Diritto alla ricarica: perchè è importante per la mobilità elettrica

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Innanzitutto intendiamoci sulle definizioni, che a volte possono essere ingannevoli. Se sentite parlare di “diritto alla spina”, potreste pensare che si tratti di qualcuno che sia particolarmente affezionato alle birrerie, mentre con “diritto alla ricarica” venite messi sulla buona strada, che poi è quella della mobilità elettrica.

Diritto alla ricarica: perchè ha un’importanza strategica

Le due definizioni sono in realtà equivalenti e indicano un concetto fino a pochi anni fa sostanzialmente sconosciuto, ovvero il diritto dei cittadini di poter disporre in modo agevole di infrastrutture di ricarica per il proprio veicolo elettrico. Com’è intuibile, qualora nei fatti questo diritto venisse negato a larghe fasce della popolazione, a risentirne in modo decisivo sarebbe l’espansione stessa della mobilità elettrica.

Ad occuparsi del diritto di ricarica, in particolare della situazione in essere all’interno delle residenze private, è un approfondimento pubblicato sul sito di Transport & Environment, l’organizzazione ambientalista indipendente europea che monitora l’evolversi della mobilità.

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Ricarica a casa prevalente

La prima considerazione è che per quanto potrà espandersi nei prossimi anni la rete di ricarica pubblica, il collegamento del veicolo elettrico (EV) con una colonnina situata nelle residenze private rimarrà comunque il modo più comodo e conveniente a disposizione degli utenti per effettuare la ricarica.

“Ma mentre installare in una residenza una wall box per l’auto elettrica – è l’osservazione di Transport & Environment – risulta un’operazione piuttosto semplice per le persone che vivono in delle case monofamiliari, la stessa operazione può rivelarsi ben più impegnativa per le persone che vivono all’interno dei condomini”.

Diritto alla ricarica: la situazione in Europa

In realtà, con riferimento alla situazione nell’Unione Europea, non si può parlare di un vero e proprio vuoto normativo relativamente alla ricarica dei veicoli in ambito residenziale. Infatti, la Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici (che è stata approvata nell’aprile 2024) stabilisce degli obiettivi per installare caricabatterie per veicoli elettrici negli edifici con più di 3 posti auto a disposizione.

Senonché, nell’approfondimento di T&E si sottolinea che “le regole per gli edifici residenziali esistenti, e in particolare per quanto riguarda i condomini, sono ancora troppo vaghe e mancano di obiettivi concreti da raggiungere in modo da garantire un accesso realmente facile e rapido alla ricarica privata dei veicoli elettrici”.

Andare oltre la Direttiva Case Green dell’UE

Considerata questa lacuna normativa, e quindi politica, è dunque “fondamentale che gli Stati membri dell’Unione Europea vadano oltre il testo della Direttiva EPBD dell’UE e implementino un diritto alla ricarica per consentire ai conducenti di veicoli elettrici che vivono in condomini di installare a proprie spese un caricabatterie per veicoli elettrici nel loro parcheggio privato”.

Al riguardo T&E ha analizzato il quadro normativo dei 6 più grandi Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e, fuori dall’UE, il Regno Unito) e ha quindi stilato le migliori linee guida “per garantire che i conducenti di veicoli elettrici possano avere accesso senza problemi alla ricarica domestica, indipendentemente dalla tipologia di abitazione”.

Raccomandazioni agli Stati membri

Nel dettaglio, sono cinque le raccomandazioni di Transport & Environment che vengono formulate agli Stati membri:

  • Implementare un diritto di accesso alla ricarica che sia chiaro e semplice nel diritto nazionale, e questo sia per i proprietari delle case che per gli inquilini
  • Assicurarsi che tutti i nuovi edifici residenziali e quelli ristrutturati siano completamente cablati per la ricarica dei veicoli elettrici
  • Adottare delle strategie nazionali per dotare di infrastrutture di ricarica gli edifici multifamiliari esistenti
  • Contribuire a finanziare l’installazione di punti di ricarica negli edifici multifamiliari
  • Rendere obbligatorio che tutti i nuovi caricatori in tutti gli edifici siano di tipo bidirezionale

Procedure agevoli per installare

Per ognuna delle cinque raccomandazioni sopra esposte T&E ne illustra la ratio. Implementare un diritto di accesso chiaro e semplice nel diritto nazionale, sia per i proprietari che per gli inquilini, comporterà “dover effettuare soltanto la notifica dell’installazione del caricabatterie ai comproprietari, con un processo amministrativo snello. Quest’ultimi non potranno opporsi a meno che non vi siano gravi e legittimi motivi”.

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Assicurarsi che tutti i nuovi edifici residenziali e quelli ristrutturati siano completamente cablati per la ricarica dei veicoli elettrici significherà “cablare preventivamente il 100% dei posti auto, adattare l’infrastruttura elettrica degli edifici e potenziare la connessione alla rete per rendere operativi tutti i posti auto, senza ritardare le singole richieste di connessione”.

Piani d’intervento per cablare

Ed ancora, adottare delle strategie nazionali per dotare di infrastrutture di ricarica gli edifici multifamiliari esistenti comporterà per gli Stati membri “varare degli specifici piani d’intervento per cablare gli edifici residenziali esistenti in linea con gli obiettivi fissati per il 2035”. Quest’ultimo è l’anno a partire dal quale nell’Unione Europea non potranno più essere venduti veicoli dotati di motore termico.

In relazione ai finanziamenti, “gli Stati membri dovrebbero sovvenzionare l’acquisto e l’installazione di punti di ricarica per incentivare i conducenti di veicoli elettrici ad acquistare un caricabatterie individuale e incoraggiare modelli aziendali innovativi che coprano i costi iniziali per l’allestimento di tutti i parcheggi”.

Punti di ricarica bidirezionali

Infine, rendere obbligatorio che tutti i nuovi punti di ricarica negli edifici siano bidirezionali consentirà “ai conducenti di veicoli elettrici di ridurre la bolletta elettrica ricaricando durante le ore non di punta, quando i prezzi dell’elettricità sono più bassi, e rivendendo invece alla rete l’energia immagazzinata nel veicolo elettrico durante i picchi di domanda o quando i prezzi dell’elettricità sono più alti”.



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