nella zona c’era un villaggio Neolitico e le tombe a Tholos

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Grotte (cittadini e amministrazione ndr) ha già detto “no”. E lo ha fatto all’unanimità. “No” al progetto – presentato dalla società Rwe di Roma alla Regione – per la creazione di un parco eolico denominato Grotte/Racalmuto. Adesso, arrivano le interrogazioni parlamentari alla Regione e al ministero dell’Ambiente.

L’impianto – da realizzare sulle colline delle contrade Fontana Amara, Quattro Fanaite e Cannatone – sarebbe da 30 Mw, composto da cinque aerogeneratori.

Previsti pali alti 190 metri e profondi 28 metri con centinaia di metri cubi di calcestruzzo per la loro fondazione, in una vasta area dove vi sono numerose ex-miniere di zolfo sin dall’epoca Romana, con forni Gill, discenderie, gallerie scavate a mano sino al 1965. “Forte impatto visivo, nonché rumore delle pale dei cinque aerogeneratori – ha messo subito in chiaro Antonio Salvaggio, ex comandante della polizia municipale di Grotte – . Nessuno ha evidenziato il passaggio di stormi di uccelli che ogni anno attraversano la zona sia in inverno che in estate che possiamo documentare con i video. La cittadinanza e l’amministrazione non è stata coinvolta se non a fatto compiuto da organismi superiori”. L’appello lanciato all’assessore regionale è uno soltanto: “Visitare i luoghi prima di dare il proprio parere e accertare la documentazione storica attraverso il corpo delle miniere di Caltanissetta”. 

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Il progetto del parco eolico Racalmuto-Grotte

Il parco eolico dovrebbe sorgere quasi sulla sommità delle colline delle contrade Fontana Amara, Quattro Fanaite e Cannatone, nella zona Nord dei territori di Grotte e Racalmuto. Previsti cinque aerogeneratori con pale eoliche da 6 Mw per un totale di 30 Mw ed opere accessorie: piazzole di montaggio e manutenzione, strade di servizio per il collegamento alla viabilità esistente, una cabina di trasformazione di energia elettrica, interramento di cavidotti sulle strade urbane per circa 17 km nei comuni di Racalmuto, Grotte, Comitini, Aragona e Favara. Cavidotti che trasporteranno energia elettrica a circa 90 ampere,

determinando quindi la creazione di eventuali possibili campi elettromagnetici lungo strade ed abitazioni. Tanto è emerso durante la seduta del consiglio comunale di Grotte. Le torri eoliche previste nel progetto sono alte complessivamente 180 metri, avranno una fondazione consistente in enormi pali in cemento armato del diametro di 1,2 metri e profonde circa 24 metri, giusto per avere contezza delle dimensioni di ogni singola torre eolica si pensi a un palazzo di 60 piani. Il parco avrà una distanza dal centro storico di 2,4 km e dalla periferia dell’abitato di 1,4 km. Riguardo all’eventuale impatto paesaggistico bisognerebbe considerare che le colline interessate sono per buona parte gessose e calcaree e di per sé costituiscono un bene paesaggistico da preservare.

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Tutte le criticità

L’eventuale installazione di questi enormi aerogeneratori modificherebbe – è emerso sempre durante la seduta del consiglio comunale di Grotte – la visione del paesaggio tradizionale frutto di millenni di azione dell’uomo che ha lasciato tracce importanti del suo abitare e lavorare: fontane, “robbe”, muretti a secco, zolfare, calcare di gesso, oltre che coltivazioni agricole ed arboree. L’area in cui dovrebbe realizzarsi l’investimento, dice, ricade in una zona di interesse archeologico per la presenza di un villaggio neolitico dell’età del rame di ‘Serra del Palco’, nonché delle ‘tombe a Tholos di Monte Campanella’ i cui reperti sono custoditi nel museo Arturo Petix di Milena. “Appare dovuta quindi la verifica della fascia di rispetto dei beni archeologici paesaggistici di notevole interesse pubblico. Si chiede di verificare il passaggio e l’intersecazione della rete elettrica con la rete gas metano insistente nelle zone interessate dal passaggio dell’elettrodotto. Tale circostanza, dice, risulta essere di primaria importanza in quanto le norme tecniche di precauzione rendono necessaria una distanza minima dalle reti gas metano. In merito alle emissioni acustiche è stato ipotizzato un notevole potrebbe essere il rumore generato dal movimento delle pale eoliche che avranno un diametro del rotore di circa 150 metri. Il rotore eolico produce rumore sia ad alta che a bassa frequenza: il rumore ad alta frequenza è dovuto sia alla componente del moltiplicatore di giri della pale eolica che anche allo scorrimento della stessa nell’aria. Nelle zone in cui dovrebbe sorgere il parco eolico, finalizzato alla produzione di energia elettrica, ci sono alcune aziende agricole che svolgono attività di coltivazione di vigneti, uliveti e mandorle nonché diversi immobili destinati a civili abitazione che potrebbero avere delle esternalità negative”. Per il consiglio comunale di Grotte sono importanti le energie rinnovabili e il loro sviluppo, “ma si deve essere altrettanto consapevoli che qualsiasi investimento sia privato o pubblico nell’ambito delle energie rinnovabili deve essere valutato facendo riferimento agli impatti ambientali”, è stato evidenziato. 

Le interrogazioni parlamentari a Palermo e Roma

“La salute dei cittadini e la bellezza del nostro territorio rappresentano un bene primario da tutelare con impegno e determinazione”, ha scritto il deputato segretario all’Ars Rosellina Marchetta che ha presentato un’interrogazione parlamentare per la sospensione del progetto. “Occorre fare chiarezza – sottolinea -mettendo al primo posto la salute pubblica e la tutela e la salvaguardia del patrimonio ambientale e culturale. Nessuna contrarietà e nessun pregiudizio – conclude la parlamentare agrigentina – alle energie alternative e rinnovabili, ma la salute dei cittadini e la bellezza del territorio rappresentano un bene primario”. 

Interrogazione parlamentare presentata, al ministero dell’Ambiente, anche dai deputati del Pd: Iacono, Provenzano, Barbagallo, Marino, Porta e Simiani: “La realizzazione di quell’impianto pone numerosi problemi: sottrazione di superfici agricole, impatto sul paesaggio e sulla natura poiché verrebbe costruito sulle ex miniere di zolfo, una zona che meriterebbe piuttosto di essere trasformata in parco minerario per custodirne il patrimonio geologico, mineralogico e storico minerario. Lo sviluppo delle rinnovabili è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, ma la transizione energetica deve essere equilibrata e inclusiva, – hanno evidenziato i parlamentari del Pd – promuovendo soluzioni che garantiscano una reale e verificabile integrazione tra produzione energetica e garanzie di tutela del paesaggio e delle produzioni agricole”. 

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