Costruttori auto in pressing su Bruxelles: “Risolvete il problema delle multe”

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L’associazione europea dei costruttori prosegue il suo pressing su Bruxelles. L’Acea, a pochi giorni dall’avvio del Dialogo Strategico con la Commissione Ue, ha diffuso un nuovo comunicato per chiedere “una rapida soluzione” al problema delle multe per lo sforamento dei limiti alle emissioni entrati in vigore l’1 gennaio.

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Bisogna allentare le regole. I produttori automobilistici sono convinti che sia necessario un meccanismo che li metta nelle condizioni di rispettare con gradualità gli attuali regolamenti e un allentamento degli attuali requisiti per evitare il rischio di pagare pesanti multe a causa della stagnazione nelle vendite di veicoli elettrici. A tal proposito l’Acea, presieduta dal numero uno della Mercedes Ola Källenius, ricorda di aver quantificato in 16 miliardi di euro le potenziali sanzioni e sottolinea anche gli oneri legati alla necessità di rispettare le normative tramite strumenti quali il pooling con altre Case, il taglio della capacità produttiva o iniziative sul fronte dei prezzi. Inoltre, l’associazione avverte che “i costruttori sono anche l’unica parte soggetta a pesanti ammende per condizioni che sono al di fuori del loro controllo”, come l’insufficiente numero di punti pubblici per la ricarica delle Bev.

“Non si torna indietro, ma serve flessibilità”. L’intera industria dell’auto europea si aspetta quindi che il Dialogo Strategico si concluda con una soluzione al problema delle sanzioni e in modo rapido anche perchè “le decisioni su investimenti cruciali devono essere prese ora, non tra diversi mesi”. Il direttore generale Sigrid de Vries ribadisce quindi la proposta dell’Acea”: “La soluzione sul tavolo per i veicoli leggeri è la flessibilità e non un dietrofront nella politica di decarbonizzazione. Non si torna indietro sulla transizione: oltre 250 miliardi di euro di investimenti da parte dei produttori di veicoli in tecnologie a zero emissioni ne sono la migliore testimonianza”. Inoltre, l’Acea ritiene che una soluzione al problema delle multe non debba impedire una “revisione completa delle normative sulla CO2” già nel 2025, per consentire una “discussione più ampia su eventuali adeguamenti strutturali” al quadro legislativo e “una strategia più coerente”. 



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