Acqua, dal 2016 al 2024 la tariffa per una famiglia media cresce del +40%, a Catanzaro del +65%

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 


CATANZARO È stato presentato oggi a Firenze il XVI° Rapporto Nazionale sulle tariffe idriche realizzato da Federconsumatori con la collaborazione della Fondazione ISSCON. L’indagine analizza le tariffe aggiornate degli ATO e dei Gestori del servizio idrico integrato nel 2024 per tutti i capoluoghi di regione e rappresenta uno spaccato sulla situazione del sistema idrico nazionale tra criticità, carenze, rincari e qualità del servizio.
Si tratta di un’analisi utile per comprendere come e dove intervenire per preservare una risorsa vitale come quella idrica sempre più preziosa anche alla luce dei cambiamenti climatici e su cui mantenere alta l’attenzione considerato che è entrata nel mirino della speculazione finanziaria.

Il rapporto

Il Rapporto nazionale offre il quadro puntuale sull’andamento del costo dell’acqua per le utenze domestiche negli anni 2016 e 2024 che segna un aumento medio nazionale del 40%. Nel capoluogo calabrese l’aumento è ben oltre la media nazionale e colloca Catanzaro nella terza posizione, a pari merito con Palermo con un +65%, dopo Potenza con +72% e dopo Perugia con +66%. Il costo medio registrato a Catanzaro nel 2024 è pari a 286,26 euro per un consumo medio annuo di 150 metri cubi per una famiglia media di 3 persone, costo che posiziona Catanzaro al disotto della media nazionale di 354,01 euro e sotto lamedia delle città capoluogo del Sud e delle Isole di 329,22 euro.

La posizione di Mimma Iannello, presidente di Federconsumatori Calabria

«In Calabria, si avverte la necessità di portare a compimento il processo di riforma del settore idrico per superare le criticità della frammentazione dei gestori, giungere ad una tariffa unica regionale e ad una efficiente gestione dell’intero ciclo delle acque e risolvere il problema delle reti colabrodo causa di un’enorme dispersione idrica (ISTAT: media nazionale 2022 del 42,4%), degli sprechi e dei tanti disservizi che si registrano in diversi comuni dove l’acqua viene da anni razionata. Inoltre, serve mettere in trasparenza i criteri di lettura dei consumi, della fatturazione e delle tante morosità che si scaricano sui cittadini onesti. Non meno, in questa fase complessa di accadimenti politici, occorre mantenere fermo l’allarme globale sulla gestione delle risorse idriche che non sono infinite e risultano sempre più interconnesse alle politiche di ogni Stato. Per questo, preoccupa il recente oscuramento disposto dal neo Presidente degli Stati Uniti di America di importanti ricerche di allert climatico dai siti istituzionali americani. Allo stesso tempo, preoccupa l’assenza di un’adeguata consapevolezza e attenzione nel nostro Paese dove la più alta percentuale di acqua è destinata alle produzioni e solo una parte ai consumi domestici. Nel nostro Paese si registrano consumi medi pro capite smisurati di 215 litri pro capite al giorno con volumi di erogazioni più elevati al Nord che vanno ben oltre la media europea. I dati Istat evidenziano poi che nel 2021 in Calabria il 51% di cittadini non aveva fiducia nel bere l’acqua di rubinetto contro la media nazionale del 29,4% ed il 43% delle famiglie erano insoddisfatte del servizio.
Il negazionismo climatico, la dispersione delle reti, i disservizi, gli sprechi domestici o i consumi smisuratati nelle attività commerciali o nel sistema delle produzioni, non solo limitano l’accesso certo all’acqua per tanti cittadini ma frenano anche la crescita di una cultura responsabile della gestione e dei consumi che danneggia il presente ed il futuro della disponibilità e dell’accesso alle risorse idriche che vanno invece preservate da ogni rischio incombente. Per questo, serve ad ogni livello un piano strategico dell’acqua considerato che la salvaguardia delle risorse idriche e la gestione efficace, efficiente e sostenibile dei servizi idrici sono comprese tra gli obiettivi del PNRR. Lasciarsi sfuggire questa opportunità sarebbe dannoso considerato che l’acqua ed i servizi annessi, sino alla depurazione, sono alla base dei presupposti delle buone pratiche di sostenibilità ambientale». (redazione@corrierecal.it)

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link