Calcio, caos normativo per i procuratori sportivi

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Nel panorama degli agenti sportivi, la relazione tra la Fifa e i sistemi nazionali, in questo caso quello italiano gestito da Coni e Figc, è stata negli ultimi anni assai complessa. Si è passati da una disciplina di competenza di Fifa e Figc a una esclusivamente in capo alla normativa statale, fino ad un’altra ancora ripartita tra Coni e Figc sotto l’egida di una norma nazionale. Il continuo susseguirsi di cambiamenti normativi ha creato una situazione frammentata, che ha reso difficile per gli operatori del settore muoversi con certezza. Il mancato allineamento delle normative nazionali con quelle internazionali, infatti, contribuisce tuttora a un quadro giuridico poco chiaro e difficile da interpretare, in Italia e a livello europeo.

Il regolamento Fifa e le sue conseguenze

Dal 2015 al 2018, la Fifa ha deciso di delegare alle singole federazioni nazionali la regolamentazione della figura dell’agente sportivo, di fatto deregolamentando tale figura a livello internazionale. Ogni federazione ha agito così autonomamente, senza seguire un protocollo comune. Questo approccio ha causato disomogeneità nelle regole, rendendo difficile per gli agenti operare in modo coerente da un Paese all’altro.

Nel 2022, la Fifa ha reintrodotto un proprio regolamento, nel tentativo di uniformare la disciplina della professione. Tuttavia, queste nuove regole sono state oggetto di numerosi ricorsi legali, in particolare per quanto riguarda i tetti sulle commissioni e le modalità di pagamento, il divieto di rappresentanza multipla, gli obblighi di assoggettamento alle norme Fifa e quelli relativi alla comunicazione e alla divulgazione dei dati.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Poco dopo l’adozione del regolamento, però, la Corte di giustizia europea ha sospeso temporaneamente alcune di queste disposizioni, lasciando in sospeso molte questioni in attesa di una pronuncia definitiva. In questo panorama, il nuovo regolamento Fifa entrato in vigore il 1° gennaio 2025 contiene poche modifiche davvero rilevanti. Una di queste riguarda la prova d’esame di accesso alla professione. Dapprima delegata alle singole federazioni, con test a risposta multipla, questa è ora rimandata ad apposita circolare, il che potrebbe comportare un passaggio alla competenza della Fifa per l’organizzazione e per la definizione delle modalità d’esame.

Il sistema italiano: tra ritardi e incertezze

Parallelamente, anche a livello nazionale il panorama normativo si è ulteriormente complicato. Infatti, da un lato la legge italiana ha introdotto nel 2018 l’obbligo di sostenere prove selettive per poter esercitare la professione, cercando di inquadrare in maniera più definita la figura dell’agente.

Dall’altro, nel 2021, la riforma dello sport, con il decreto legislativo n. 37, ha provato a rimodellare e regolamentare definitivamente la professione a tutti i livelli sportivi. Oggi mancano ancora i decreti attuativi per definire le modalità operative, che avrebbero dovuto essere emanati entro nove mesi dall’entrata in vigore del decreto legislativo. Questo ritardo ha creato un vero e proprio vuoto normativo. Questa incertezza mette in difficoltà la Figc che non ha ancora potuto adottare il nuovo regolamento Federale.

Il rischio, dunque, è che l’Italia, pur avendo cercato di regolamentare la professione, si trovi nel limbo con una normativa incompleta e in attesa di definizione. La Figc, da parte sua, non può far altro che attendere la pubblicazione dei decreti attuativi per poter cercare di armonizzare la normativa interna con quella Fifa.

Proprio in ragione di ciò e per non creare nuova confusione la Federazione ha scelto di non intervenire tempestivamente, probabilmente per evitare di alimentare ulteriori conflitti con la Fifa o altre federazioni.

La situazione in Europa

La questione dell’assenza di uniformità normativa non riguarda solo l’Italia. In Europa, ogni Paese ha affrontato la regolamentazione degli agenti sportivi in modo autonomo. Ad esempio, Spagna e l’Inghilterra non hanno introdotto regole specifiche per gli agenti. Al contrario, nazioni come la Francia hanno adottato regolamenti ad hoc.

Questa disparità crea non solo confusione per gli agenti, che devono adattarsi a normative differenti in base al Paese, ma anche un ambiente normativo instabile. La mancanza di una regolamentazione uniforme rallenta lo sviluppo di un mercato integrato.

La sfida dell’armonizzazione

La Fifa e le federazioni nazionali, inclusa la Figc, stanno lavorando per creare un sistema normativo che armonizzi le leggi internazionali con quelle nazionali. La creazione di regole comuni a livello europeo è fondamentale per garantire un mercato più stabile e professionale. Un sistema normativo uniforme, che superi le barriere giuridiche tra Paesi, permetterebbe di ridurre la complessità e favorirebbe la crescita degli agenti sportivi come professionisti riconosciuti. Un contesto più chiaro e definito è fondamentale per costruire un ambiente regolatorio che tuteli gli interessi degli atleti, delle società sportive e degli stessi agenti.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link