme e compiti previsti.
Il Modello Organizzativo 231 costituisce un insieme di principi, regole e procedure che svolgono un ruolo cruciale nel panorama delle imprese italiane: rappresenta un investimento strategico nell’etica e nella sostenibilità aziendale, afferma il Presidente di Confindustria Siracusa Gian Piero Reale: «Questa legge che è datata perché ha 25 anni ma è una legge in continua evoluzione perché vengono aggiunti nuovi reati nel perimetro della legge e quindi le aziende devono seguire e accompagnare e sviluppare i propri modelli interni. Abbiamo avuto tre relazioni interessanti dell’avvocato Luca Bassi Orsoni del foro di Milano, dell’avvocato Panzarella del foro di Roma e dell’avvocato Tescione del foro di Siracusa che veramente ci hanno molto illuminato ci hanno dato tantissimi spunti. Io credo che oggi abbiamo fatto un bellissimo servizio alle nostre aziende ai nostri Manager è anche avendolo organizzato con l’ordine dei Commercialisti e a tutti i commercialisti siracusani perché ci portiamo a casa questa maggiore consapevolezza di uno strumento che può veramente aiutarci a gestire meglio le nostre aziende;
– Presidente, questo modello 231 ha oltre 25 anni ma naturalmente molte aziende del siracusano lo attuano già nella zona industriale di Siracusa…
«Sì, moltissime aziende, perché è una legge che obbliga ad avere modelli organizzativi. Una legge esistente, però è chiaro che come tutte le cose quando si applica dentro casa propria una normativa bisogna darsi il giusto vestito bisogna adattarlo alla propria organizzazione in modo da rendere il modello organizzativo, un modello veramente virtuoso e funzionante e non un modello sulla carta
– Gli associati hanno avuto questa grande opportunità di poter identificare questo grande progetto che attraverso Confindustria Siracusa possono ancora di più approfondire…
«Sì abbiamo oggi analizzato anche dei casi pratici abbiamo visto come si sono mosse diverse Procure in Italia verso il 231 e quindi che cosa ci sia attende dalle aziende e ancora di più possono focalizzare i propri sistemi di gestione per tutelare l’azienda gli amministratori ma l’azienda nella sua interezza».
Tra i relatori del seminario l’avvocato Luca Bassi Orsoni del Foro di Milano: «Questa è una zona d’Italia con bellissime e grandi aziende sempre in via di sviluppo quindi credo che l’importanza della prevenzione sia veramente primario nel settore geografico è merceologico e quindi la presenza oggi del pubblico le domande che sono state fatte veramente hanno fatto capire quanto qui sia percepita l’importanza della compliance della prevenzione».
Oltre al Decreto 231, anche le sentenze dei massimi organismi giudiziari e le Linee guida dettate da Confindustria, aiutano a definire il contenuto del Codice Etico, sottolinea l’avvocato Michele Pansarella Studio associato Kpmg, del Foro di Roma: «Ormai la 231 ha una ultra attività che va al di là dei confini nazionali questo è stato appurato e quindi sia multinazionali estere che operano in Italia sono soggette a questa norma come è stato chiarito nella sentenza di Viareggio sia l’inverso e cioè società che sono italiane che operano all’estero possono esportare questo modello 231 come modello di compliance e beneficiare della tutela anche nel caso in cui il reato venga commesso all’estero».
Il Codice Etico 231 svolge il compito di prevenire la commissione di determinati reati, dei quali anche la società, unitamente alla persona fisica colpevole, è chiamata a rispondere, osserva l’avvocato Giulio Fortunato Tescione del Foro di Siracusa: «In particolar modo sotto il profilo della tutela e della reputazione ritenuto prima un valore assolutamente tangibile non più solo intangibile dell’azienda che può essere e trovare protezione attraverso l’utilizzo dello strumento del 231 e soprattutto del codice etico. Oggi si richiede alle aziende e questo territorio comincia a rispondere bene sul punto di qualificarsi sotto il profilo organizzativo molto più di prima perché il tema dell’organizzazione è diventato un tema di for Business importante tanto quanto la produzione. Questo diciamo il messaggio che spero sia passato nell’ambito di questo convegno anche grazie ai relatori che mi hanno preceduto».
29 Gennaio 2025 | 10:08
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