Ci siamo dati appuntamento di fronte alla sede universitaria dei Rizzi, dove siamo stati accolti dai nostri insegnanti ed accompagnati in una grande aula a gradoni per avere subito un assaggio della vita da studenti universitari.
Dopo i saluti iniziali da parte del Prof. Buttussi, che ha organizzato l’evento insieme alle nostre prof.sse, la Professoressa Carla Piazza ci ha guidato in una riflessione collettiva sull’orientamento post diploma. Ci ha chiesto di ricordare il nostro personale processo di scelta della scuola secondaria di secondo grado compreso quello, più recente, della scelta dell’articolazione al termine del biennio. Partendo dal presupposto che in qualche caso le aspettative che avevamo fossero state disattese, ci ha dato qualche prezioso suggerimento per provare a capire se i corsi di laurea dell’area informatica facessero al caso nostro (sono un informatico se…).
Siamo stati quindi suddivisi in gruppi per seguire percorsi differenziati, appositamente progettati in linea con l’indirizzo di studi delle diverse classi dello ZANON.
PERCORSO 1: IA, crowdsourcing, fake news
La prima giornata, è iniziata con un Talk sull’Intelligenza Artificiale (IA), un argomento che sta rivoluzionando il nostro modo di vivere e interagire con la tecnologia. Abbiamo avuto l’opportunità di approfondire i concetti base dell’IA, esplorando come questa tecnologia venga applicata in diversi ambiti. Il Prof. esperto del settore Giuseppe Serra, ha illustrato in modo leggero e coinvolgente i principi dell’IA, stimolando a riflettere sulle potenzialità e le sfide etiche legate all’uso dell’IA.
Un tema altrettanto rilevante nel contesto della comunicazione attuale è stato quello del Talk su crowdsourcing e fake news. Durante l’incontro, abbiamo analizzato come l’informazione viene raccolta e diffusa online, con particolare attenzione ai pericoli legati alla disinformazione e alla manipolazione delle notizie. Il Prof. Stefano Mizzaro ha esplorato come il crowdsourcing possa essere una risorsa utile per contrastare la diffusione di notizie false. La conferenza ci ha permesso di riflettere sulle proprie abitudini di consumo delle informazioni e sull’importanza di sviluppare il pensiero critico.
La seconda giornata ha preso avvio con una visita al Lab Village, un’area dedicata alla collaborazione tra l’università e numerose imprese che operano nel campo della ricerca e dell’innovazione. Questa realtà è un punto di incontro privilegiato tra il mondo accademico e quello industriale, dove le idee si trasformano in progetti concreti.
Successivamente, gli studenti sono stati guidati attraverso tre laboratori distinti, che hanno offerto una panoramica approfondita su temi di grande attualità nel mondo dell’informatica.
Il primo laboratorio visitato si è concentrato sull’utilizzo dei droni e dei ROV (Remotely Operated Vehicles) subacquei. Sotto la guida del Prof. Ivan Scagnetto, gli studenti hanno esplorato le applicazioni in diversi ambiti di queste tecnologie, che stanno trasformando settori come l’ingegneria, la ricerca scientifica e la sicurezza. Il Prof. Scagnetto ha fornito una panoramica sui fondamenti di questi strumenti, illustrando le tecniche di programmazione utilizzate per governare droni e ROV in ambienti estremi e complessi.
Il secondo laboratorio ha avuto come protagonista la crittografia, un campo fondamentale per la sicurezza delle informazioni digitali. Il team dei MadrHacks, che è un team di hacker etici dell’Università di Udine, ha accompagnato gli studenti in un affascinante viaggio alla scoperta delle diverse tecniche di crittografia utilizzate per proteggere dati sensibili. Gli studenti sono stati fin da subito catturati e coinvolti in un avvincente game, che li ha sfidati a decriptare una stringa per risolvere un misterioso enigma. Successivamente, tramite una dimostrazione pratica, hanno potuto verificare quanto sia importante proteggere la propria password per evitare la violazione di privacy.
Nel terzo laboratorio gli studenti hanno avuto l’opportunità di sperimentare un laboratorio innovativo incentrato sulla realtà aumentata (AR) e sulla realtà virtuale (VR). I ricercatori universitari hanno illustrato come queste tecnologie stiano rivoluzionando numerosi ambiti, dalla medicina all’educazione, dal design all’intrattenimento. Attraverso dimostrazioni pratiche, gli studenti dell’Istituto Zanon hanno potuto provare in prima persona le applicazioni immersive di AR e VR, comprendendo le potenzialità di queste tecnologie non solo nell’ambito ludico, ma anche nelle simulazioni professionali e didattiche.
Dopo una breve pausa, gli studenti si sono spostati verso il campo dell’ingegneria gestionale, dove hanno partecipato a una lezione tenuta dal Prof. Andrea Schaerf. Il tema trattato è stato l’ottimizzazione della gestione dei progetti, un aspetto cruciale per l’efficace realizzazione di qualsiasi iniziativa aziendale. Il Prof. Schaerf ha illustrato come gli algoritmi possano essere applicati per ottimizzare le risorse e i tempi nella gestione di progetti complessi, un argomento che ha suscitato grande interesse tra gli studenti, che hanno potuto vedere come la teoria si applica nella pratica gestionale.
