Mattarella, il discorso di oggi all’Università di Marsiglia. VIDEO

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Il presidente della Repubblica, nel suo discorso all’ateneo di Aix-Marseille, ha paragonato la guerra lanciata dalla Russia contro l’Ucraina al “progetto del Terzo Reich in Europa”. Poi ha sottolineato l’importanza delle organizzazioni internazionali per mantenere la pace: “C’è chi vuole abbandonarle. Ora è il momento di difenderle”

La guerra della Russia contro l’Ucraina ricorda “il progetto del Terzo Reich in Europa”, quando – erano gli anni ’30 – sulle logiche di cooperazione tra Stati prevalsero le pulsioni di dominazione, dando il via alle “guerra di conquista”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un discorso all’Università di Aix-Mairselle, dove ha sottolineato l’importanza delle organizzazioni internazionali nel mantenere la pace, in un contesto in cui “si allarga il campo di quanti, ritenendo superflue se non dannose per i propri interessi, pensano di abbandonarle”. Il capo dello Stato si chiede: “Interessi di chi? Dei cittadini? Dei popoli del mondo? Non risulta che sia così. Le conseguenze di queste scelte, la storia ci insegna, sono purtroppo già scritte. È il momento di agire, ricordando le lezioni della storia”. E agli interlocutori internazionali ricorda: “Avete nell’Europa un saldo riferimento per politiche di pace e crescita comune. Una custode e una patrocinatrice dei diritti della persona, della democrazia, dello Stato di diritto. Chiunque pensi che questi valori siano sfidabili sappia che, sulla scia dei suoi precursori, l’Europa non tradirà libertà e democrazia”.

“Neo-feudatari terzo millennio, i nuovi corsari”

Mattarella ha parlato della “nuova articolazione multipolare dell’equilibrio mondiale”, insieme a cui “si riaffaccia, con forza, e in contraddizione con essa, il concetto di sfere di influenza, all’origine dei mali del XX secolo”. Al tema si affianca “quello di figure di neo-feudatari del Terzo millennio – novelli corsari a cui attribuire patenti – che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche”.

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“Ue si accontenta di un vassallaggio felice o intende essere protagonista?'”

Senza giri di parole, Mattarella ha posto un quesito: “L’Europa intende essere oggetto nella disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza, o, invece, divenire soggetto di politica internazionale, nell’affermazione dei valori della propria civiltà?”. Per il capo dello Stato l’Europa deve chiedersi se “può accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie” e avere “al massimo” la prospettiva di un “vassallaggio felice”. La scelta necessaria, per Mattarella, è: “Essere ‘protetti’ oppure essere protagonisti?”.

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“Aumentano barriere, c’è protezionismo di ritorno”

Un passaggio del discorso si è soffermato sui “fenomeni di protezionismo di ritorno” che stanno segnando la comunità internazionale. “La presidente della Commissione Europa, a Davos, pochi giorni fa, ricordava che, solo nel 2024, le barriere commerciali globali sono triplicate in valore”, ha ricordato Mattarella. E proprio “crisi economica, protezionismo, sfiducia tra gli attori mondiali, forzatura delle regole liberamente concordate” – ha aggiunto – “diedero un colpo definitivo alla Società delle Nazioni sorta dopo la Prima guerra mondiale, già compromessa dalla mancata adesione degli Stati Uniti che, con il presidente Wilson, ne erano stati fra gli ispiratori”.

“Politica appeasement fallì nel 38, utile oggi?”

Tornando alla guerra in Ucraina, il capo dello Stato ha ricordato come “la strategia dell’appeasement – quella di dare concessioni a una potenza aggressiva, ndr – non funzionò nel 1938”, mentre “la fermezza avrebbe, con alta probabilità” evitato la guerra. Perché oggi dovrebbe funzionare? “L’abbandono delle responsabilità condusse quei Paesi a sacrificare i principi di giustizia e legittimità, nel proposito di evitare il conflitto, in nome di una soluzione qualsiasi e di una stabilità che, inevitabilmente, sarebbero venute a mancare”, ha aggiunto Mattarella.

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