In Provincia linea comune tra entusiasti e tiepidi. Il sindaco Falchetti:«Ma dalla mappa pare si estenda oltre l’area delle ex Acciaierie»
Si va dagli entusiasti a quelli più tiepidi, ma in Provincia nessun partito si dice contrario all’interporto di Cortenuova. Su un punto la visione si allinea completamente: preliminare a ogni decisione, è il via libera dal ministero che riconosca l’importanza nazionale dell’infrastruttura. È la stella polare che indirizza i ragionamenti sul protocollo d’intesa che, dopo tre mesi d’attesa, è arrivato a via Tasso e agli enti locali. Si tratta della bozza aggiornata del documento che, firmato, darebbe avvio all’iter del centro intermodale che il gruppo bergamasco Vitali e il gigante della logistica Msc vogliono realizzare nella Bassa orientale.
«La valutazione del protocollo — spiega il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi — richiederà al massimo un paio di settimane e sarà sia tecnica che politica. In sé il documento prevede l’istituzione di un tavolo tecnico per valutare come possa essere strutturato l’iter. Non è una cambiale in bianco, però esprime un indirizzo e di fatto costituisce un via libera di massima». Gandolfi non esclude di coinvolgere direttamente il consiglio provinciale: «Mi piacerebbe fare anche un passaggio in aula». Intanto è iniziato il confronto dei vari gruppi politici che compongono la maggioranza di via Tasso. Martedì sera (4 febbraio) si è già ritrovato il Pd. «Siamo disponibili a valutare la documentazione e le prospettive d’investimento — dice il capogruppo dem Mauro Bonomelli — ma, come ha già spiegato il presidente Gandolfi, l’intervento di Cortenuova è possibile solo se c’è l’interesse nazionale».
Ampiamente favorevole Forza Italia. «È la madre di tutte le infrastrutture — afferma il capogruppo Massimo Cocchi — e ci proietterebbe nel futuro che per altre nazioni è già una realtà: l’abbandono del trasporto su gomma per passare a quello su rotaia. Noi invece siamo al palo e nella nostra provincia non c’è più nemmeno lo scalo merci dopo la chiusura di quello di Bergamo. L’interporto non è una strada o un ponte che può dividere, ma un’opportunità per il territorio da cogliere per far fare un salto di qualità al trasporto merci. Certo, vanno verificati con cura gli aspetti ambientali, viabilistici e le compensazioni per il territorio. Però è un’infrastruttura di livello nazionale e per questo è indispensabile che si esprima il ministero».
«Valutiamo favorevolmente la realizzazione di un hub logistico del trasporto su ferro sul territorio e fortemente richiesto dal nostro sistema produttivo — parla per la Lega il capogruppo Francesco Micheli — . La Bassa orientale, opportunamente strutturata e servita dal punto di vista viabilistico, si configura come la zona più idonea alla localizzazione di servizi logistici. Il protocollo aggiornato delinea la strada da percorrere per poter definire compiutamente il progetto e le sue specificità».
«Abbiamo chiesto la documentazione — dice dall’opposizione il capogruppo di FdI Alessandro Colletta — e ci esprimeremo appena avremo potuto analizzarla». Più preoccupato il sindaco di Cortenuova, Ambrogio Falchetti: «Anche a noi è arrivato il protocollo aggiornato. Non sembra ci siano grandi novità ma devo ancora approfondirne i contenuti. Da una prima occhiata alla mappa che hanno allegato pare però di capire che le strutture non rimangano solo nella zona delle ex acciaierie ma si estendano più a ovest».
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