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Simona Meloni fa il punto sulla questione CIN per le strutture ricettive in Umbria. Dal primo settembre 2024, infatti, il settore turistico umbro è entrato in una fase di trasformazione a causa dell’entrata in vigore dell’obbligo del Codice Identificativo Nazionale (CIN). Questo codice, che dovrà essere esposto all’esterno delle strutture e utilizzato in ogni iniziativa promozionale, ha l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e regolamentazione nel comparto dell’ospitalità. L’assessore al turismo della Regione Umbria Simona Meloni ha voluto sottolineare il grande supporto offerto dalla Regione agli operatori del settore per adeguarsi alla normativa vigente.
“La Regione Umbria ha svolto un’importante attività di supporto agli operatori turistici per sostenerli negli adempimenti previsti dalla normativa vigente in merito all’acquisizione del Codice Identificativo Nazionale (CIN), necessario per l’esercizio delle attività ricettive”. Queste le parole di Meloni. Secondo i dati regionali, infatti, attualmente risultano censite 7.643 attività ricettive. A cui sono stati assegnati 8.494 Codici Identificativi Regionali (CIR), elemento indispensabile per l’ottenimento del CIN.
“Nel caso delle locazioni turistiche, il codice identificativo regionale è associato alla singola unità abitativa, con un totale di 3.481 CIR attribuiti”, ha precisato Meloni. È pur vero, però, che a oggi dalla banca dati nazionale risultano 3.132 codici CIR a cui non è ancora associato il CIN.
Simona Meloni, procedure per l’ottenimento del CIN da parte delle strutture ricettive
L’assessore ha chiarito che la richiesta del CIN spetta esclusivamente al titolare o al legale rappresentante della struttura ricettiva. È lui infatti che deve accedere alla Banca Dati Nazionale del Ministero del Turismo utilizzando credenziali SPID o carta d’identità elettronica. “Nella stessa banca dati è disponibile un manuale per completare correttamente la procedura”, ha aggiunto.
Fin dall’entrata in vigore dell’obbligo del CIN, afferma Meloni, la Regione Umbria sta monitorando attentamente l’evoluzione della procedura per garantire che gli operatori non incontrino difficoltà nell’adeguarsi alle nuove normative. “Nei prossimi giorni, per rafforzare il supporto agli operatori dell’accoglienza, invieremo una comunicazione ai soggetti che non hanno ancora richiesto il CIN, ricordando loro questo adempimento”, sottolinea l’assessore al turismo.
Per facilitare la transizione verso il nuovo sistema, inoltre, la Regione ha potenziato la task force di assistenza creata nei mesi scorsi con il supporto di Sviluppumbria. “Sempre nell’ottica della collaborazione e del sostegno alle imprese e ai proprietari”, dice Meloni. Questo team fornirà un aiuto concreto agli operatori che devono completare la procedura per ottenere il CIN.
“Va sottolineato che il numero delle richieste di acquisizione del codice è di gran lunga superiore al numero delle strutture censite nella banca dati regionale”, continua l’assessore. “Ciò conferma, da un lato, la vitalità del sistema turistico umbro e, dall’altro, la crescente consapevolezza degli operatori sull’importanza di garantire un’accoglienza rispettosa degli standard qualitativi previsti dalla legislazione europea, nazionale e regionale, a tutela del consumatore“.
L’obiettivo dell’amministrazione regionale è assicurare un passaggio ordinato alla nuova regolamentazione. Ma anche garantire che nessuna struttura resti esclusa dall’adeguamento normativo. Per questo, per chi avesse ancora dubbi o necessitasse di ulteriore assistenza, il Ministero del Turismo ha reso disponibili risorse online, tra cui manuali operativi, FAQ dettagliate e contatti per supporto diretto.
Controlli sulle strutture irregolari: il caso di Todi
La regolamentazione delle strutture ricettive in Umbria, come anticipato da Simona Meloni riguardo all’acquisizione del CIN, si accompagna a un’intensificazione dei controlli per contrastare il fenomeno dell’abusivismo. A Todi, ad esempio, la Guardia di Finanza e la Polizia Locale hanno individuato quattro strutture irregolari tra B&B e case vacanze. Denunciando i proprietari e comminando sanzioni per un totale di 18 mila euro.
Oltre alle multe sono stati avviati accertamenti per verificare il corretto adempimento degli obblighi fiscali e la regolarità dei pagamenti delle imposte comunali. Il Sindaco di Todi, Antonino Ruggiano, ha commentato l’operazione sottolineando che “essere diventati un caso nazionale per il contrasto all’abusivismo e all’evasione fiscale è per Todi un motivo di orgoglio e una ulteriore garanzia sul livello di accoglienza che i visitatori trovano nel nostro territorio”.
Le verifiche proseguiranno nei prossimi mesi, con un rafforzamento dei controlli su decine di esercizi che potrebbero risultare non conformi alle nuove norme. L’applicazione rigorosa della normativa sul CIN si dimostra, quindi, un elemento chiave per garantire maggiore trasparenza e tutela nel settore turistico umbro.
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