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Chiesta la testa del presidente dei Garanti che sta esaminando i ricorsi sul tesseramento Pd in Ciociaria. Ritenuto incompatibile ed inconferibile. Chiesto l’intervento del Nazionale
Incompatibile. Perché è nello stesso tempo sia giudice che protagonista dei fatti che deve giudicare. È la teoria in base alla quale cinque componenti della Commissione per il Congresso Pd della Federazione di Frosinone hanno chiesto la revoca di Alberto Tanzilli. È il presidente di quella stessa Commissione: l’organismo che ha assunto la guida del Partito Democratico in provincia di Frosinone quando è scaduto il mandato del Segretario provinciale Luca Fantini. Ed aveva il compito di accompagnare il Pd fino al Congresso in cui eleggere il nuovo gruppo dirigente.
Ma al tempo stesso, Alberto Tanzilli è anche il Presidente della Commissione di Garanzia Pd del Lazio: l’organismo che sta esaminando i ricorsi sul tesseramento avvenuto in Ciociaria mentre lui era al vertice della Commissione Congresso.
Revocate Tanzilli
A chiedere la revoca di Tanzilli e la sua sostituzione alla guida della Commissione regionale che esamina i ricorsi sono stati l’ex deputato Pd dell’area Schlein Nazzareno Pilozzi e quattro esponenti dell’area politica che fa riferimento a Francesco De Angelis. Ossia: Mauro Buschini, Silvia Magnante, il referente del sindaco di Cassino Fernando Cardarelli e Chiara Bottoni. Tutti sono componenti della Commissione per il Congresso che era presieduta da Tanzilli.
Una Commissione che però proprio Tanzilli ha dichiarato decaduta: perché a fine dicembre gli altri 5 componenti si erano dimessi. Erano gli esponenti delle aree che fanno riferimento alla Consigliera regionale Sara Battisti ed all’ex presidente della Provincia Antonio Pompeo. Per loro, erano state violate le regole e si stava falsando il Congresso e pertanto si erano dimessi ed avevano annunciato i ricorsi. In che modo si stava falsando il Congresso? Distribuendo in maniera irregolare le tessere, alterando così il numero degli ammessi a votare i nuovi Segretario e Segreteria Provinciale. Alberto Tanzilli aveva preso atto delle dimissioni di metà della Commissione ed a quel punto aveva rassegnato pure le sue, ritenendo che l’organismo fosse decaduto.
Anche su questo puntano il dito i 5 superstiti della Commissione. Ritengono che le dimissioni di Tanzilli siano state strumentali. Perché? Se non le avesse date, la Commissione avrebbe potuto continuare a svolgere le sue funzioni ordinarie, avviando l’iter per ricomporre il numero corretto di componenti. Dimettendosi – ritengono – ha preso una posizione ben precisa a favore di una parte.
Per questo hanno chiesto le dimissioni di Tanzilli da presidente della Commissione di Garanzia del Pd laziole. E in caso di rifiuto, hanno chiesto l’intervento della Commissione Nazionale di Garanzia.
La difesa di Tanzilli
La richiesta di dimissioni / revoca proprio per questo è stata inviata per competenza anche a Stefania Gasparini. È la presidente della Commissione dei Garanti del Pd nazionale.
Se non bastassero gli elementi indicati, i ricorrenti indicano anche un altro punto di incompatibilità. Anzi: di inconferibilità. Cioè? Per loro Alberto Tanzilli non poteva ricevere la carica di Presidente della Commissione di Garanzia. Perché? Lo è già stato tra il 2014 ed il 2018 e l’Art.45 co. 5 dello Statuto dice che si può guidare quella Commissione una sola volta.
Per Alberto Tanzilli l’incompatibilità non sussiste. Perché sui fatti del Tesseramento lui non è parte ma testimone. Cioè? Non è stato lui a fare le cose che sono al centro dei ricorsi. Ma quelle cose sono avvenute davanti ai suoi occhi mentre lui era a Frosinone. In pratica? Non è lui ad avere dato le tessere in un modo che ora viene contestato e denunciato in una trentina di ricorsi. Ma quelle tessere sono state date dal responsabile regionale Andrea Ferro mentre Tanzilli teneva una riunione della Commissione. “In questo modo Ferro ha violato le regole ed ha anche esautorato Tanzilli” dicono ora i ricorsi.
Non la pensano così i rappresentanti del collettivo Schlein e di Area Dem. Che chiedono il passaggio di tutta la questione alla Commissione Nazionale dei Garanti: a partire dai ricorsi sul Tesseramento.
Cosa accade adesso
Che la questione del Congresso provinciale di Frosinone fosse destinata ad arrivare al Nazionale era un’evidenza. Lo aveva lasciato intuire lo stesso Alberto Tanzilli il giorno in cui aveva iniziato ad esaminare i ricorsi in Commissione di Garanzia. Mettendo in chiaro che il suo organismo poteva solo occuparsi di rispetto delle regole (quindi dei ricorsi) ma non del Congresso. Per il quale invece doveva intervenire un organismo di tipo politico.
I tempi saranno necessariamente brevi. Tra una decina di giorni ci sono le candidature a Segretario che devono essere presentate dall’uscente Luca Fantini (sostenuto da Rete Democratica di Sara Battisti e Claudio Mancini) e da Achille Migliorelli (sostenuto dal collettivo Schlein e da Area Dem). Nei giorni scorsi il Segretario Regionale Daniele Leodori ha ribadito le scadenze.
Il rischio è quello di andare troppo per le lunghe proprio mentre ci sono importanti scadenze elettorali: su tutte le Comunali di Ceccano. Senza un Segretario provinciale non c’è chi assegni il simbolo del Partito. E di non vincere le elezioni a Ceccano, la Stalingrado di Ciociaria espugnata dalla destra ed il cui sindaco è agli arresti per tangenti, non è consentito.
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