Pensioni e dichiarazioni obbligatorie, attenti alla scadenza di febbraio, sospensione e revoca sono dietro l’angolo

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Sta per approssimarsi una delle scadenze più importanti per i titolari delle prestazioni pensionistiche pagate dall’INPS. Infatti il 28 febbraio è la data ultima per presentare una serie di dichiarazioni che l’INPS pretende da determinati pensionati. Ed il fatto che l’INPS pretenda queste dichiarazioni sottolinea il pericolo che nel caso in cui queste dichiarazioni non venissero mandate, cioè inviate dai contribuenti, le prestazioni previdenziali erogate dall’INPS potrebbero essere sospese o revocate. Sono diversi i pensionati che sono assoggettati a questo genere di adempimento e adesso vedremo quali sono e quali sono questi documenti da inviare.

Pensioni e dichiarazioni obbligatorie, attenti alla scadenza di febbraio, sospensione e revoca sono dietro l’angolo

Una volta a casa dei pensionati arrivava la lettera con il modello RED o con il Modello ACC AS/PS da inviare dopo averlo compilato.

Non che oggi non arrivi la comunicazione dell’Istituto con i codici a barre che riportano i codici del trattamento e del beneficiario, cioè con le famose stringhe. Perché l’INPS le invia, probabilmente a tutti. ma chi per un motivo o per l’altro non la riceve, non può lo stesso esimersi da rispettare l’adempimento. Infatti si tratta di un adempimento obbligatorio e nell’area riservata che ogni cittadino e pensionato ha sul portale dell’INPS, la richiesta di adesione alla campagna è presente. Non si può non adempiere semplicemente dichiarando di non aver ricevuto la lettera.

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Inoltre, chi crede che se presenta la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate tramite il modello 730 o il modello Redditi PF è esonerato, deve capire una cosa.

In effetti le normali dichiarazioni dei redditi bastano, perché l’INPS grazie alle banche dati dell’Anagrafe Tributaria in autonomia risale ai date che gli servono per conteggiare le prestazioni. Ma se ci sono dei redditi che non vanno inseriti nelle dichiarazioni dell’Agenzia delle Entrate, ecco che il pensionato è comunque costretto ad adempiere.

Ecco perché i pensionati devono adempiere al modello RED

Le pensioni degli italiani spesso sono di importo talmente basso dopo la liquidazione da parte dell’INPS che serve una mano da parte dello stesso istituto. Infatti molte pensioni, basate sui contributi che ha versato il contribuente, sono di importo sotto una determinata soglia.

E l’INPS viene in aiuto di questi soggetti, con delle somme aggiuntive che finiscono con il renderle più dignitose. Si chiamano maggiorazioni sociali e integrazione al trattamento minimo queste somme aggiuntive erogate sulle pensioni dei contribuenti. Ci sono pensionati che prendono per esempio la quattordicesima mensilità, altri che prendono i trattamenti di famiglia per la moglie a carico. Anche queste sono somme aggiuntive alla pensione.

Ed infine ci sono soggetti che prendono prestazioni assistenziali come lo è l’Assegno Sociale. In ogni caso, per tutte queste somme aggiuntive o per prestazioni assistenziali, il titolare è assoggettato al possesso di determinate condizioni reddituali proprie o del suo coniuge. Ecco perché ogni anno l’INPS pretende l’invio del modello RED da parte del pensionato interessato.

Si tratta del modello con cui il pensionato dichiara i propri redditi all’INPS in modo tale che lo stesso Istituto possa calcolare la giusta pensione da erogare o il diritto ad una prestazione. E per le pensioni come dicevamo la scadenza 2025 è imminente.

Invalidi e titolari di prestazioni assistenziali, cosa devono fare e perché

Un altro modello che devono inviare alcuni pensionati e che segue le stesse scadenze per le pensioni del modello RED e quindi del 28 febbraio 2025 riguarda invece i titolari di prestazioni collegate a problematiche di natura fisica, cioè gli invalidi. Ed è un modello che devono inviare anche i titolari di Assegno Sociale. In questo caso parliamo di prestazioni che impongono il modello INV-CIV o il modello ACC AS/PS, che sono i modelli che servono per spiegare all’INPS che il pensionato non è stato ricoverato in strutture a carico dello Stato e che non è stato all’estero. Infatti essendo le prestazioni legate all’invalidità o l’Assegno Sociale delle prestazioni e carattere assistenziale, non sono esportabili all’estero. E nel caso degli invalidi, se c’è un ricovero a carico dello Stato in strutture statali, non si può prendere anche una prestazione a carattere economico.

L’obbligo di questi adempimenti in scadenza il 28 febbraio è da rispettare assolutamente. Perché chi non adempie rischia seriamente di compromettere la fruizione delle prestazioni. Innanzitutto l’INPS può sospendere la prestazione. Nel caso dell’Assegno Sociale per esempio, può sospenderla del tutto. Oppure può sospendere la parte di pensione collegata al reddito, ovvero può levare dal rateo di pensione le maggiorazioni, la quattordicesima, i trattamenti di famiglia e le integrazioni. Per poi passare, se il contribuente non adempie nemmeno dopo i solleciti, alla revoca delle prestazioni. Non prima di aver chiesto allo stesso titolare della prestazione, la restituzione delle eventuali somme di pensione percepite lo stesso in carenza di questi adempimenti.

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