L’università Liuc inaugura l’anno accademico nel segno di AI e made in Italy

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Utim’ora news 3 febbraio ore 20

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Tre nuovi master universitari su fintech, made in Italy e intelligenza artificiale. E ancora, la creazione di un doppio titolo di laurea magistrale in Economia e Ingegneria e di un nuovo dottorato di ricerca in Business Administration. Questi i piani per rafforzare l’offerta formativa dell’università Liuc di Castellanza (Varese), presentati ieri in occasione dell’apertura dell’anno accademico dal rettore, Anna Gervasoni, che è anche direttore generale di Aifi, l’associazione di categoria del private equity, private debt e venture capital.

La strategia dell’ateneo

La stella polare strategica dell’ateneo e di Gervasoni prevede lo sviluppo di quattro linee guida: innovazione, internazionalizzazione, vicinanza alle imprese, apertura e valorizzazione delle sinergie tra la scuola di Economia, la scuola di Ingegneria, la Business School e il dottorato. «Siamo un ateneo internazionale», ha detto Gervasoni, «con 146 università partner nel mondo e 14 doppi titoli, con percorsi di laurea in italiano e in inglese per tutti i corsi. Vogliamo potenziare ulteriormente questa nostra caratteristica. Da quest’anno abbiamo iniziato il recruitment all’estero di studenti, per portare ancora più internazionalizzazione nella vita on campus». La numero uno dell’università lombarda ha quindi speso alcune parole per denunciare un problema tutto italiano: quello della fuga dei cervelli all’estero. Ma l’inversione di tendenza è possibile: «Dobbiamo puntare con forza ad un progetto per i giovani che coinvolga il mondo del lavoro, le istituzioni e la politica. Dobbiamo poter trattenere ragazze e ragazzi che educhiamo nel nostro Paese. Formarli perché possano trovare opportunità nel mondo ma dare loro ampie possibilità di collocarsi con ancor più soddisfazione in Italia». Attenzione particolare è stata quindi rivolta a chi è costretto a lasciare la carriera universitaria o nella ricerca per ragioni familiari, ad esempio per l’arrivo di figli o figlie. «Abbiamo varato un regolamento per i neo-genitori, in analogia a quello che abbiamo già per gli sportivi, che prevede agevolazioni e supporto per conciliare studio e vita», ha annunciato il rettore nel suo discorso.

Il ruolo di Cdp per il sistema Italia

A fianco a Gervasoni, sono intervenuti i rappresentanti della politica e delle istituzioni economico-finanziarie. A cominciare da Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cassa Depositi e Prestiti. «L’Europa», ha detto il top manager di Cdp, «si trova tra due fuochi – gli Stati Uniti e la Cina – in merito a tematiche centrali come l’innovazione tecnologica». Lo scorso fine settimana, ha ricordato Gorno Tempini, «l’amministrazione Trump ha inaugurato una stagione di dazi, una sfida a livello mondiale. Ma il tema dei dazi riflette anche le dinamiche tra le potenze mondiali: l’America cresce, l’Europa fa molta fatica al punto da rimanere ferma in termini di pil». Questo, ha osservato, «ci impatta in tantissimi modi: se parlassimo di sostenibilità e di tecnologia siamo a un crocevia, da un lato con gli Stati Uniti che hanno annunciato l’uscita dagli Accordi di Parigi e dall’altro con i soliti Usa e Cina che sono in netto vantaggio. In mezzo ci siamo noi, ma a mio avviso la parola fine per l’Europa è lungi dall’essere scritta».

Questo anche grazie ad attori come la Cassa. «Il credito alle imprese sta scendendo da cinque anni di fila in termini assoluti, di circa 50 miliardi. Nello stesso periodo, in Cassa è salito di 20 miliardi. Prosegue il lavoro di Cdp di muoversi in controtendenza a quei trend strutturali che porterebbero all’indebolimento del Paese», ha spiegato il presidente. D’altro canto, «del ruolo dello Stato nell’economia si è parlato abbastanza, a mio avviso non c’è una ricetta predefinita. Piuttosto, è importante valutare come lo Stato agisce a supporto delle imprese».

Il rapporto con le imprese del territorio

Oltre all’aspetto finanziario, anche altre realtà contribuiscono a supportare lo sviluppo economico del tessuto imprenditoriale. Tra queste proprio le università e, in particolare, la Liuc «contribuisce con 80,6 milioni di euro a livello di impatto locale grazie alle attività di ricerca, didattica, struttura e di terza missione, e per oltre 130 milioni a livello regionale», ha sottolineato presidente dell’Ateneo, Riccardo Comerio.

Presenti infine il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, che ha aperto i lavori, e la presidente di Crui (Conferenza Rettori Università Italiane), Giovanna Iannantuoni: «Non bisogna dimenticare», ha detto, «il ruolo cruciale che gli atenei svolgono nello sviluppo e nella crescita dei territori, in quanto fucine cruciali di cultura, relazioni sociali e innovazione». (riproduzione riservata)



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