Il DS VALENTINI ha fatto il punto della situazione, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina all’Arechi, al termine delle operazioni di compravendita di gennaio.
Queste – come riporta il sito web ottopagine.it – le risposte di Valentini alle domande dei giornalisti intervenuti nella sala stampa dello stadio di via Allende.
“E’ doveroso ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato in questo mese, è stato un mercato diviso in due step. La situazione di classifica c’imponeva di fare due tipi di mercato. Sono stato supportato da tutti, a cominciare da proprietà e ad. È stato un mese intenso, quindi ringrazio tutti per il supporto che mi è stato dato. A livello di sensazione mia, alla fine del mercato, da parte nostra c’è stata molta soddisfazione.
L’obiettivo primario era rinforzare la squadra, oltre a livello numerico faccio un’analisi a livello qualitativo. Nei reparti che avevamo deciso di rinforzare, la rosa ne esce più completa. Il mister è stato accontentato, avrà anche la possibilità di cambiare modulo a partita in corso.
C’è soddisfazione da parte mia e da parte del club. L’unica cosa a livello di sensazione è che, tornato da Milano, mi sono preso gli insulti di un tifoso che diceva che siamo senza attaccanti. Pensare che questa squadra sia senza attaccanti, significa non considerare che i nostri attaccanti ci hanno regalato sei punti. Io sono salito a Milano con il mercato chiuso al 90%, avremmo potuto fare Cerri e Raimondo nell’ultimo giorno di mercato per far sembrare che avessimo fatto due grandi colpi, ma a noi servivano subito.
Ho fatto delle offerte anche maggiori, ma alcuni ragazzi hanno scelto di non venire per motivazioni differenti, familiari, personali e altro. Non ci sono solo i soldi che comunque la proprietà mi ha garantito.
L’operazione che si stava facendo con l’Udinese non riguardava solo un calciatore. A livello numerico e caratteristiche, in difesa, ci siamo. L’operazione Guessand era proiettata anche al futuro, si stava parlando di prenderlo in prestito biennale o con diritto. Si poteva anticipare per valutarlo adesso e continuare a tenerlo. Non era finalizzata solo all’attualità. Noi alle 23.40 eravamo pronti con le carte, l’Udinese non aveva il controllo del ragazzo, non riusciva a trovarlo. Alle 23.58 eravamo pronti in tutto, noi abbiamo rimandato tutte le carte e l’Udinese ci ha messo un minuto e due secondi.
Per il centrocampo avevamo diverse possibilità, Zuccon era sempre stato un obiettivo, lo avevamo valutato. Abbiamo fatto delle valutazioni dei calciatori che avevamo, volevamo vedere come rispondessero i nostri e poi procedere con gli acquisti. Abbiamo completato il reparto numericamente e qualitativamente, abbiamo preso Zuccon, Caligara e Girelli. Saric aveva le caratteristiche per completare questo organico ma non c’erano le condizioni con il Palermo per effettuare l’operazione, la valutazione fatta non era in linea. Abbiamo fatto delle valutazioni, abbiamo deciso che altri profili erano quelli giusti per noi.
Prima di partire per Milano, la proprietà mi ha dato massima disponibilità per completare la rosa. Partendo con questo presupposto, negli ultimi giorni ci sono stati avvicinamenti con Henry e Russo. Henry abbiamo parlato direttamente con lui, ha avuto un problema familiare e non se l’è sentita di muovere la famiglia da Palermo, pur sapendo di non aver spazio in Sicilia. A Russo abbiamo offerto il doppio a livello economico rispetto ad altri club ma hanno fatto una valutazione a livello di opportunità e di carriera. Lui mi ha detto che era quasi sicuro che con Cerri e Raimondo avrebbe giocato poco e ha scelto di andare a Cesena. È stata una scelta professionale.
Con Sepe non c’è mai stato alcun problema. Io avevo un dovere nei confronti della città e dei tifosi, che era quello di migliorare la squadra. È capitata l’occasione di Christensen, la Fiorentina me lo ha proposto, ho parlato con Sepe e gli ho spiegato la situazione, che c’era una situazione ambientale particolare. Si avvertiva che c’era una percezione di non soddisfazione. Non pensavo che Christensen potesse scendere in B, ma in 5 minuti abbiamo fatto l’operazione.
Su diversi calciatori ci siamo presi il diritto di riscatto, con Caligara abbiamo l’obbligo. Noi siamo 16 con Simy, resta in lista. Non ho intenzione di fare altre operazioni di mercato, sarà il campo a dirci se abbiamo fatto bene o meno. Il trend della squadra è in crescita, abbiamo fatto 6 punti in 4 gare, affrontando le squadre più forti del campionato. Questa era una squadra quasi morta un mese fa, l’abbiamo messa in rianimazione, ora deve iniziare a camminare e poi a correre. Sono sicuro che ce la faremo.
I momenti decisivi arriveranno ad aprile, ora siamo in un bivio importante, abbiamo tre scontri diretti con una squadra rinforzata. Sia a livello societario che di club, abbiamo fatto un bel lavoro. Ho sensazioni molto positive sul lavoro quotidiano.
Simy è qui da tre anni, sapete come sono stati affrontate le varie sessioni di calciomercato. Ha avuto quattro offerte concrete dall’estero, il calciatore le ha declinate, è nei suoi diritti. Il suo contratto scade a fine campionato e vedrà. Risoluzione? Si può fare sempre, nelle interlocuzioni avute a gennaio io ho proposto quattro soluzioni, lui e il suo entourage hanno proposto la risoluzione. Ma si deve essere entrambi d’accordo e devono esserci le condizioni.
Torregrossa? Io ho detto a tutti di metterci nelle condizioni di fare minor mercato possibile, di mettermi in difficoltà. Insieme ad Ernesto è stato valutato che, con Cerri e Raimondo, non aveva la possibilità di giocare tanto, ha avuto la possibilità di andare in B e, visto che noi siamo coperti, abbiamo deciso di farlo uscire.
Soriano? Non ci sono mai state interlocuzioni di cessione, non ci sono state trattative. È un ottimo ragazzo, un ottimo professionista e ci darà una mano.
L’affare più difficile è stato Raimondo, lo volevano dieci squadre tra cui due di serie A. Raimondo ha fatto lo stesso ragionamento che ha fatto Russo, ha scelto un club che gli dava la possibilità di giocare. Grazie ai buoni uffici miei e del mister, al prestigio della proprietà e della piazza, ha scelto Salerno.
Budget? Abbiamo speso il giusto senza dissanguare la società”.
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