«Non solo un luogo in cui abitare, ma comunità attenta alla società» · Catt

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di Silvia Guggiari e Laura Quadri

Venerdì sera, per la comunità parrocchiale e il quartiere di Besso a Lugano, si è compiuto un passo importante. La popolazione e i fedeli sono stati infatti convocati per ricevere un’importante notizia: il progetto di «Casa Dorotea» potrà a breve finalmente partire. A presentarci i passi finora compiuti è Fausto Leidi, presidente dell’omonima Fondazione, che segue il progetto fin dall’inizio: «La fondazione è stata costituita il 25 marzo 2021, ma il progetto era avviato già da un paio di anni. Tutto è nato da un’idea di don Marco Dania – parroco di Besso – che aveva come obiettivo quello di riqualificare il terreno e la villetta abbandonata posta a lato della chiesa parrocchiale di Besso. In questi anni sono stati presentati diversi progetti, e dopo tanti mesi di valutazioni abbiamo deciso di salvaguardare il villino edificato agli inizi del ‘900, mantenendo in particolare il suo aspetto esteriore. Verrà poi costruita una nuova struttura tra il villino e la chiesa di San Nicolao. Nel marzo 2024 abbiamo ottenuto la licenza edilizia dopo aver messo a punto tutti gli aspetti: abbiamo così pianificato di costruire due appartamenti nel villino e sei appartamenti nel nuovo edificio. L’assemblea parrocchiale aveva approvato il progetto già alla fine del 2023; da questa operazione la parrocchia ne ricaverà 24 mila franchi per i diritti di superficie. Da quando abbiamo steso il progetto ad oggi ci sono stati degli aumenti di costo dovuti all’inflazione, e ora la spesa per la realizzazione si aggira sui 3,9 milioni di franchi; con i nostri mezzi, grazie ai nostri finanziatori privati e alla raccolta fondi in corso dovremo ora raccogliere 1,4 milioni. Si prevede che i lavori inizieranno in primavera; ora siamo nella fase di valutazione dei capitolati dalle varie ditte».

Il presidente Leidi ci confida che nonostante le difficoltà incontrate, quella di Casa Dorotea si sta trasformando in «una bella esperienza di società e di comunità. In questi anni ci sono stati dei contributi finanziari importanti, ma anche tante piccole donazioni: tutto serve ed è bello vedere il coinvolgimento di tante persone».

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A servizio della società

Il progetto è molto articolato: «Degli otto appartamenti, uno è destinato al parroco, gli altri, di dimensioni varie, saranno a pigione moderata e saranno dedicati a persone che hanno situazioni di particolare bisogno. Non c’è uno scopo di lucro, l’obiettivo è quello di interesse pubblico; quella di Casa Dorotea vuole essere una realtà attenta ai bisogni della società».

La dedica a Dorotea

Il nome «Casa Dorotea» viene da un’idea di don Marco Dania, membro della Fondazione: «Durante uno dei primi incontri, nel decidere il destino di questa casa inutilizzata da tempo, abbiamo pensato di trasmettere l’idea di un luogo familiare e così abbiamo voluto dedicarla alla moglie di S. Nicolao, patrono della nostra parrocchia» conclude Leidi.

Scopi pastorali

«Da parte mia – sottolinea a sua volta don Marco Dania – ho cercato di portare un contributo al progetto rispondendo anzitutto a una domanda: con quale finalità sistemare la Casa parrocchiale? La risposta sarebbe potuta essere semplice: per avere degli spazi a disposizione della parrocchia, una casa nuova per il parroco, una rendita. Risposte in parte giuste ma parziali: sarebbe mancata, a mio modo di vedere, una visione pastorale. Visione che ho poi cercato di avere e di elaborare».

Uno stile fraterno

Agli inquilini, spiega don Dania, sarà richiesto di condividere non tanto una rigida regola di vita, bensì uno «stile», aperto e fraterno: «Ognuno dovrà certamente essere libero di vivere in autonomia all’interno della Casa. Dovranno però esserci anche dei legami di amicizia e mutuo aiuto; bisognerà sapersi prendere del tempo per ascoltarsi vicendevolmente. Dei momenti di vita in comune e un richiamo alla preghiera aiuteranno a mantenere un clima spirituale».

Un nuovo modello di Chiesa

«È un’esperienza pilota – conclude don Dania – di una Chiesa al passo con i tempi, sinodale, dove si valorizzano i carismi: le persone che abiteranno qui daranno una mano anche in parrocchia, nella rete pastorale di zona e in Diocesi, a partire da una visione cristiana».

Il progetto in corso

A «Casa Dorotea» troveranno posto due appartamenti duplex, e altri appartamenti, uno di tre locali e uno di due, per ciascuno dei tre piani. Gli appartamenti saranno a disposizione per il parroco, le famiglie, persone di differenti età e diversamente abili. La locazione sarà a pigione moderata. Il finanziamento necessita di un prestito ipotecario e di mezzi propri pari a fr. 1.400.000. Sono stati raccolti finora fr. 900’000. Per le donazioni: Fondazione «Casa Dorotea» – 6900 Lugano, Banca dello Stato del Canton Ticino, IBAN CH66 0076 4186 7584 1200 1. Per info ulteriori casadorotea.ch.

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