la moda rimane in difficoltà (61 deal contro 78 del 2023 in Italia)

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Conto e carta

difficile da pignorare

 


Fusioni e acquisizioni in calo a volumi del 18% in Italia. Sale del 20% il controvalore delle operazioni annunciate (65 miliardi di dollari, rispetto ai 54 miliardi di dollari) guidato dalle operazioni con valore superiore a 500 milioni di dollari. Questi alcuni dei dati del Pwc Global & Italian merger and acquisition trends in Consumer markets e outlook 2025.

Le operazioni straordinarie in Italia hanno sofferto un calo di volumi del 18% nel 2024, con un rallentamento
maggiore nel secondo semestre dell’anno (-27%) e il settore consumer è in linea con la media generale (-18%
su base annua e -28% nel secondo semestre). Solo energy e industrial services si sono dimostrati più
resilienti (-8/9%, sull’anno con un calo più marcato nel secondo semestre a -22/28%).

Sono attese operazioni che vedono brand del lusso ampliare la propria presenza nei settori del food, hospitality e nel real estate

Il calo di volumi registrato nel 2024 nel consumer markets in Italia è superiore a quello realizzato a livello
globale (-18% rispetto -17%), ma si abbina tuttavia in entrambi i casi ad un aumento delle operazioni a valore
(+13% in Italia e +11% a livello globale), con attese di ripresa anche a volumi nel 2025 spinte da una maggiore
fiducia degli investitori nel recupero del settore e dalle esigenze delle aziende di rifocalizzare la propria
strategia sul core business, spiegano gli esperti di Pwc, in una nota.

Microcredito

per le aziende

 

“Nel 2025 ci aspettiamo di vedere un recupero nelle performance delle aziende consumer sia in termini di fatturato, sia reddituali con
un riflesso positivo sull’andamento delle operazioni di merger and acquisition, con la sola eccezione del comparto fashion. Ci
aspettiamo un’attività significativa di consolidamento del portafoglio da parte degli operatori industriali
e di ulteriori acquisizioni da parte dei brand e delle piattaforme, oltre ad un aumento nelle exit degli asset
controllati dai fondi”, ha sottolineato Emanuela Pettenò, partner Pwc Italia, consumer markets leader.

A fine 2024 il sentiment dei consumatori non aveva ancora recuperato del tutto il calo di fiducia occorso nel
periodo post-pandemico a seguito degli aumenti nei tassi di inflazione e di interesse, delle situazioni di
incertezza su dazi, conflitti geopolitici, tematiche ambientali, ma il recupero dei multipli e l’aumento delle
operazioni in pipeline dà qualche segnale di ottimismo.

All’inizio del 2025, alcuni di questi fattori negativi si stanno attenuando: l’inflazione globale sembra essere
ampiamente sotto controllo, aprendo la strada a ulteriori riduzioni dei tassi di interesse. Le stime del Fondo
monetario unternazionale prevedono che il Pil globale rimarrà stabile a un tasso di crescita previsto del 3,2%
tra il 2024 e il 2025, sebbene leggermente al di sotto del tasso di crescita medio del Pil del 3,7% dei due
decenni precedenti la pandemia.

Il miglioramento del quadro macroeconomico, ha sottolineato Pwc, ha contribuito solo parzialmente alla crescita dei salari reali,
dal momento che gli aumenti conseguenti ai rinnovi contrattuali hanno permesso di recuperare solo in parte
l’inflazione, con una maggiore cautela nei consumi (in Europa, i risparmi delle famiglie sono aumentati dal
7,3% nel 2022 a un previsto 8,2% all’inizio del 2025, circa l’1,5% sopra i livelli pre-Covid, mentre in Italia la
propensione al risparmio delle famiglie nel terzo trimestre del 2024 si è attestato al 9,2% in aumento di 2,2
punti rispetto al primo trimestre del 2023).

Il 76% dei ceo delle aziende consumer che hanno effettuato un’acquisizione significativa negli ultimi tre
anni prevedono anche di effettuare almeno un’acquisizione nei prossimi tre anni e questo fornisce ulteriore benzina per operazioni straordinarie di acquisizione (per entrare in nuovi
mercati o segmenti) o dismissione di business non più di interesse. Esempi di recenti di accordi annunciati
nel 2024 includono la vendita del business snacks da Kellog’s a Mars, la separazione del business dei gelati
di Unilever e il piano di Nestlé di conferire i brand di acqua minerale in un’azienda separata.

