I benefici del fotovoltaico per la biodiversità

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Tempo di lettura: 3 minuti

֎Il report Wwf contiene diverse prove di come il fotovoltaico possa contribuire ad una produzione di energia compatibile con la salvaguardia della natura con vantaggi per tutti, persone comprese֎

Dalle piante agli insetti impollinatori, passando per il suolo e i piccoli vertebrati. Il fotovoltaico non è solo uno dei principali motori della transizione energetica, ma può anche portare numerosi benefici alla biodiversità. Questo quanto venuto fuori dallo studio redatto dal Wwf «Un’energia che fa bene alla natura: i benefici del fotovoltaico per la biodiversità». Il report, curato da Valerio Renzoni, entomologo e coordinatore Clima ed Energia di Wwf YOUng, la community dei giovani del Wwf Italia, contiene diverse prove di come il fotovoltaico possa contribuire ad una produzione di energia compatibile con la salvaguardia della natura con vantaggi per tutti, persone comprese.

Come introduce lo studio, il binomio tra cambiamento climatico e perdita di biodiversità racchiude la sfida più grande del nostro secolo. Il cambiamento climatico sta causando gravi conseguenze in tutto il Pianeta e, insieme alla riduzione degli habitat, al sovrasfruttamento delle risorse, all’inquinamento e alla diffusione delle specie aliene è tra le principali cause della perdita di biodiversità a livello mondiale. Tale perdita di biodiversità mina la persistenza e la funzionalità di ecosistemi sani, i quali sono fondamentali, tra l’altro, anche per il naturale assorbimento e stoccaggio del carbonio. Ciò contribuisce in modo significativo alla crisi climatica che minaccia la salute del Pianeta e dei suoi abitanti, umanità compresa. Per interrompere questo circolo vizioso è anzitutto necessario intervenire direttamente alla fonte, ovvero, eliminare i combustibili fossili, principali responsabili delle emissioni di gas serra.

Il testo del primo Global Stocktake, il meccanismo di monitoraggio sullo stato di avanzamento delle politiche climatiche e utile all’implementazione dei piani d’azione climatica deciso dalle 198 nazioni partecipanti a conclusione della ventottesima Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico (Cop28), ha stabilito il «transitioning away» dai combustibili fossili per raggiungere zero emissioni nette di carbonio entro il 2050. Inoltre, esistono già soluzioni energetiche che possono contribuire ad affrontare le crisi del clima e della biodiversità. Proprio per questo, lo stesso accordo impegna gli Stati a «triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare la media globale del tasso annuo di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030».

Sebbene ogni tecnologia energetica, nel corso del suo intero ciclo di vita, determini inevitabilmente un certo impatto sulla natura, è ampiamente dimostrato che per affrontare dal punto di vista energetico la crisi del clima (e di conseguenza, anche quella della biodiversità), dobbiamo abbandonare rapidamente il sistema basato sui combustibili fossili (carbone, petrolio e gas), a favore di un sistema alternativo incentrato sulle energie rinnovabili. Se pianificate e gestite correttamente, le energie rinnovabili sono in grado di fornire una soluzione energetica non solo pulita, ma anche in armonia con la natura. Secondo le stime più recenti, negli ultimi cinque anni, la capacità produttiva annuale legata all’energia solare è quadruplicata fino a 425 GW ed è destinata a crescere di sei volte, fino a superare i 1.100 GW nel 2030, un livello che si avvicinerebbe molto ai quantitativi necessari allo scenario di Zero Emissioni Nette, l’unico compatibile con il mantenimento della temperatura al di sotto dell’aumento di +1,5°C.

E ritornando al report, l’obiettivo dello stesso è quello di raccogliere alcune delle migliori pratiche individuate dagli studiosi per una gestione degli impianti fotovoltaici compatibile con la natura in tutte le sue fasi, attraverso l’analisi di diversi case study provenienti dai più recenti studi scientifici.

E allora quali i punti di forza del fotovoltaico?

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Certamente un’ampia eterogeneità di soluzioni che richiede un’adeguata pianificazione e gestione. Fondamentale è tener conto del contesto ecologico in cui è inserito l’impianto e gestire seguendo criteri ecologici e questo sia nella struttura (dimensioni dei pannelli, inclinazione, posizionamento, distanza tra le file) sia nella gestione (integrazione di altre pratiche, come nell’agrivoltaico, minor utilizzo di pesticidi, minor disturbo antropico).

I potenziali benefici del fotovoltaico per chi sono?

Bene, per le piante, gli impollinatori, i piccoli vertebrati, il suolo e la sua fauna.

Il fotovoltaico insomma può essere una soluzione fondamentale per coniugare la produzione dell’energia e la salvaguardia della Natura. Ma per cogliere appieno le opportunità offerte da un impianto fotovoltaico per la conservazione della biodiversità, è fondamentale considerare questo obiettivo e rispettare tutti i criteri ecologici dalle fasi iniziali della progettazione dell’impianto, alla gestione ordinaria e per tutto il ciclo di vita.

 

Elsa Sciancalepore

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