L’allarme era scattato a giugno dello scorso anno. Tanto da spingere Giorgia Meloni a presentare un esposto alla procura nazionale antimafia: la criminalità organizzata – era suonato l’alert della premier – sfrutta i canali legali di ingresso in Italia per lucrare sui migranti. E per ogni pratica incassa migliaia di euro. Non un timore ma una realtà, come ha confermato due giorni fa l’inchiesta della dda di Salerno. Che ha scoperchiato un giro d’affari che avrebbe prodotto oltre duemila permessi di soggiorno finiti sotto la lente dei magistrati, ognuno dei quali sarebbe stato pagato fino a 7mila euro. E portato 36 persone ai domiciliari, mentre gli indagati sono in tutto 46. Tra questi figurano intermediari, dipendenti pubblici degli Ispettorati territoriali del lavoro e professionisti compiacenti. Un nome è balzato in cima alle cronache: quello di Nicola Salvati, ex sindaco di Poggiomarino nel Napoletano e tesoriere del Pd Campania, arrestato ai domiciliari e rimosso dall’incarico.
Giorgia Meloni: «La gestione dei flussi migratori è terreno fertile per il crimine»
LA DENUNCIA
Proprio Salvati e il padre, stando alle carte dell’inchiesta, da titolari di uno studio di commercialisti avrebbero mantenuto un «coinvolgimento stabile, duraturo e reiterato» nella vicenda. In particolare, il compito dell’ex tesoriere del Pd campano sarebbe stato quello di «formare o aggiustare la falsa documentazione necessaria per la presentazione e/o il buon esito delle istanze», si legge nell’ordinanza del gip, «nonché di predisporre false fatture».
Del resto era stato proprio il boom di richieste di permessi di soggiorno dalla Campania ad attirare l’attenzione del governo, con meno del 3% dei nulla osta che poi si traducevano in contratti reali. Ed ecco che Meloni è tornata a a rivendicare la denuncia del governo. Innescando però il botta e risposta con le opposizioni. «Per anni – scrive la premier sui social – la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli. Un sistema che speculava sull’immigrazione, sfruttando cittadini stranieri disposti a pagare pur di ottenere un permesso di soggiorno e alimentando un giro d’affari illecito da milioni di euro», sferza la leader di Fratelli d’Italia, ricordando che «non a caso, abbiamo deciso di rafforzare i controlli per impedire che le quote di ingresso regolare finiscano nelle mani di chi sfrutta l’immigrazione per fare affari. E non a caso – prosegue – ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema». Poi conclude: «L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità».
Parole, quelle della premier, che chiamano in causa la gestione dell’immigrazione dei governi di centrosinistra. E che scatenano una batteria di reazioni dello stesso tenore da via della Scrofa, molte delle quali mettono nel mirino proprio i dem. «Chissà perché la sinistra non si è mai accorta di nulla», commenta il capogruppo meloniano alla Camera Galeazzo Bignami. «Certamente non c’entra nulla che uno degli arrestati sia tesoriere del Pd». E la vice capogruppo Augusta Montaruli: «Predicano bene e razzolano male: quelli coinvolti sono dirigenti del Pd, quello stesso partito che aveva definito l’esposto del premier Meloni inutile propaganda?», si chiede.
LE REAZIONI
Un fuoco di fila che fa saltar su il Nazareno. Dove tocca al tesoriere nazionale Michele Fina – che sostituirà Salvati in Campania – ricordare che l’esponente campano del Pd è stato subito rimosso dall’incarico. E «dopo un secondo lo abbiamo sospeso in via cautelare dall’anagrafe degli iscritti», sottolinea Fina. Che parte al contrattacco e tira in ballo Santanchè: «Una ministra della Repubblica, rinviata a giudizio per falso in bilancio e sotto indagine per truffa ai danni dello Stato, siede ancora tranquillamente al suo posto. Prego di notare le differenze».
Ma i dem non sono gli unici infuriati dal post della premier. «Non posso crederci – va giù duro Conte – Meloni, davvero hai fatto un post per denunciare che l’immigrazione non può essere lasciata in balia della criminalità? Scappi dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché hai rimpatriato con volo di Stato un boia (il comandante libico Almasri, ndr) e oggi te ne esci con un post così? Davvero ti sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti ad eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali?». Per poi postare il ritaglio di un titolo di giornale che raccontava l’arresto di un sindaco di FdI per presunte tangenti sul Pnrr. E tornare all’attacco su Almasri in serata, da Bruno Vespa. Scintille che oggi, durante l’informativa alla Camera dei ministri Nordio e Piantedosi, potrebbero trasformarsi in un incendio.
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