Uffici, supermercato, verde e ciclabili: ecco il progetto definitivo per riqualificare la ex Gianazza

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Via libera a Cerro Maggiore al progetto definitivo per la riqualificazione dell’area ex Gianazza, da anni al centro di ipotesi di rigenerazione imperniate su un’area commerciale, un edificio per il terziario, spazi verdi e una nuova viabilità che fin qui erano sempre rimasto solo sulla carta ed ora invece sono pronte a prendere forma a tutti gli effetti.

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«Da diverso tempo si parla del recupero di questa zona – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Alessandro Provini -: un’area che attualmente risulta densamente costruita, con una percentuale di edificazione che sfiora l’80% della superficie fondiaria, con percentuale di verde drenante ridicola rispetto agli standard attuali, che necessitava assolutamente di uno specifico piano di rigenerazione urbana, che vedesse altresì la bonifica dell’ex sito industriale dismesso. Insomma, un’operazione costosa ed al tempo stesso fondamentale per riconvertire luoghi abbandonati in attività di uso quotidiano, con impatto ambientale nettamente migliore rispetto all’attuale situazione e soprattutto con un alto profilo di utilità pubblica».

«Tralasciando le inutili polemiche politiche che precedono sempre importanti operazioni come questa, sottolineo che non è arrivata nessuna osservazione al progetto, segno che il lavoro svolto è stato attento e preciso, dando una grande attenzione alla sostenibilità ed alle attività di pubblico interesse che vedranno quest’area al centro di un nuovo sviluppo del nostro territorio – aggiunge il vicesindaco -. Sviluppo che, lasciatemelo dire, arriva sicuramente dalle scelte contenute nel nuovo PGT che, a breve, sono certo, vedrà nuove proposte di sviluppo e riconversione di aree degradate del paese. Insomma un rilancio a tutto tondo di Cerro e Cantalupo che ci permetterà di garantire nuovi servizi e nuove possibilità lavorative in loco».

La storia della Fratelli Gianazza

Fondata nel 1892 da Eugenio Gianazza, primo capitano di industria di quella che rimarrà per tre generazioni realtà a conduzione familiare, la Fratelli Gianazza, tra le protagoniste della rivoluzione industriale di fine secolo, nel corso della prima metà del ‘900 si è affermata come una delle più importanti fabbriche meccaniche a livello nazionale. Negli anni i suoi orizzonti produttivi hanno spaziato fino alle apparecchiature per l’industria alimentare – come quelle per la concentrazione del pomodoro sottovuoto -, con l’azienda che è stata tra i pionieri nel campo delle macchine e degli impianti per il trattamento dei vini.

Vuota ormai dal 2001 e venduta all’asta nel 2016 dopo un primo esperimento a vuoto nel 2015, la ex Fratelli Gianazza è oggi una delle più evidenti tra le cicatrici lasciate dal passato industriale nel tessuto urbano del paese, con un futuro in discussione da anni. Si parla in tutto di poco meno di 24mila metri quadri – 7mila sul territorio di Legnano e 17mila su quello di Cerro Maggiore – quasi interamente occupati da capannoni ormai in condizioni di degrado, a carico della quale negli anni sono stati ravvisati problemi sia di sicurezza, sia di igiene.

Il progetto per la riqualificazione

Il progetto approvato nei giorni scorsi dalla giunta Berra prevede la conversione della parte cerrese dell’ex area industriale in un polo terziario e commerciale, con una palazzina di uffici e un supermercato con 2.500 metri quadri di superficie di vendita, all’interno del quale Palazzo Dell’Acqua avrà comunque uno spazio a disposizione «da utilizzare o valorizzare per migliorare ancor di più l’utilità pubblica del nuovo comparto».

L’intervento di riqualificazione della ex Gianazza comporterà una riduzione del consumo di suolo, con la superficie coperta che oggi sfiora l’80% in discesa al 35% «con un notevole guadagno di superficie verde permeabile profonda», e prevede la piantumazione di un’essenza ogni quattro posti auto e la presenza di aree verdi. La “rinascita” dell’ex complesso industriale impatterà naturalmente anche sulla viabilità, con la realizzazione di una rotatoria per “addolcire” la curva a gomito tra via Tessa e via Catullo e migliorare la sicurezza di un tratto di strada spesso segnato da incidenti; il progetto prevede anche la realizzazione di una nuova rete ciclopedonale collegata al parco vicino al cimitero tramite un sottopasso che permetterà di attraversare via Catullo.

La riqualificazione dell’area porterà anche all’urbanizzazione di via Saragat, inserita nel piano proposto dalla proprietà come opera fuori comparto, che prevede anche passaggi pedonali rialzati e una revisione delle attuali immissioni, in primis quella all’incrocio con via Alfieri.

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«Le opere di urbanizzazione pubbliche realizzate dalla proprietà cubano circa 1,5 milioni di euro e ad esse si aggiungono le opere che rimarranno di proprietà del proponente, ovvero i parcheggi di pertinenza e la viabilità interna – conclude Provini -. In aggiunta saranno acquisite a titolo gratuito delle aree verdi a fianco del cimitero cittadino che ci permetteranno di completare il percorso ciclopedonale e, nel futuro, progettare un ambito fruibile e ambientalmente sostenibile. Infine saranno versati casse comunali altri 1,7 milioni di euro quali oneri qualitativi, che utilizzeremo per finanziare i due interventi di ristrutturazione dei cimiteri cittadini e molto probabilmente di iniziare la sistemazione del centro storico per continuare il lavoro iniziato con la nuova Galleria Grassi e la biblioteca».





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