La Nasa: “Un assaggio di vita sull’asteroide Bennu”

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Le ultime analisi, lo confermano. Nelle rocce dell’asteroide “Bennu”, che la sonda spaziale della Nasa ha recuperato e poi trasferito sulla Terra il 24 settembre 2023, sono stati analizzati, in seguito all’evaporazione dell’acqua, dei composti ricchi di sali e minerali, permettendo agli elementi fondamentali della vita di interagire e formare strutture più complesse. È una scoperta annunciata il 29 gennaio, che la Nasa ci ha confermato tramite la più recente newsletter che ci invia due volte alla settimana.

Si tratta di uno studio condotto da un team di ricercatori dello Smithsonian, grazie ai dati raccolti dalla sonda Nasa Osiris-Rex (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification and Security-Regolith Explorer), la sonda spaziale, lanciata da Cape Canaveral l’8 settembre 2016, che incrociò l’asteroide il 20 ottobre 2020, e realizzata con il contributo scientifico internazionale compreso quello dei ricercatori italiani dell’INAF.

Secondo gli scienziati, fenomeni simili potrebbero aver contribuito all’origine della vita sulla Terra. Lo studio mostra che l’acqua su “101955 Bennu” è evaporata lasciando dietro di sé minerali mai osservati in altri asteroidi, tra cui carbonati di sodio, simili alla soda naturale presente nei laghi salini terrestri. I campioni sono anche ricchi di fosforo, un elemento fondamentale per la vita, mentre risultano poveri di boro, comune nei laghi salati della Terra.

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«La missione di Osiris-Rex sta riscrivendo i libri di testo sull’origine del nostro sistema solare – dice Nicky Fox, Amministratore Associato Direzione Missioni Scientifiche Nasa a Washington – Gli asteroidi sono una sorta di capsula del tempo remoto, sono come scrigni che celano i segreti dell’origine della vita. E noi con le nostre missioni e i nostri studi stiamo un po’ alla volta svelando questo segreti. Che riguardano l’intero sistema solare, e quindi anche il nostro pianeta natale».


Il rientro e recupero a terra dei campioni, il 24 settembre 2023

 

Un secondo studio, pubblicato sulla rivista Nature Astronomy, offre ulteriori approfondimenti sulla composizione di Bennu. Descrive la presenza di vari amminoacidi, i mattoni delle proteine, nei campioni dell’asteroide. Riporta, inoltre, la scoperta delle cinque basi azotate che compongono Rna e Dna.

Gli scienziati hanno rilevato un’abbondanza eccezionalmente elevata di ammoniaca, importante per la biologia perché, nelle giuste condizioni, può reagire con la formaldeide, anch’essa rilevata nei campioni, per formare molecole complesse come gli amminoacidi. Quando gli amminoacidi si legano insieme in lunghe catene, formano proteine, che alimentano quasi tutte le funzioni biologiche. Questi elementi costitutivi della vita rilevati nei campioni di Bennu sono stati trovati in precedenza in rocce extraterrestri. «Gli indizi che stiamo trovando, sono minuscoli e vengono facilmente distrutti o alterati quando esposti all’ambiente terrestre – ha affermato Danny Glavin, scienziato senior del Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland – Ecco perché alcune di queste nuove scoperte non sarebbero possibili senza una missione di ritorno per riportare sulla Terra i campioni, e poi con misure meticolose di controllo della contaminazione e un’attenta conservazione di questo prezioso materiale da Bennu». Ricordiamo che i campioni arrivano sulla Terra gelosamente conservati in un contenitore in grado di sopportare il rientro di una capsula, che poi verrà aperto solo in laboratori appositamente attrezzati e in camere “pulite” per non esporli ad alcuna forma di contaminazione e ovviamente anche all’ambiente esterno. Queste scoperte dimostrano che asteroidi come Bennu potrebbero aver contribuito a rendere la Terra abitabile e che processi chimici fondamentali per la vita potrebbero verificarsi su altri corpi celesti, come ad esempio Encelado, la luna ghiacciata di Saturno. Gli scienziati pertanto, continueranno ad analizzare i campioni dell’asteroide per approfondire il legame tra chimica extraterrestre e origine della vita.



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