Storiche criticità e sempre meno risorse da spendere, «ma è una sfida che si può vincere»

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LAMEZIA TERME Garantire servizi primari, gestire il turismo, favorire lo sviluppo e la crescita sociale. Il tutto con poche risorse e gli atavici problemi della Calabria, dalla sanità alla crisi idrica. È stato questo il focus della nuova puntata di Supplemento d’indagine, il format in onda su L’altro Corriere Tv il mercoledì sera alle 20:40. Ospiti di Danilo Monteleone, il sindaco di Pizzo Sergio Pititto e quello di Palmi Giuseppe Ranuccio, due primi cittadini “in trincea” che operano in contesti tanto attrattivi quanto difficili da amministrare. Se da una parte i loro Comuni sono accomunati dall’essere mete turistiche ambite e ricche di storia, dall’altra entrambi si ritrovano ad affrontare un aumento delle esigenze dei cittadini al netto di storiche criticità e sempre meno risorse da spendere.

Poche risorse dallo Stato

Come dimostra il taglio dei fondi ai Comuni da parte dello Stato, con l’allarme lanciato la settimana scorsa dall’Anci. «Noi da questo punto di vista ci riteniamo fortunati» precisa Pititto. «Abbiamo raggiunto una specie di equilibrio, abbiamo fatto un’operazione riguardante i tributi e la riscossione, dalla Tari all’Imu, ma soprattutto con la tassa di soggiorno sui 4500 posti letto che abbiamo. Siamo riusciti a creare un fondo casa che ci permette di respirare». Più critico nei confronti dello Stato Ranuccio: «La situazione è drammatica perché non solo versa meno, ma c’è questa inversione di tendenza per cui chiede di più per risanare il debito pubblico. Questo significa meno finanziamenti per il decoro urbano, per la sicurezza delle scuole, per le strade, per fare cultura e welfare. Le nostre entrate non bastano neanche per garantire i servizi essenziali e ci ritroviamo a dover aumentare le tasse». Di sicuro, spiegano entrambi i sindaci, occorre intervenire sulla riscossione dei tributi «intervenendo con una serie di strumenti per aiutare chi non riesce a pagare, ma soprattutto provando a beccare i furbetti incrociando i dati».

L’impatto del turismo sui servizi

Tasse e risorse che servono a garantire servizi ai cittadini, ma anche ai turisti che d’estate prendono d’assalto le due località. «Al moltiplicarsi della popolazione non fa seguito un aumento degli introiti e della possibilità di spesa» spiega Ranuccio. «Noi in questi anni abbiamo creato una macchina organizzativa funzionante, abbiamo incrementato il personale, assunto 30 persone per potenziare settori strategici. Abbiamo aggiornato il capitolato per i rifiuti, tutto senza chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini». Una programmazione che, assicura Pititto, sta avvenendo anche a Pizzo: «Stiamo creando aree di parcheggio anche fuori dalla città favorendo poi il trasporto pubblico locale. Abbiamo potenziato la polizia locale e stiamo tarando la prossima gara sui rifiuti che nel periodo estivo sono particolarmente colpiti. Basti pensare alle piazze che dobbiamo pulire tre volte al giorno».

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La crisi della sanità

Tra le principali, se non la più grave, criticità del territorio c’è la sanità. A Vibo si discute sui lavori dello Jazzolino, avanzano quelli del nuovo ospedale, mentre Pititto ripropone la creazione di un’altra struttura per aiutare soprattutto nel periodo estivo. «Allo svincolo dell’autostrada c’è una casa cantoniera, noi pensiamo di ristrutturarla e di avere un punto di prima emergenza durante l’estate, sarebbe una prima risposta a chi arriva e ha necessità». Sui lavori allo Jazzolino rilancia la proposta del comitato ristretto della conferenza dei sindaci di cui fa parte, ovvero «mantenere i servizi nell’ospedale in parallelo ai lavori». Molto più duro, sul tema sanitario, il sindaco Ranuccio: «Palmi un ospedale lo aveva, è stato dismesso con la promessa di un nuovo grande ospedale che dopo 17 anni ancora non c’è. Abbiamo un progetto che deve essere ammodernato e ci dicono che non c’è la copertura finanziaria. Una regione che spende 300 milioni in un anno per la migrazione sanitaria non trova le coperture economiche per l’ospedale di Locri. Nella Piana di Gioia Tauro oltre 150 mila persone si affidano solo all’ospedale di Polistena che è al collasso, questa è una situazione inaccettabile».

Su Arrical e crisi idrica

Altra grave criticità è la gestione dell’acqua. A preoccupare i sindaci, in particolare, sono le condizioni vetuste delle reti, a prescindere dalla riforma di Arrical. «Per me è positiva – risponde Pititto – ma dobbiamo fare un ragionamento a monte. Le linee sono obsolete, la quantità dell’acqua diminuisce quando la popolazione si quadruplica. Serve un intervento importante sulle reti». Stesso discorso per Palmi, dove «ci sono condotte vecchie di 100 anni e che si rompono di frequente» afferma Ranuccio. «La riforma di Arrical andava fatta, però se pensiamo al ciclo dei rifiuti prima chi era virtuoso, come noi, pagava meno. Adesso le tariffe cambieranno e andrà a discapito di chi è stato virtuoso e vedrà il costo aumentare. In questo modo è disincentivante. La riforma andava fatta, ma adesso serve riequilibrare i costi».

Turismo e cultura per lo sviluppo

Per due mete turistiche ambite come Pizzo e Palmi fondamentale è poi la programmazione in termini culturali. «Abbiamo il tartufo, lavoriamo sul museo della tonnara, ma è importante che si vivi bene la città. Abbiamo un nuovo piano spiagge che stiamo concludendo, abbiamo cercato di rinnovare nei limiti di legge le concessioni ai balneari. Dobbiamo anche intervenire sulla viabilità, con la Provincia abbiamo fatto una convenzione. Pizzo è baricentrica, siamo vicini all’aeroporto e al centro della regione, però riscontriamo queste difficoltà». Anche per Ranuccio governare siti storici e risorse meravigliose «è un impegno sfidante che ti carica di responsabilità. Palmi è una città che punta assolutamente sul binomio turismo-cultura, noi amministratori non dobbiamo cullarci sugli allori ma sfruttare questa eredità culturale e politica per portare sviluppo». L’esempio perfetto – afferma Ranuccio – è la Varia, «una straordinaria operazione di immagine per l’Italia», anche se il sindaco bacchetta la Regione «che dovrebbe dargli maggiore importanza e finanziamenti».

La questione depurazione

Il punto debole per il turismo calabrese è, spesso, la depurazione. Anche se entrambi i sindaci assicurano di star lavorando per garantire coste pulite: «Abbiamo avuto un grande sostegno da parte della Regione. Abbiamo proposto il dissequestro del depuratore, abbiamo rifatto le pompe di sollevamento e separato le acque bianche da quelle nere. Si è speso tanto, c’è stata la repressione da parte di Procura e il grande lavoro delle forze dell’ordine, adesso serve anche la collaborazione di tutti». Controlli, anche tramite i droni, promossi pure dal sindaco Ranuccio: «Qualcuno è stato beccato e denunciato mentre sversava a mare. Il problema è comunque più ampio, se su 33 comuni la metà di questi non è collettata, dove vanno a finire le acque reflue? Dobbiamo pensare a un investimento serio, a livello regionale, per obbligare tutti i comuni a depurare le proprie acque». (redazione@corrierecal.it)

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