Sui quartieri incombe la filovia

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


Con il nostro viaggio nei quartieri della città entriamo nella Sesta Circoscrizione alla scoperta di criticità, problemi, sogni dei residenti, opportunità colte e quelle mancate, risorse inutilizzate: il punto di riferimento sono le schede preparate dal Piano di assetto territoriale in fase di elaborazione da parte del Comune. Ne emerge un quadro molto interessante della realtà attuale nei quartieri che dovrebbe poi indirizzare le scelte per migliorare la qualità della vita dei residenti e della città tutta. E’ l’undicesima puntata. Siamo quindi in Borgo Trieste, quartiere noto perché legato a due grandi stabilimenti produttivi, la Mondadori (ora ceduta) e l’ex area Pasqua. E’ un quartiere percepito come tranquillo, con una buona qualità di vita. Frequentato da alcuni turisti che alloggiano all’ hotel Maxim. In quartiere i servizi sono, in generale, presenti e sarebbe utile mettere a disposizione dei bagni pubblici per i senza fissa dimora che gravitano nella zona, e sono numerosi. Purtroppo stanno chiudendo piccoli negozi, anche a causa del progetto della filovia che toglierà alcuni parcheggi in via Mondadori, rendendo più complesso l’accesso ad alcune attività commerciali. Per esempio c’è un panettiere, una parrucchiera e altri servizi mordi e fuggi che temono di perdere la clientela qualora non dovesse più esserci la possibilità di parcheggiare e scendere al volo per un acquisto. In generale, il cambiamento della viabilità per la filovia ha creato disagio ad alcuni abitanti per quanto riguarda la ricerca dei parcheggi e la possibilità di rientrare a casa agevolmente. Il quartiere soffre per una struttura viabilistica penalizzante. Oltre alle barriere create appunto dal prossimo passaggio della filovia, il principale ostacolo è l’attraversamento di viale Venezia che impedisce di fatto di poter sfruttare il Parco dell’Adige nella zona verso porto San Pancrazio. Sarebbe un bello sfogo verde, ma gli abitanti del quartiere non lo frequentano molto proprio perché c’è viale Venezia da attraversare, strada particolarmente trafficata e pericolosa, quindi per raggiungere il parco (Giarol Grande) lo si dovrebbe fare in macchina, e si preferiscono mete più vicine. Al momento l’attraversamento di Viale Venezia è pericoloso perché non ci sono attraversamenti sicuri/sovrappassi. L’arteria stradale rappresenta una vera e propria cesura. Tendenzialmente si preferisce dirigersi verso nord, verso il progno Valpantena per fare due passi. Non sono presenti altri spazi verdi, solo piazza Cavalleri. il verde è trascurato. Servirebbero piste ciclabili nuove e completare le esistenti. Punti di aggregazione: solamente biblioteca e parrocchia. Criticità. La maggiore trasformazione del quartiere è legata alla cessazione di grandi attività produttive come Mondadori, Tiberghien, ex area Pasqua, pastificio Antonioli, che hanno cambiato assetto e demografia dell’area. E hanno portato ad una forte presenza di luoghi/edifici abbandonati. Per esempio l’ex area Pasqua è ferma da decenni, l’ex area Tiberghien è abbandonata nel degrado dopo vari progetti rimasti sulla carta: si tratta di aree enormi che attendono da anni una riqualificazione e il loro degrado danneggia pesantemente il quartiere. Inoltre si è creata una massiva presenza di supermercati anche di recente apertura (Lidl, Aldi, Rossetto e così via) Il quartiere ha “perso” un teatro ed una palestra, che sono stati trasformati in nuove locazioni.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Il cemento ha “mangiato” molto suolo. A Santa Croce e San Felice troppe nuove costruzioni. I pericoli per l’alta velocità 

Altra criticità, le strade e marciapiedi sporchi anche a causa delle troppe macchine parcheggiate. Positiva la presenza della biblioteca, ma rispetto al passato vengono organizzate meno attività nei luoghi sottostanti che prima erano utilizzati come luoghi di incontro.

SANTA CROCE E SAN FELICE. Sono quartieri con buona presenza di servizi e una maggiore presenza di verde rispetto ad altri quartieri e buona socialità. L’aspetto negativo è legato al consumo di suolo, troppe nuove costruzioni, e alla viabilità perché in alcune aree di San Felice i veicoli passano a velocità molto alta, il che intimorisce chi vuole camminare o fare una passeggiata approfittando del verde. L’integrazione con abitanti stranieri è buona ed è maggiore la presenza di famiglie e bambini rispetto ad altri quartieri. Buona la presenza di servizi pubblici, servizi di prossimità e negozi di vicinato. Ci sono varie possibilità di incontro e aggregazione,tra cui la parrocchia che è molto frequentata,e il centro Tommasoli che ha sempre una varia offerta di attività. Ci si augura che questa condizione possa essere tutelata/mantenuta nel tempo. Criticità. Le piste ciclabili sono discontinue e sono insufficienti nella zona di San Felice. Servirebbe una maggiore cura del verde e del progno, una migliore pulizia del fondo e si suggerisce di aggiungere più alberi. Infatti, gli alberi vengono rasi al suolo e ripiantati ogni anno facendo sì che in estate il percorso sia molto caldo. Il consumo di suolo è un problema generalizzato, la maggior parte di appartamenti rimangono anche invenduti (vedi l’area delle villette oltre il progno, abbandonate da anni, di proprietà di Menegolli). Ci sono corti antiche in degrado come Ceolara, De Togni, Corte Balestra che si vorrebbero rivalorizzate ma la spesa sarebbe elevata. Mobilità. Molti si muovono a piedi e autobus, ma tutte le famiglie possiedono 2 o più macchine. Un grande attrattore di traffico è il Polo sportivo Gavagnin. Via Belvedere è di fatto la superstrada per la Valpantena (uso eccessivo e improprio). Bisogni e sogni. Rifacimento manto stradale molto sconnesso e con buche, inquinamento acustico per traffico e per altre cause da ridurre, ampliamento zone 30 e controlli della velocità; sostituzione alberi abbattuti/caduti. Migliore gestione dei rifiuti, legata sia ad Amia e che al comportamento dei cittadini. Si chiede di reintrodurre la figura del Vigile di quartiere come persona che possa fungere da punto di contatto con la cittadinanza Il quartiere si sta organizzando per la creazione di una comunità energetica, si spera sia una realtà di condivisione – sia per favorire la socialità che per avere minor dipendenza dal mercato

mb
Undicesima puntata



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale