ISDE – MEDICI PER AMBIENTE * INQUINAMENTO ATMOSFERICO: «È UN’EMERGENZA SANITARIA. NECESSARIE MISURE URGENTI PER TUTELA SALUTE PUBBLICA»

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10.28 – martedì 4 febbraio 2025

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

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ISDE Italia: l’inquinamento atmosferico è un’emergenza sanitaria. Necessarie misure urgenti per la tutela della salute pubblica. Pubblicato il nostro position paper. L’inquinamento atmosferico è il principale rischio ambientale per la salute pubblica in Europa e in Italia. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni anno nel mondo circa 8,1 milioni di persone muoiono prematuramente a causa dell’aria inquinata, mentre l’Agenzia Europea dell’Ambiente stima che solo nel nostro Paese l’esposizione agli inquinanti atmosferici provochi decine di migliaia di decessi prematuri all’anno.

L’Associazione Medici per l’Ambiente – ISDE Italia ha pubblicato un nuovo Position Paper sull’inquinamento atmosferico, curato dal dott. Paolo Bortolotti, membro della Giunta Esecutiva ISDE Italia, e con il contributo di numerosi esperti e ricercatori. Il documento, che segue il “Webinar di aggiornamento sui principali problemi connessi all’inquinamento dell’aria per una strategia comune” , offre un’analisi approfondita sugli effetti dell’inquinamento sulla salute, sulle fonti di emissione e sulle strategie di mitigazione, proponendo anche una “cassetta degli attrezzi” per intervenire a livello locale con azioni di advocacy.

 

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Al fine di supportare le iniziative di advocacy ISDE Italia, anche in collaborazione con l’Osservatorio Mobilità Urbana Sostenibile della Clean Cities Campaign, dall’inizio del 2025 ha iniziato a rilevare i dati diffusi dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria in molte città italiane, per quanto riguarda le medie giornaliere relative alle polveri sottili ed al biossido di azoto. Inquinanti per i quali le Linee Guida OMS del 2021 e la Direttiva Europea individuano specifici limiti da non superare.

 

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Le Sezioni di ISDE Italia, in collaborazione anche con la rete di associazioni presenti sul territorio che fanno capo alla Clean Cities Campaign, promuoveranno iniziative di sensilibilizzazione della popolazione e delle amministrazioni locali, in presenza del superamento dei valori di riferimento OMS ed europei di questi inquinanti, al fine di adottare le opportune iniziative per ridurre l’inquinamento atmosferico.

 

 

Un rischio sanitario e ambientale sottovalutato

L’inquinamento atmosferico è responsabile dell’aumento di patologie respiratorie, cardiovascolari e neurodegenerative, oltre ad avere effetti negativi sulla salute riproduttiva e sullo sviluppo infantile. Il Position Paper sottolinea come gli attuali limiti di legge dell’UE – pur essendo stati recentemente ridotti con la nuova Direttiva sulla qualità dell’aria (ottobre 2024) – rimangano superiori ai valori di sicurezza indicati dall’OMS e, soprattutto, entreranno in vigore solo nel 2030.

“Non possiamo permetterci di aspettare il 2030 per ridurre l’inquinamento dell’aria. Servono azioni immediate e misure più restrittive per proteggere la salute pubblica”, dichiara Paolo Bortolotti, co-autore del documento.

 

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Principali fonti di inquinamento: traffico, inceneritori e biomasse

Il Position Paper analizza nel dettaglio le principali fonti di emissione, evidenziando il peso di settori specifici:

• Traffico stradale e trasporti: particolarmente critici per le emissioni di NO₂ e PM, in particolare nelle città.• Inceneritori e impianti di cremazione: contribuiscono all’inquinamento da particolato e diossine, con possibili effetti sulla salute umana.• Combustione di legna e biomasse: fonte di inquinamento domestico sottovalutata, con impatti sulla qualità dell’aria indoor e outdoor.• Settore agricolo e allevamenti intensivi: legati alla produzione di ammoniaca e polveri sottili.• Trasporto navale e aereo: inquinanti emessi soprattutto nelle aree portuali e nei pressi degli aeroporti.

 

 

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Effetti sanitari confermati da studi epidemiologici

L’inquinamento atmosferico è stato riconosciuto come causa diretta di:

• Malattie respiratorie croniche (asma, BPCO, infezioni polmonari);• Patologie cardiovascolari (infarto, ictus, ipertensione);• Disturbi neurologici (demenza, Parkinson, alterazioni cognitive nei bambini);• Tumori polmonari e aumento del rischio di altre neoplasie.

L’analisi dei dati epidemiologici conferma che non esiste una soglia di sicurezza: anche concentrazioni di inquinanti inferiori ai limiti normativi possono causare danni alla salute.

 

 

Impatto economico e costi per la società

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Oltre ai danni sanitari, il Position Paper evidenzia il costo economico dell’inquinamento atmosferico, stimato in 1.400 miliardi di euro all’anno in Europa. Questi costi derivano da:

• Aumento delle spese sanitarie per il trattamento delle malattie legate all’inquinamento;• Perdite di produttività del lavoro a causa di assenze per malattia;• Danni agli ecosistemi, con riduzione della produttività agricola e forestale;• Impatto sul turismo e sulla qualità della vita nelle città più inquinate.

 

 

Le richieste di ISDE: azioni concrete per ridurre l’inquinamento

ISDE chiede alle istituzioni italiane ed europee di adottare misure urgenti, tra cui:

Recepire immediatamente i limiti di qualità dell’aria OMS, senza aspettare il 2030.
Ridurre drasticamente l’uso di combustibili fossili, incentivando le energie rinnovabili e la mobilità sostenibile.
Potenziare il monitoraggio della qualità dell’aria, con sistemi di allerta efficaci per la popolazione.
Promuovere campagne di sensibilizzazione per ridurre l’uso di biomasse e migliorare l’efficienza energetica degli edifici.
Aumentare il ruolo della sanità pubblica nella prevenzione e nel monitoraggio delle patologie legate all’inquinamento.
“Proteggere la salute pubblica significa ridurre subito le emissioni e adottare politiche più ambiziose”, conclude Roberto Romizi, Presidente ISDE Italia. “Chiediamo alle istituzioni di agire con urgenza per garantire un’aria più pulita e una migliore qualità della vita per tutti i cittadini”.

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