Morta a 15 anni per sospetta overdose, il papà: «Nell’ultimo vocale Nora mi urla di aiutarla. Sotto si sente una donna che dice di tranquillizzarmi»

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di
Beatrice Branca

Alla moschea di Verona il funerale della giovane italo-tunisina trovata morta in una casa Ater vuota. Il dolore comporto della famiglia e la convinzione che il padre conferma:«Le hanno teso una trappola»

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«Ho ricevuto un messaggio vocale di Nora. Urlava chiedendo a me e a sua madre di aiutarla. Poi si sentiva in sottofondo la voce di una donna che le intimava di dirci che stava bene». Quel messaggio Nora, 15enne italo-tunisina, lo avrebbe registrato poco prima di essere trovata morta dai carabinieri la mattina del 27 gennaio nell’appartamento Ater di San Bonifacio. A raccontarlo è il padre il 5 febbraio, il giorno in cui è stato celebrato il funerale della figlia nella moschea di Verona, in via Bencivenga – Biondani. Piange sconsolato e prega in ginocchio vicino alla bara della figlia, ricoperta con un telo nero e alcune scritte arabe in oro. «Me l’hanno ammazzata, le hanno teso una trappola – dice il papà con la voce che trema -. L’hanno portata in quella casa e l’hanno bucata, facendola morire di overdose». 

L’ultimo passaggio a casa, la doccia, poi più nulla

Nora si era allontanata da casa già il 23 gennaio, ma prima di andare incontro al suo tragico destino sarebbe tornata un’ultima volta nella sua abitazione per farsi una doccia, cambiarsi e uscire di nuovo. «Le avevo detto di rimanere a casa perché avevo un brutto presentimento – aggiunge il padre -. Lei mi ha detto di non preoccuparmi e che sarebbe tornata presto. Invece ora non c’è più. L’ho vista nascere, andare all’asilo, a scuola… Mi manca molto». A qualche metro di distanza dalla bara c’è invece la madre vestita di nero e con il velo attorno al capo. È seduta vicino alle due sorelle maggiori di Nora. Tiene lo sguardo basso e si copre il viso con le mani per asciugarsi le lacrime. Ormai non ha più la forza di parlare, così come le sue due figlie. Vicino a loro ci sono le amiche della ragazzina con dei piccoli mazzi di fiori e alcuni conoscenti della famiglia che hanno visto la 15enne crescere. 




















































«Una vittima di tutti noi»

«Nora è una vittima di tutti noi – dice il presidente del Consiglio Islamico di Verona, Ashraf Ali, durante il funerale -. La nostra società non si sveglia e si accorge del problema della droga solo quando accade una tragedia. Dobbiamo lavorare per prevenire eventi del genere. La droga è una schiavitù e sono spesso le persone più fragili e giovani a caderci. Nora è stata una di queste vittime». La famiglia ha poi seguito il carro funebre al cimitero monumentale, dove la 15enne è stata sepolta assieme ad alcuni fiori bianchi e gialli portati dalle amiche.

L’inchiesta sulla morte

Nel frattempo le indagini dei carabinieri di San Bonifacio proseguono ma non è ancora chiaro che cosa sia accaduto a Nora tra giovedì 23 e lunedì 27 gennaio, ovvero in quei quattro giorni in cui la 15enne ha abbandonato la sua abitazione senza rientrare nemmeno di notte per dormire. La procura sospetta che la ragazzina possa essere morta per overdose. Per il momento c’è un solo nome iscritto nel registro degli indagati per morte come conseguenza di altro delitto, quello di un uomo di origini nordafricane e senza fissa dimora che potrebbe aver venduto alla 15enne la dose fatale. Una delle sorelle ha visto l’ultima volta Nora giovedì alla stazione di Porta Nuova attorno alle 22. La ragazzina doveva recuperare uno zaino e insieme a lei c’era una donna brasiliana con cui poi avrebbe preso l’ultimo treno per San Bonifacio. Il sospetto di alcuni amici è che quella conoscente possa averla convinta con l’inganno a recarsi nell’appartamento Ater dove poi la ragazzina è stata trovata morta. «Temo che la brasiliana abbia venduto Nora agli spacciatori aveva raccontato qualche giorno fa un’amica al Corriere del Veneto -. Ho paura che l’abbiano drogata e che le abbiano fatto del male, dandole una botta in testa o stuprandola». Sul corpo della 15enne non sono però stati rilevati segni particolari di violenza. Bisognerà comunque attendere la relazione del medico legale e soprattutto i risultati degli esami tossicologici per scoprire la verità sulla morte di Nora.

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