Aeroporto di Reggio Calabria, i progetti di Ryanair e le altre sfide da costruire

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Dopo le dichiarazioni di Eddie Wilson, ceo di Ryanair, a Bruxelles, c’è fibrillazione per le nuove rotte che la compagnia irlandese attiverà nella prossima stagione (ormai quella autunnale) nella sua doppia base del Tito Minniti. Ospite dell’evento organizzato dall’europarlamentare Giusi Princi e dedicato alla promozione della Calabria, il dirigente della società ha parlato ovviamente dell’investimento su tutti gli scali della regione, ma secondo indiscrezioni la low cost punterebbe soprattutto su Reggio Calabria e Crotone, mentre all’orizzonte per Lamezia ci sarebbe un maggiore interesse di grandi compagnie come Lufthansa e Air France. Un programma che confermerebbe la visione di Reggio come scalo più “adatto” al traffico dei vettori a basso costo – sebbene Ita Airways abbia fatto la sua parte aumentando i voli e al momento non ci siano sentori di allontanamento dallo Stretto.

L’impegno di attivare nuove rotte e l’incrocio con i piani per Crotone e Lamezia

In particolare, nell’operativo in via di pianificazione che inizierà da ottobre 2025, pare che per Reggio Ryanair stia pensando a due nuovi collegamenti nazionali e un aumento ancora più consistente per i voli internazionali. Troppa grazia forse per soli due aerei basati, considerazione che lascia ben sperare per un rafforzamento della base. Quali le destinazioni? Già sappiamo che dal prossimo marzo a Lamezia Ryanair attiverà rotte bisettimanali per Madrid, Breslavia, Bucarest e Trieste, e per Dusseldorf da Crotone: presumibilmente non ci saranno dunque queste future destinazioni a Reggio Calabria (nonostante oggi abbiamo già un doppione a Lamezia e Reggio su Francoforte), dove ha dato nuovamente forfait l’attesa rotta Dublino. Il precedente di slot già prenotati per la scorsa stagione ma poi ritirati last minute dalla compagnia faceva ben sperare per il 2025 ma (salvo sorprese) nella scheda ufficializzata da Ryanair a fine gennaio non figura il Tito Minniti. Prenotazione che si spera possa concretizzarsi per l’autunno. 

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Sulla destinazione europea turistica top, la Spagna, l’aeroporto di Reggio, in meno di un anno di volo Ryanair a Barcellona, è riuscito a superare Lamezia, che ha il collegamento con Valencia (ma come abbiamo detto aggiungerà Madrid in primavera). Fino a ieri Sacal, con il direttore commerciale Mauro Bolla (ex Ryanair), ha rappresentato il sistema aeroportuale calabrese a Connect 2025, rassegna del mercato aereo internazionale che quest’anno si è svolta a Girona. Considerando che la meta iberica a Reggio ha totalizzato un numero di viaggiatori superiore a quello di Milano e Perugia, l’interesse del bacino di utenza dello Stretto (ricordiamo che Bcn vola anche dallo scalo di Catania con Vueling, altro vettore a basso costo), potremmo ipotizzare un’altra rotta gettonata come Siviglia o la capitale portoghese Lisbona. Un collegamento diretto, quest’ultimo, che la Calabria non ha mai avuto così come, per i voli domestici, quelli con la Sardegna. L’auspicio è che proprio Reggio faccia debuttare questi collegamenti oggetto del desiderio dei viaggiatori calabresi e viciniori.

La compagnia irlandese tra bandi, contratti e il bonus addizionale in Calabria 

Complessivamente (come dichiarato da Wilson a Bruxelles) sono stati ordinati 340 nuovi mezzi per gli scali della Calabria, premiata per l’eliminazione dell’addizionale sull’imbarco, spesa di cui si è fatta carico la Regione. “Non è un segreto – ha detto il ceo – che le regioni che hanno rimosso la tassa comunale sul trasporto aereo sono quelle che hanno vissuto la crescita maggiore nel turismo”. Nel club delle virtuose italiane ci sono anche Abruzzo e Friuli-Venezia Giulia, ma per la Calabria sono state spese da Wilson parole particolarmente lusinghiere: “Non abbiamo tempo per aspettare 10 o 15 anni per lo sviluppo di grandi infrastrutture: facciamo il nostro lavoro non solo per i turisti, ma per le piccole imprese, per la mobilità delle persone che viaggiano per farsi curare negli ospedali del Nord o per andare a trovare parenti e amici. È come se avessimo portato la regione alle porte di Milano o Roma – ha concluso – e non vediamo il motivo per cui dovremmo smettere di investire in Calabria”.

Un feeling cementato anche dalla campagna di marketing che Ryanair sta realizzando dopo aver vinto il bando pubblico “Destinazione Calabria” della Regione, e per cui ha incassato in questi giorni 1.207.800 euro, fattura relative alle attività del lotto 4 per i periodi dal metà dicembre 2024 a metà gennaio 2025. 

Le sfide di Reggio Calabria, il cantiere e le altre compagnie a cui allude Occhiuto

Reggio Calabria è evidentemente attenzionata per il boom registrato dal suo aeroporto, letteralmente schizzato da zero a cento grazie all’arrivo della low cost, ma il forte sostegno economico di cui sta beneficiando Ryanair spinge a qualche riflessione oggettiva al di fuori del comprensibile entusiasmo per lo scalo reggino risorto. Perché (come annunciato tra le righe qualche tempo fa dal governatore Occhiuto) non ci sono notizie delle altre compagnie a basso costo che si erano dette in predicato di sbarcare al Tito Minniti? Che fine hanno fatto gli attesi nuovi bandi o accordi con diversi vettori? Fuori dalla trionfale banderina piantata da Ryanair, ricordiamo che l’unico altro recente esperimento nell’aeroporto dello Stretto, con SkyAlps, era stato fallimentare.

Adesso il Tito Minniti sembra aver ingranato la marcia giusta, ma sarà fondamentale uscire dallo stallo infrastrutturale e rendere lo scalo appetibile anche per altre compagnie. Come rileva il sito specializzato Aeroporti Calabria, dietro l’oggettivo record c’è però la performance disattesa rispetto alle previsioni di traffico di Sacal e Regione, che avevano stimato quota 640.000 passeggeri per il 2024 18.000 in più dei 622.000 raggiunti dall’aeroporto reggino. 

Il timore di molti è che nel lungo periodo la regina delle low cost, nota per la sua volubilità e poco incline a ragionamenti sentimentali, finite le sovvenzioni ci saluti. Intanto nel 2024 Reggio ha dato il massimo con il suo +112% di traffico rispetto al 2023 e il secondo anno di Ryanair sarà un banco di prova a cui Sacal e la Regione – in questi giorni nell’occhio del ciclone per il finanziamento da 34 milioni di euro (poi ritirato) al gestore del sistema aeroportuale – dovranno dimostrare una reale e duratura partecipazione.



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