Ci si attende, aggiunge Pwc, anche un aumento nelle operazioni su asset consumer detenuti da fondi di private equity: nel
2023-24, il periodo medio di detenzione degli investimenti da parte dei fondi di private equity è salito a 6,3
anni dai 5,1 anni nel 2019-2020 (il più elevato tra i vari settori industriali).

La tendenza nelle operazioni di take-private come il delisting di Tod’s in seguito all’acquisizione di una quota
minoritaria da parte del fondo di private equity L. Catterton in Italia, dovrebbe continuare anche nel 2025,
in considerazioni delle valutazioni spesso depresse di alcuni asset consumer soprattutto nel comparto
fashion.

La regolamentazione ambientale e la percezione dei consumatori dell’attenzione da parte delle aziende ai
profili di sostenibilità sono un fattore sempre più rilevante nelle decisioni di investimento, con una
significativa influenza soprattutto sui settori packaging, retail e fashion.

Contabilità

Buste paga

 

Retail

Il 2024 ha visto alcuni significativi accordi annunciati sui mercati internazionali, come l’offerta di Couche-Tard per acquisire Seven & i Holdings Co (conosciuta per il suo franchising Seven Eleven) e l’acquisizione di Neiman Marcus da parte di Hudson’s Bay Co. L’acquisizione da parte di Walmart di Vizio Holding corp, completata a dicembre 2024, conferma l’interesse da parte dei retailer di ingaggiare il consumatore
attraverso una pluralità di canali, spiegano gli esperti di Pwc.

In Italia (60 operazioni contro 66 del 2023), è proseguito il processo di aggregazione nella grande
distribuzione con cinque gruppi che, a fine 2024, rappresentavano il 57,3 per cento del totale mercato italiano (+1,4
punti rispetto al 2023), con il 50% del totale dei punti vendita.

Fashion

La moda rimane in difficoltà (61 deal annunciati contro 78 del 2023 in Italia) e Pwc si aspetta che questo
stimoli acquisizioni da parte dei grandi corporate e delle piattaforme business to business, oltre a ulteriori delisting di realtà
quotate non performanti.

Tra le principali operazioni annunciate a livello internazionale, l’acquisizione da parte di Authentic Brands
del brand Champion da Hanesbrands completata a settembre 2024, l’acquisizione da parte di
EssilorLuxottica del marchio Supreme da Vf Corporation completata a ottobre 2024.

Nell’ambito delle operazioni distressed, Mytheresa ha annunciato l’acquisizione del rivenditore online di
lusso e moda, Yoox Net-a-Porter (Ynap), dal conglomerato svizzero Richemont a novembre 2024.

A fine del 2024 il divieto da parte dell’Antitrust statunitense di procedere alla fusione tra Capri Holding e
Tapestry ha aperto spiragli sulla presunta decisione di Capri Holding di cedere Versace e Jimmy Choo per
focalizzarsi su Michael Kors, con possibili scenari che vedono l’ingresso della maison milanese all’interno di
un polo italiano del lusso.

Altre operazioni potenziali di cui si è discusso molto a fine 2024 sono l’eventuale quotazione o vendita di
Golden Goose, di cui è stata annunciata la cessione di una quota di minoranza all’investitore finanziario Blue
Pool recentemente annunciata.

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

“Si attendono infine ulteriori operazioni che vedono brand del lusso ampliare la propria presenza nei settori
del food, hospitality e nel real estate tra cui ricordiamo nel 2024 l’acquisizione da parte di Kering dell’iconico
e storico immobile di via Monte Napoleone (Mi) e l’investimento di Lvmh nel celebre bistrot parigino Chez
L’Ami Luis, oltre a varie partnership di natura commerciale di alcuni brand italiani e internazionali con beach
bar e resort (esempio Dolce & Gabbana, Loro Piana, Missoni, Marinella, Diesel, Luisa Spagnoli, ma anche Dior e
Hermes)” prosegue la nota di Pwc.



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