La mano della Palazzo nell’operazione e tre verbi su Itri. Il feeling di FdI con la Lega. Il nome di Fargiorgio che torna a circolare
Non solo Forza Italia. Ad Itri anche i Fratelli d’Italia hanno iniziato le loro consultazioni in vista del voto amministrativo di primavera. Con tre verbi da coniugare all’infinito: “Ascoltare, mediare laddove possibile e poi decidere”. A promuoverle, dopo l’esito del Congresso comunale tenuto dieci giorni fa, è stato l’assessore regionale all’Ambiente e Turismo Elena Palazzo.
Ha lasciato fare al neo portavoce cittadino Simone Di Mascolo, affiancato dal rinnovato coordinamento comunale. (Leggi qui: Di Mascolo mostra i muscoli ma tende la mano a Forza Italia).
Più feeling che con gli azzurri
È una percezione: in vista delle elezioni anticipate di giugno Fratelli d’Italia sembra aver trovato una sintonia nella Lega. Agevolata forse dalla circostanza che il suo coordinatore comunale Raffaele Mancini sia legato all’assessore regionale Palazzo da una comune militanza politica iniziata nel Msi e proseguita in Alleanza Nazionale.
Feeling che la stesso Fdi non sembrava aver ritrovato nell’incontro dei giorni scorsi con Forza Italia. Tra i due Partiti c’è ancora il solco scavato un anno fa: quando Fratelli d’Italia ha revocato la fiducia al sindaco (quattro volte) Giovanni Agresti facendo cadere l’amministrazione nella quale c’era Forza Italia. E portando Itri alle elezioni anticipate per la terza volta di fila.
E se in politica le parole hanno un valore, l’hanno dichiarato per iscritto gli stessi Di Mascolo e Mancini. “Abbiamo stabilito la visione comune per il paese: recidere ogni collegamento col passato e con i vecchi metodi, affinché Itri non venga più commissariata. Nessun uomo solo al comando – quindi – ma condivisione di programmi per lo sviluppo economico e sociale della città”. Se le parole hanno un senso politico, il percorso verso un patto che coinvolga anche Forza Italia è stretto ed in salita.
Requiem per alleanza?
Le velenose dichiarazioni di Di Mascolo e Mancini messe per iscritto al termine dell’ultimo incontro dell’altra sera sembrano un bis del “requiem” intonato 10 mesi fa nell’aula consiliare da Elena Palazzo. Quello per dare, all’epoca, il benservito a Giovanni Agresti e la sua amministrazione.
Ora nel loro mirino sembra esserci lo stato maggiore di Forza Italia. Che le sue consultazioni “esclusivamente partitiche” (ha escluso le civiche) le ha concluse lunedì incontrando la delegazione del Movimento Cinque Stelle.
Tra i due principali soci del centrodestra all’ombra del castello medioevale continua ad esserci diffidenza di vedute. Una distanza da Forza Italia che i coordinatori di FdI e Lega evidenziano. Dicendo “Fratelli d’Italia e Lega sono già compatti in questa sfida. Dare risposte concrete ai cittadini, mettendo al centro i principi di buon governo, trasparenza e sviluppo per Itri”.
Pur nelle diversità – e mantenendo ciascuno la propria autonomia – i coordinatori comunali di Fratelli d’Italia e Lega – Di Mascolo e Mancini hanno fatto sapere di aver “messo in campo una strategia comune, aperta a tutti i Partiti – che restano centrali – e alle forze civiche che vogliono dare il proprio contributo”.
affinità e remore
Quest’ultima considerazione potrebbe condurre verso la la svolta per la definizione del candidato sindaco in una coalizione solida da presentare alle urne. Come? Raffaele Mancini ha un’affinità con il penultimo sindaco di Itri Antonio Fargiorgio per via della storia familiare e professionale. Mancini potrebbe portare al tavolo il suo nome proponendolo come candidato a sindaco per conto di una lista civica a guida Fdi-Lega.
L’accordo politico ed elettorale era pronto – a quanto pare – da settimane. Ma Elena Palazzo non avrebbe gradito alcune “deviazioni” compiute dall’ex capogruppo di Itri Facciamo Futuro. Quali? La scelta di alcune candidature nella sua componente civica ed alcuni ammiccamenti fatti da Fargiorgio nel frastagliato arcipelago progressista di Itri.
Due su tutti: con Avs (l’ex assessore Luca Iudicone) e con la componente più sinistra del Partito Democratico, quella guidata dalla stessa segretaria comunale Paola Ruggieri.
Raffaele Mancini ha deciso “ben volentieri” di indossare i panni dell’Indiana Jones in salsa aurunca. Ma sa, per primo, che la sabbia nella clessidra di Elena Palazzo non è infinita. E anche l’avvocato Antonio Fargiorgio ne è consapevole.
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