Pensioni bloccate 3 mesi: si può almeno lavorare e ci sono alternative?

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Si inizia l’anno con le pensioni bloccate 3 mesi, come sopravvivere? Guai in vista per questi lavoratori, specialmente davanti un quadro del genere.

Chiedersi se ci sono delle alternative davanti la questione è fondamentale, anche perché la crisi economica sembra non terminare, nemmeno a inizio 12025. Anzi pare proprio che l’anno sia partito nel peggiore dei modi. E ciò è assurdo, perché le promesse del Governo, e le aspettative nutrite dalla popolazione, erano altre. Ci sono alternative ad una situazione del genere? Lo si conferma a pieno titolo: le pensioni sono bloccate 3 mesi!

Pensioni bloccate 3 mesi: si può almeno lavorare e ci sono alternative?- Trading.it

La faccia di questo anziano la dice tutta, anche perché l’amarezza che circola nell’aria, è abbastanza. La situazione economica non può dirsi al collasso, ma se uno Stato, un Welfare State dedito al benessere dei cittadini, non paga le pensioni per 3 mesi perché sono bloccate, non è mica la trama di un romanzo di fantascienza, ma la nuda e cruda realtà. Come affrontare tutto questo?

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Capire se ci sono delle alternative è un passo importante, anche perché non è detto che tutti possano attingere a risorse stabili. Come anche non può affermarsi che ognuno possa avere le stesse alternative, ogni caso va esaminato a fondo perché qualsiasi chance, non va bene a prescindere, e questo rende tutto ancora più complesso. Una guida pratica da manuale, può essere l’arma vincente.

Cosa fare quando le pensioni sono bloccate 3 mesi: analisi di un sistema in crisi

Ci sono delle alternative, ma vanno studiate con cura in relazione alla propria condizione. Magari un’opzione è eccellente per una persona, ma è un guaio a livello fiscale per un’altra. È proprio dietro queste dinamiche che bisogna imparare a viaggiare se non si vogliono perdere tutte le possibilità del caso. Con questa guida, sbagliare è praticamente impossibile.

anziano triste
Cosa fare quando le pensioni sono bloccate 3 mesi: analisi di un sistema in crisi- Trading.it

Durante la finestra di 3 mesi d’attesa per la pensione anticipata, si può lavorare. Si tratta appunto di un periodo “mobile”, perché temporaneo e funzionale alla maturazione dei requisiti per conquistare la pensione definitiva. Superata questa fase, potrà confermarsi l’avvio all’assegno pensionistico da percepire, ma prima di questo momento, che fare?

Ovviamente, non è obbligatorio continuare a lavorare durante questo periodo. Infatti, sono gli stessi lavoratori che devono ponderare le loro scelte e valutare cosa hanno tra le mani. Di certo, continuare a lavorare permette di mantenere il reddito costante, evitando periodi di “fame nera”, cioè di zero entrate. Ancora, questa condizione permette di accumulare altri contributi che potrebbero aumentare l’importo finale del trattamento previdenziale.

Ma se si smette di lavorare? Bisogna attendere che il periodo della finestra termini, ma senza percepire altre fonti di reddito. In sostanza, è una scelta strategica, ma soprattutto personale ai propri interessi e condizione economica. Anche perché non è detto che poi la futura pensione ne esca avvantaggiata. Per questo si valuta caso per caso.

Le migliori strategie per risolvere la problematica economica del momento, occhio ai dettagli

Riconosciuto il fatto che ognuno vive la sua situazione previdenziale specifica, e che due persone per quanto simili dal punto di vista contributivo, non avranno mai lo stesso identico trattamento. Bisogna capire quali mosse porre in essere se si vuol continuare a lavorare. Riuscire ad arrivare a fine mese è difficile per chi ha poco, figuriamoci per tutte quelle persone che non hanno alcuna entrata. Con queste alternative però, tutto si rasserena.

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Le migliori strategie per risolvere la problematica economica del momento, occhio ai dettagli- Trading.it

La Pianificazione Finanziaria Anticipata è la prima mossa da vincenti che si può concretizzare. Consta nel risparmiare durante gli ultimi anni di lavoro, mettendo da parte una somma capace di coprire i mesi di attesa. Sostanziare un fondo di emergenza o un conto a parte destinato al risparmio, è una strategia da non sottovalutare. Di certo, non manca la possibilità di fare dei lavori part-time, questa è una seconda chance da tenere in considerazione.

Ma se non si vuole smettere di lavorare? Ecco che si riprende, con la terza possibilità, una condizione sopra menzionata. Non a tutti conviene andare in anticipo in pensione, e per questo tardare il più possibile questa tappa di vita, potrebbe essere l’unica mossa adatta in base alla condizione contributiva maturata. Di certo, questa decisione, comporta una stabilità economica maggiore.

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Chiedere aiuto a familiari o amici non è una vergogna, ma l’altra possibile fonte di reddito da non dare per scontata. Non ci si deve vergognare, non è un sentimento, da provare quando si chiede aiuto. In conclusione, al di là di quello che ognuno sceglierà, è bene partire in anticipo, cioè non riducendosi a ridosso della pensione per pensare come fare. Pianificare, constatare, ed esplorare alternative, è la prima strategia da effettuare.



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