Infortuni e morti sul lavoro in calo ma aumentano per gli stranieri. Malattie: a Pesaro e Urbino +9,8%

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di ANDREA BOCCHINI

URBINO – Calano gli infortuni e anche i morti sul lavoro nelle Marche. Si passa dalle 16.918 denunce per infortunio, nel 2023, alle 16.676 del 2024, 242 in meno, un calo dell’1,43%. I morti, dai 28 dell’anno precedente, le Marche ne hanno contati 22 nel 2024. La provincia a registrarne di più è quella di Ancona (7), 5 in provincia di Pesaro e Urbino. Gli infortuni hanno colpito principalmente gli studenti (ma il report regionale, a differenza di quella nazionale, non specifica se lo studente stesse lavorando o fosse a scuola) e le persone con un’età tra i 45 e i 59 anni.

Le denunce di infortunio da parte di cittadini italiani sono diminuite, ma crescono quelle da parte degli stranieri: sia provenienti dai paesi dell’Unione europea che extra Ue. Segno più quello delle denunce per malattie professionali: nella regione si passa dalle 6.771 del 2023 alle 7.725 del 2024. Sono i dati elaborati dall’Inail, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

Morti sul lavoro

La provincia dorica è quella che registra il numero più alto ma anche la diminuzione più elevata: dagli 11 morti sul lavoro del 2023 se ne contano 7 nel 2024. Pesaro e Urbino registra un -3, passando da 8 (2023) a 5 (2024). Macerata conta 4 morti sul lavoro (dato invariato tra i due anni). Fermo è l’unica con segno più: 3 morti sul lavoro del 2023, uno in più lo scorso anno (4). Mentre nel Piceno le denunce per infortunio con esito mortale rimangono invariate (2). A livello regionale, dunque, si passa dai 28 morti sul lavoro nel 2023 ai 22 del 2024. Tra questi 18 sono italiani (nel 2023 erano 26), mentre 4 provengono da paesi extra-Ue (nel 2023 erano 2). Inoltre, le morti sul lavoro, lo scorso anno, hanno visto una sola donna tra le vittime (nel 2023 erano state 3), mentre 21 sono state quelle maschili (25 nel 2023).

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Le storie

Nel 2024, l’unica donna vittima sul lavoro è la civitanovese Eleonora Dolci, 33 anni, morta il dicembre scorso, in provincia di Fermo, mentre andava al lavoro. La sua auto è finita contro un camion che trasportava rifiuti. Ma ancora, nel Piceno, Emanuele Vagnoni, 51 anni, titolare di una ditta di trasporti di Comunanza, stava tagliando alcuni alberi quando, all’improvviso, uno di questo gli è caduto addosso colpendolo alla testa. Nel maggio 2024, in provincia di Pesaro e Urbino, Simone Mezzolani, operaio di 33 anni, ha perso la vita schiacciato da un macchinario, all’interno della sua fabbrica a Gallo di Petriano. A Falconara (Ancona), il 59enne e operaio Marcello Coccellato è stato invece schiacciato dalla gru che stava manovrando.

Gli infortuni

Sul territorio marchigiano, l’unica provincia a registrare un aumento degli infortuni sul lavoro, dal 2023 al 2024, è quella di Fermo (+6,34%). Tutte le altre annotano un segno meno: Ancona (-1,86%), Pesaro e Urbino (-2,68%), Macerata (-1,15%) e Ascoli Piceno (-2,92%). Per quanto riguarda il luogo di nascita dell’infortunato, invece, la denuncia, nel 2024, ha visto in 13.121 dei casi, un italiano (-2,24%). Mentre in 580 casi l’infortunato risulta provenire da un paese dell’Ue – esclusa la penisola – (+0,52%) e in 2.975 casi da un paese extra Ue (+1,88%).

Inoltre, si registra una diminuzione per entrambi i generi ma in maniera differente: nel 2023, nelle Marche, le denunce che vedevano un’infortunata sono state 5.869. Nel 2024 si è passati a 5.824 (-0,77%). Per quanto riguarda gli uomini, invece, le denunce sono passate da 11.049 nel 2023 a 10.852 nel 2024 (- 1,78%).

Prendendo in esame la classe d’età, sono i più giovanissimi ad avere un segno più davanti: le denunce di infortunio che riguardano gli studenti sono aumentate dell’8,98%, come detto, senza poter distinguere se avvenuto a scuola o su un luogo di lavoro. Ma numeri alti si registrato anche tra coloro che hanno un’età compresa tra i 50 e i 54 anni (2.012 denunce nel 2024) e tra i 55 e i 59 anni (2.066 denunce nel 2024). Mentre, nella sezione “modalità di accadimento”, sono 13.897 le denunce fatte “in occasione di lavoro” (-1,66%) e 2.779 quelle “in itinere” (-0,25%). E ancora, le denunce nel settore “industria e servizi” sono aumentate diminuite del 2,23%, quelle nel settore “agricoltura” del 3,29% e quelle “per conto dello Stato” del 3,23%.

Per quanto riguarda l’età delle vittime, invece, nella regione Marche, nel 2024, sono 3 i morti che hanno un’età compresa tra i 30 e i 34 anni (1 nel 2023); 3 quelli tra i 50 e i 54 anni (5 nel 2023); 5 quelli tra i 55 e i 59 anni (4 nel 2023) e ancora 3 quelli tra i 60 e i 64 anni. Infortuni con esito mortale che in 15 casi sono avvenuti “in occasione di lavoro”, mentre in 7 casi “in itinere”. Mentre, 21 sono le vittime del 2024 nel settore “industria e servizi”, una nel settore “agricoltura”, 0 “per conto dello Stato”.

Malattie in aumento

Dalle 6.771 denunce per malattie professionali nel 2023, la regione Marche ne conta 7.725 nel 2024 (+14,09%). È l’Anconetano a registrare l’aumento più elevato: 334 in più (+23,96). A Pesaro e Urbino si passa dalle 1.712 del 2023 alle 1.880 del 2024 (+9,81%). Nel Maceratese si hanno 324 denunce per malattie professionali in più (+15,71), a Fermo 96 (+11,67%). E ad Ascoli Piceno si passa da 777 a 809 (+4,12%).

Per quanto riguarda il luogo di nascita, nel 2024, sono 6.861 le denunce per malattie professionali fatte da italiani (+11,79%), 240 da stranieri provenienti da un paese dell’Unione (+42%), mentre 624 da stranieri che vengono da un paese extra-Ue (+34,19%). Passano, invece, da 1.874 a 2.130 le denunce per malattie professionali fatte da donne (+13,65%) mentre da 4.897 a 5.595 quelle fatte da uomini (+14,26%).

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