LE RADICI DELL’EUROPA E LA “DITTATURA” ETICA: I MONITI DEL CARDINALE ROBERT SARAH
Da un lato il richiamo di Papa Francesco a non “fossilizzare” la Chiesa in un eurocentrismo eccessivo, dall’altro l’altrettanto sensato monito del cardinale Robert Sarah nel definire l’Europa di oggi un rischio sempre più grande nella perdita delle radici cristiane. Sono due modi di guardare ai problemi esistenti oggi nei rapporti tra Chiesa e società moderna, due “punzecchiature” che hanno radice nelle modalità sicuramente diverse che hanno intrecciato gli ultimi due Papati sulle vicende extra teologiche. Il Card. Sarah non ha mai nascosto la sua fedele appartenenza all’eredità spirituale di Benedetto XVI, facendo proprio quel monito ratzingeriano alla “dittatura del relativismo” che oggi si tramuta in una sorta di “terrorismo etico”.
Intervistato dal quotidiano “Il Tempo”, il prefetto emerito per il Culto Divino in Vaticano analizza alcuni dei passaggi più accesi del suo ultimo volume “Dio Esiste?”, proprio partendo dalla società occidentale sempre meno “cristiana” e sempre più orientata ad un multiculturalismo di valori spesso “ambigui”: «il terrorismo etico è più violento e pauroso di quello islamico», afferma con forza il cardinale africano intercettando i semi di odio presenti all’interno di un politicamente corretto mascherato da attacchi alle radici cristiane. Un terrorismo che «uccide il corpo», che si offre come «diktat morale» e contro i costumi, che considera nemico reale «chiunque possa avere un giudizio differente», con in più l’inganno di ammantare il tutto con un “diritto alla tolleranza”, che invece si rivela essere «profondamente discriminatorio». Il Card. Sarah è durissimo su questo passaggio della cultura occidentale, etica ma non libera: chi non non si schiera con l’opinione comune “giusta”, viene discriminato, addirittura «bullizzato intellettualmente e socialmente», ecco perché il prelato lo definisce “terrorismo” pronto a distruggere non solo i valori cristiani ma anche quelli basici dell’etica umana, «da Dio all’anima» in poche parole.
“LA SOLUZIONE AL DRAMMA DEI MIGRANTI NON PUÒ ESSERE UNA SOSTITUZIONE ETNICA: COSÌ SI IMPOVERISCE L’AFRICA E BASTA”
Chi chiede che la Chiesa debba far sentire maggiormente la propria voce proprio per contrapporsi al “terrorismo etico” denunciato a suo tempo dal Papa Emerito e, oggi, dal cardinale Sarah, dovrebbe porre attenzione all’effettiva “voce” che la sposa di Cristo quotidianamente pone nel mondo: «La Chiesa viene ascoltata quando è fedele al Signore e cerca di imitarLo». Sarah non da oggi predilige il “silenzio” al “vociare”, per motivi di credibilità e di fede stessa nell’azione del Signore: fare “rumore” come il mondo di oggi può essere molto controproducente, mentre il valore del silenzio a “imitazione di Gesù” deve crescere per tutti i fedeli.
Facendo ancora riferimento all’insegnamento di Benedetto XVI, nell’intervista ai colleghi del “Tempo” è sempre il cardinale di origini guineane a sottolineare quell’odio di sé che purtroppo parte dell’Europa si porta dietro nel voler arrivare ad una “cancel culture” delle proprie radici, un’eliminazione della storia che fu per evitare sviste ed errori (che pure ci furono). L’UE rischia una seria estinzione, denuncia il Card Sarah, in quanto considerarsi senza “radici”, senza origini è un controsenso, come un albero senza radici che nei fatti non può sopravvivere: un’estinzione sia culturale, ma anche demografica e pienamente reale. Per questo considerare l’immigrazione come la soluzione del dramma demografico europeo, secondo il cardinale, è errato: «non si può fare una sostituzione etnica con l’immigrazione incontrollata», anche perché impoverisce in primis le nazioni dell’Africa da dove provengono molte di queste immigrazioni verso l’Europa. Traffico di esseri umane, torture e schiavitù, le nuove forme di immigrazione incontrollata vengono bocciate su tutta la linea non solo dal Card. Sarah ma dalla realtà stessa dei nostri tempi: le parole dell’arcivescovo giungono una settimana dopo l’intervista di Papa Francesco a “Che tempo che fa” dove ha sostenuto che i migranti possono essere una delle soluzioni all’invecchiamento del nostro Paese.
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