PERCORSO 2: scienza dei dati, crittografia
Nel corso della prima giornata, il nostro gruppo, che comprendeva entrambe le classi dell’articolazione Sistemi Informativi Aziendali e due classi dell’articolazione Relazioni Internazionali per il Marketing, si è recato in un’aula multimediale per partecipare al seminario del Professor Eddy Maddalena sulla Scienza dei Dati.
Nonostante qualche piccola distrazione (nel mezzo del seminario sono uscite le pagelle!) siamo riusciti a seguire con interesse la spiegazione del professore che ha sottolineato la grande importanza della comunicazione visiva dei dati, facendoci capire che il Data Scientist non si occupa solo di “macinare numeri”, ma deve saper presentare i risultati ottenuti in modo efficace e convincente, e per questo deve conoscere tutte le strategie proprie delle scienze della comunicazione per “convincere e non lasciarsi convincere” dal come i dati vengono presentati.
Non sono mancati esempi interessanti di analisi di dati open che sono serviti come spunto per mostrare quante cose si possono imparare dai dati (è possibile riconoscere la sottospecie di pinguino solo dal peso o dalle misure del becco?) anche grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale. Verso la fine della presentazione il professore ci ha mostrato degli strumenti online gratuiti e pronti all’uso (Google Colab) per manipolare facilmente i dati con poche righe di codice Pyhton.
Dopo una breve pausa al bar dell’Università, la mattinata è proseguita con la visita del Lab Village, dove abbiamo avuto la possibilità di toccare con mano strumentazione all’avanguardia e avere un assaggio della vita da tesisti e ricercatori.
Nella seconda giornata abbiamo partecipato a due seminari: Viaggio nella crittografia tenuto dal Professor Agostino Dovier, e Algoritmi per l’ottimizzazione della gestione dei progetti tenuto dal Professor Andrea Schaerf.
Il seminario del Professor Dovier è stato un’immersione completa nel mondo affascinante e complesso della crittografia, dalla sua storia più antica fino alle sfide più recenti.
Il professore ha iniziato il suo intervento tracciando le origini della crittografia, mostrandoci come già nell’antichità le civiltà sentissero il bisogno di proteggere le proprie comunicazioni. Ci ha poi guidato attraverso i primi sistemi di cifratura, come i cifrari a sostituzione monoalfabetica (come il cifrario di Cesare), e i cifrari polialfabetici, come il cifrario di Vigenère.
Questi sistemi, sebbene semplici, hanno posto le basi per sviluppi più complessi, come la macchina Enigma, utilizzata dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale e il One-Time Pad, utilizzato durante la Guerra Fredda, un sistema teoricamente inattaccabile ma di difficile applicazione pratica.
Uno dei momenti più interessanti del seminario è stato dedicato alla crittografia asimmetrica anche detta crittografia a chiave pubblica, un paradigma rivoluzionario che ha permesso di risolvere il problema dello scambio sicuro delle chiavi, e a Phil Zimmermann, che negli anni ‘90 creò PGP (Pretty Good Privacy) e lo distribuì come software libero, rischiando di essere incarcerato (perché grazie al suo algoritmo tutti, compresi i terroristi, potevano comunicare in segreto).
Il professor Dovier ha sottolineato l’importanza di continuare a ricercare nuovi algoritmi e di affrontare le nuove sfide poste dalla crescente potenza di calcolo dei computer quantistici.
Il seminario del Professor Shaerf ci ha fatto sperimentare una vera lezione di Ingegneria Gestionale.
Ha introdotto l’argomento facendoci immaginare di dover costruire una casa. Per portare a termine questo progetto, abbiamo bisogno di diverse attività: scavare le fondamenta, alzare i muri, mettere il tetto, installare gli impianti, ecc. Ognuna di queste attività richiede un certo tempo e dipende da altre. Per esempio, non possiamo mettere il tetto prima di aver costruito le mura.
Il CPM (Critical Path Method) è come una mappa stradale per questo progetto. Ci aiuta a capire quale sia il percorso più lungo e più critico per completare la casa. In altre parole, ci indica quali sono le attività che, se ritardate, fanno slittare l’intera consegna della casa e ci aiuta a determinare le date limite in cui le attività possono partire per finire nei tempi previsti.
Ci ha mostrato un software che pianifica le attività: senza vincoli sulle risorse, anche con un numero molto grande di fasi (5000), trova la soluzione velocemente. Introducendo vincoli sulle risorse (solo un team di muratori, un unico macchinario, ecc.) diventa molto difficile già con 100 fasi: l’algoritmo deve provare tantissime strade diverse prima di trovare quella giusta, ci potrebbero volere anni e una potenza di calcolo molto grande, ci si accontenta pertanto di soluzioni sub-ottimali.
Conclusioni
Queste due giornate all’Università di Udine sono state un’esperienza preziosa e stimolante, che ci ha permesso di esplorare diversi ambiti dell’informatica e dell’ingegneria gestionale, confrontandoci con esperti del settore. Le attività pratiche e i seminari ci hanno offerto spunti di riflessione utili per il nostro futuro accademico e professionale. Torniamo a scuola con nuove conoscenze, maggiore consapevolezza e, per alcuni di noi, una direzione più chiara per il percorso post-diploma.
Rebecca Procia (4A AFM) e Emily Marinig (4B SIA)
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